Il sorriso della Burnett
Il sorriso di Nastassja Burnett ha illuminato il Foro Italico. Battendo nettamente Alize Cornet, finalista nel 2008, la romana ha conquistato un risultato importante, forse il più bello della sua giovane carriera. Risponde con un sorriso a ogni domanda. E denota anche una certa lucidità nell’analizzare le situazioni. “Difficile dire cose non banali nel parlare di questa partita. Qui al Foro Italico provo emozioni enormi. Il Pietrangeli è il mio campo preferito e non l’ho lasciata respirare”. Dal punto di vista tecnico, si sono visti due buoni miglioramenti rispetto al passato. “Sono andata bene con le volèe e ho messo i piedi dentro il campo in risposta”. L’obiettivo stagionale è entrare tra le top 100, ma la Burnett vista contro la Cornet vale di più. “Cambiare gli obiettivi? Non ancora. Mi mancano 40 posizioni, ma sono dure da scalare. Quando ce l’avrò fatta, parlerò di altro”. Quando vincono una partita, tanti giocatori dicono di aver realizzato un sogno. Ha fatto altrettanto la Burnett, ma nel suo caso è vero. “Venivo a vedere il torneo quando ero piccola e si giocava ancora su due settimane. Desideravo tanto giocarci: prima le qualificazioni, ora il tabellone principale…si, ho realizzato un sogno. Credo che me ne renderò conto soltanto quando stasera chiuderò gli occhi”. La svolta è arrivata con l’ingaggio di Tathiana Garbin, sua allenatrice da meno di un mese. “Lei ha un’esperienza enorme. Mi regala molta fiducia e conosce tanti piccoli segreti che mi sono utili. Come è iniziata? Beh, ci siamo sempre state simpatiche. Quando lei ha smesso di giocare, ci siamo cercate nel tentativo di trovare un modo per collaborare. Adesso ce l’abbiamo fatta e spero che vada avanti il più possibile”. Chiosa finale sull’avversaria di secondo turno. “Ma si, meglio la Vinci! Mi piace l’idea di giocare un derby ed emozionare tutto il Foro Italico”. (Ri. Bi.). Battendo nettamente Alize Cornet, finalista nel 2008, la romana ha conquistato un risultato importante, forse il più bello della sua giovane carriera. Risponde con un sorriso a ogni domanda. E denota anche una certa lucidità nell’analizzare le situazioni. “Difficile dire cose non banali nel parlare di questa partita. Qui al Foro Italico provo emozioni enormi. Il Pietrangeli è il mio campo preferito e non l’ho lasciata respirare”. Dal punto di vista tecnico, si sono visti due buoni miglioramenti rispetto al passato. “Sono andata bene con le volèe e ho messo i piedi dentro il campo in risposta”. L’obiettivo stagionale è entrare tra le top 100, ma la Burnett vista contro la Cornet vale di più. “Cambiare gli obiettivi? Non ancora. Mi mancano 40 posizioni, ma sono dure da scalare. Quando ce l’avrò fatta, parlerò di altro”. Quando vincono una partita, tanti giocatori dicono di aver realizzato un sogno. Ha fatto altrettanto la Burnett, ma nel suo caso è vero. “Venivo a vedere il torneo quando ero piccola e si giocava ancora su due settimane. Desideravo tanto giocarci: prima le qualificazioni, ora il tabellone principale…si, ho realizzato un sogno. Credo che me ne renderò conto soltanto quando stasera chiuderò gli occhi”. La svolta è arrivata con l’ingaggio di Tathiana Garbin, sua allenatrice da meno di un mese. “Lei ha un’esperienza enorme. Mi regala molta fiducia e conosce tanti piccoli segreti che mi sono utili. Come è iniziata? Beh, ci siamo sempre state simpatiche. Quando lei ha smesso di giocare, ci siamo cercate nel tentativo di trovare un modo per collaborare. Adesso ce l’abbiamo fatta e spero che vada avanti il più possibile”. Chiosa finale sull’avversaria di secondo turno. “Ma si, meglio la Vinci! Mi piace l’idea di giocare un derby ed emozionare tutto il Foro Italico”. (Ri. Bi.)