IL CASO – La Corte d’Appello FIT ribalta la sentenza di primo grado e “salva” il club trentino che aveva schierato Davide Scala come “vivaio”. Cade l’accusa di illecito, la nuova A1 sarà a 15 squadre.
Nel 2013, il Circolo Tennis Rovereto potrà contare anche su Andrea Stoppini
(Foto Costantini – FIT / E' di Costantini anche la foto in home page)
Di Riccardo Bisti – 26 aprile 2013
Mancano oltre cinque mesi all’inizio del Campionato di Serie A1, ma c’è già un caso. Un caso pesante che modificherà la struttura della prossima edizione. La Corte d’Appello Federale ha riammesso in Serie A1 il Circolo Tennis Rovereto dopo che la sentenza di primo grado aveva stangato il club presieduto da Gianfranco Barbiero, che a fine 2011 aveva preso le redini dal vecchio presidente Giuseppe “Bepi” Zenato. I fatti: nella prima giornata del campionato 2012 (Rovereto-Bassano) i trentini fecero giocare il veterano Davide Scala, ex ottimo giocatore (n. 117 ATP e giustiziere di Tim Henman al Foro Italico nel 1997) come “elemento bandiera”. I regolamenti di A1 (peraltro immutati nel 2013) prevedono che ogni club possa tesserare un massimo di quattro giocatori (di cui soltanto tre schierabili nella singola partita), mentre tutti gli altri devono rispettare almeno uno dei seguenti requisiti:
– Militare nel club da almeno otto anni (ed esclusione di quello in corso).
– Aver giocato nel club per almeno due anni nelle categorie giovanili (ad esclusione dell’under 18).
Scala fu tesserato dal CT Rovereto nel febbraio 2006, quindi non rientrava nei parametri richiesti. Ergo: la sua presenza come quarto uomo era irregolare, e fu pure decisiva: il suo netto successo su Francesco Aldi consentì a Rovereto di pareggiare e di conquistare un punto (togliendone due, poi risultati decisivi, alla Società Tennis Bassano). L’inghippo emerse il giorno dopo, quando erano scaduti i tempi per il ricorso, così il risultato fu omologato e l’intero girone fu falsato. I due punti persi dal Bassano impedirono ai veneti di accedere ai play-off, anche se il team di Loretta Andreatta si incartò in un paio di pareggi evitabili (contro Pistoia e Ca’ del Moro). Se la vicenda sportiva si concluse con lo scudetto di Forte Dei Marmi, quella giudiziaria era appena cominciata.
Venerdì 14 dicembre si è tenuta, a Bologna, l’udienza sul “Caso Rovereto”. La Procura Federale deve esserci andata giù pesante con le richieste, se la Corte Federale ha rifilato una stangata esemplare al club di Barbiero. Ecco il dispositivo:
– Circolo Tennis Rovereto retrocesso in Serie B (due categorie sotto la A1. bypassando la A2)
– 5.000 euro di ammenda al Circolo Tennis Rovereto
– 3.000 euro di ammenda a Gianfranco Barbiero
– 3.000 euro di ammenda a Giuseppe Zenato
– 1.500 euro di ammenda al capitano Federico Polvani (colui che firmò la formazione nel famigerato match contro Bassano)
– 1 anno di squalifica a Federico Polvani
– 3 mesi di sospensione federale a Giuseppe Zenato
– 3 mesi di sospensione sociale a Gianfranco Barbiero
– 500 euro di ammenda a Davide Scala
Il neo-presidente del Circolo Tennis Rovereto non si è dato per vinto. Forte e convinto dell’assoluta buona fede (in effetti fu lui ad auto-denunciarsi alla FIT quando apprese del caso Scala, chiedendo anche lo 0-6 a tavolino: impossibile, regolamenti alla mano), ha fatto ricorso alla Corte d’Appello ("E se sarà necessario ricorrerò all’Arbitrato del CONI” disse nell’infuocato dicembre 2012). “Non sono colpevole, ma sono stato ritenuto un Richelieu, un complottatore”.
