Federer elimina Janowicz in un match che nascondeva parecchie insidie. Ora la strada verso la finale è spianata, ma occhio all'imprevedibile Benoit Paire. 
Il Centrale del Foro Italico gremito per Federer-Janowicz

Di Lorenzo Baletti – 18 maggio 2013


C’era grande attesa per il quarto di finale tra Roger Federer e Jerzy Janowicz. Non solo due generazioni, ma due stili a confronto. Janowicz è stato il personaggio rivelazione degli Internazionali BNL d'Italia. Genio e sregolatezza, ha mostrato un tennis spettaccolare ed esaltante. Roger, da parte sua, è in stato di grazia, e sta vivendo il miglior momento del 2013. La partita non ha disatteso le aspettative e ha regalato al pubblico uno dei match più brillanti del torneo, secondo solo a Nadal-Gulbis. Alla fine l’ha spuntata l’esperienza di Federer, che se l’è vista brutta nel secondo set ma alla fine è riuscito a chiudere per 6-4 7-6. Entrambi hanno giocato sempre in spinta, con ritmi elevatissimi senza mai abbassare la velocità, prendendosi spesso grandi rischi anche in risposta. Il match è andato via rapido, in scioltezza, e l’ora e 25 minuti di gioco, per due set così combattuti sulla terra rossa, ne è la dimostrazione. Mai un punto banale, perché Federer e Janowicz sanno titrare molto forte, ma sanno anche giocare di fino, alternando sberle a carezze.

Nel primo set Federer ha dovuto annullare due palle break nel terzo gioco, ma due prime vincenti lo hanno tolto dall’impaccio di partire subito con un handicap. I turni di servizio si sono poi alternati con assoluto equilibrio, almeno fino al 4-5 e servizio Janowicz. Qui il 22enne polacco, che fino a quel momento non aveva mai tremato, ha probabilmente sentito per la prima volta la pressione: un bruttissimo rovescio in mezzo alla rete, e una sciagurata palla tutt’altro che corta sul set point, consegnavano il primo parziale allo svizzero. A quel punto sembrava che Federer potesse chiudere con facilità anche il secondo set, ma la geniale follia di Janowicz lo rende capace di tutto, nel bene e nel male. Nel primo game del secondo parziale risponde sempre a tutto braccio e trova l’inatteso break. Comincia un’altra partita. Janowicz continua a servire benissimo, Federer non è da meno. Non si scompone e rimane sempre attaccato al match, perchè il n.2 del mondo sa bene che il suo avversario può crollare sul più bello, proprio come nel primo set. E puntualmente il piano di Roger si materializza quando Janowicz va a servire sul 5-4: sul set point a favore, questa volta la palla corta non arriva neanche alla rete. Poi due doppi falli regalano due palle break a Federer, e la seconda è quella decisiva. Jerzy trema, e trema ancora il game di battuta successivo, quando è costretto a mettere in campo due servizi bomba per annullare altrettanti match point. L’epilogo del tie break è il più giusto, ma la vittoria di Federer a questo punto è già scritta. Roger accellera, non cala mai di intensità, risponde sempre più aggressivo. Il 7-2 finale consegna all’elvetico la semifinale a Roma contro Paire. A inizio torneo, ci avrebbe messo dieci firme.

Anche quello di oggi è stato un Federer perfetto, e i numeri fotografano perfettamente la sua prestazione: 26 vincenti contro 13 errori, 11 ace e il 75% di punti con la seconda (ma ha ottenuto il 100% nel secondo set), e molto bene anche con la prima, 73%. Ma più che al servizio, Roger ha impressionato alla risposta. E’ riuscito ad arginare la potenza di Janowicz con estrema facilità, sempre incontro alla palla a chiudere il campo e a contenere le traiettorie del polacco, che dall’alto dei suoi 203 cm ha provato a variare il servizio, ma alla fine ha ottenuto percentuali molto più basse rispetto al solito: appena il 55% con la seconda, e anche il 65% con la prima non è granchè per uno come lui. Per non parlare dei 4 ace, quando ieri contro Gasquet ne ha messi a segno il triplo. Avrà sentito un po’ di tensione, ma sicuramente ha contribuito la reattività di Federer. Janowicz ha comunque vinto il suo torneo e si è ufficialmente iscritto nello speciale gruppo dei “personaggi del tennis”, di cui farà parte a lungo. Ma non c’è due senza tre: dopo le grandi prestazioni con Starace e Simon, Federer ha mostrato ancora una volta un tennis sublime. Con Nole fuori dai giochi, e un Nadal un po’ sottotono, sembra davvero l’anno buono per poter diventare “Il Principe del Foro”. E in semifinale continuerà a giocare di sera, ormai il suo habitat naturale: Benoit Paire è avvisato.