La giustizia ha fatto il suo corso e ha trovato compimento nella serata di venerdì 12 aprile, quando la Corte d’Appello federale ha completamente ribaltato la sentenza di primo grado. E’ caduta l’accusa di illecito sportivo, la più infamante, e il Circolo Tennis Rovereto è stato riammesso in Serie A1. Il primo a dare la notizia è stato Stefano Parolari sul quotidiano “L’Adige”. Parolari, anni fa, aveva seguito un’altra vicenda disciplinare del club trentino, la cui promozione in A1 fu vanificata dalla posizione del giocatore croato Ivan Cinkus. Un’altra storia complicata e di difficile interpretazione. La Corte d’Appello Federale ha certificato la buona fede del club e lo ha riabilitato, causando un piccolo terremoto nelle gare a squadre. Il Circolo Tennis Rovereto era già stato inserito nel Girone B della Serie B, con relativi impegni e calendari. Adesso il girone sarà a 6 squadre. E la Serie A1? Non sarà più a 14 squadre, ma a 15, perchè il Circolo Tennis Palermo non ha perso il diritto al ripescaggio. Il campionato al via il prossimo 6 ottobre, dunque, avrà un girone da sette squadre e uno da otto. Il calendario non dovrebbe subire rivoluzioni: nel girone a otto, semplicemente, non ci sarà il turno di riposo. Le vicende giudiziare hanno così cancellato lo splendido play-out giocatosi proprio a Rovereto tra i trentini e il Circolo Tennis Palermo, vinto al doppio di spareggio dai padroni di casa. Fu una bella pagina di sport, perchè in quel momento la retrocessione sembrava inevitabile, invece i vari Ager, Holzer e Speronello lottarono fino all’ultima palla. La loro perseveranza è stata premiata. Così come l’ostinazione del presidente Barbiero, che non ha smantellato la squadra e per l’eventuale serie B aveva confermato tutti e aveva addirittura “scippato” Andrea Stoppini ai vicini-rivali dell’ATA Battisti Trento. Forte di questa squadra, il Circolo Tennis Rovereto potrebbe anche giocare un discreto campionato.
In attesa di leggere le motivazioni della sentenza d’appello, dobbiamo segnalare alcune note stonate. La prima riguarda la disparità di trattamento tra Rovereto e il Tennis Club Udinese, che qualche anno fa fu duramente stangato per un caso analogo (il giocatore “incriminato” era Simone Appio). I friulani rischiarono la D, poi il paziente lavoro degli avvocati li riportò in B. Due promozioni consecutive li hanno riportati in A1 e li avremo di nuovo protagonisti nel 2013. Perchè così tanta differenza? Probabilmente, all’epoca, non fu creduta a fondo la tesi della “buona fede”, mentre effettivamente Barbiero ha presentato un’immediata auto-denuncia e ha subito messo fuori rosa il giocatore “di troppo”. A proposito di questo, merita due parole anche Davide Scala. Il bolognese veniva da sei campionati con il team e ci rimase malissimo, messo fuori rosa senza una spiegazione e accusato di colpe non sue. Lasciato “libero” da Rovereto, il bolognese è rimasto senza squadra nel 2013. Dando uno sguardo a tutte le formazioni di A2 e di B, l’unico Scala è Antonio Giovanni del Circolo Tennis Bari. Ai tempi del papocchio, lo stesso Scala ci disse che credeva di essere un elemento del vivaio ma ribadì la sua estraneità ai fatti, dicendo di essere un tennista, il cui unico compito è “scendere in campo e giocare”. L’ultima nota dolente riguarda la scarsa comunicazione istituzionale su queste vicende. Per mesi, sul sito federale non c’è stata traccia delle avvenute decisioni. Soltanto dopo la sentenza della Corte d’Appello, nei calendari di B è stato depennato il CT Rovereto “di nuovo ammesso in Serie A1”. Più in generale, è un peccato che la federtennis non pubblichi più le sentenze di Corte Federale e Corte d’Appello Federale. Tra le federazioni di “peso” è una delle poche a non farlo. E pensare che ci sarebbe anche la sezione dedicata sul sito. E’ un suggerimento che ci sentiamo di girare alla Segreteria Federale in un’ottica di trasparenza sempre maggiore, così come (a suo tempo) abbiamo suggerito di indicare con chiarezza chi sono i giocatori “vivaio” di ciascuna squadra di A1. Basta una mattinata di lavoro, un asterisco accanto ai nomi, e il gioco è fatto. Per evitare altri casi come questo.
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