Prima di presentarsi in conferenza stampa, Sara Errani ha sbrigato la pratica-doppio. Insieme a Roberta Vinci, non hanno avuto problemi nel battere Rodionova-Kudryavtseva con un netto 6-2 6-1. “Ha fatto tutto lei, perché io ero stanca” dice la Errani. “Non è assolutamente vero!” replica la Vinci. La vittoria è servita per ritemprare il morale dopo il KO contro la Azarenka. “All’inizio ero un po’ nervosa. Lei mi è salita sopra, giocavo corto e non mi ha dato possibilità. Poi le cose sono migliorate, ho spinto di più ed è stata un’altra partita. Purtroppo mi sono usciti di poco 2-3 dritti vincenti, mentre a lei sono entrati. Il set si è deciso su pochi punti”. Sara ha respinto la tesi secondo cui giocare a Roma fosse un motivo di pressione in più. “La pressione c’era, ma non era dovuto a quello. C’era la pressione di dover giocar bene una partita importante. Bisogna migliorare. Quando gioco contro le migliori ho sempre l’impressione di crescere, di avere qualcosa in più, a prescindere dal risultato”. Si è poi discusso sul punto debole della Errani: il servizio. Sono emersi dettagli interessanti. “Il mio servizio è questo. Credetemi, lavoro ogni giorno per migliorarlo. Però non posso servire a 180 km/h da un giorno all’altro. E comunque tengo un’ottima percentuale di prime. Con il mio coach abbiamo provato a migliorare il colpo piatto, ma quando trovo efficacia con una soluzione, ne perdo con un’altra. Allora abbiamo optato per restare su un servizio più lavorato…in fondo non credo che sia andata male!”. Sarita ha detto che, in generale, preferisce i turni di risposta a quelli di battuta. “Anche per questo, quando vinco il sorteggio, scelgo sempre di rispondere”. L’avventura romana, ad ogni modo, non è finita. C’è da giocare la finale del doppio (ore 11, diretta SuperTennis) contro il doppio cinese-taiwanese composto da Shuai Peng e Su-Wei Hsieh. “Partita difficile, una volta ci hanno battuto e anche piuttosto nettamente” ha detto la Vinci. “Giocano tutti i colpi a due mani, sono brave a rete e in generale sono pericolose” ha concluso la Errani. (Ri. Bi.). Insieme a Roberta Vinci, non hanno avuto problemi nel battere Rodionova-Kudryavtseva con un netto 6-2 6-1. “Ha fatto tutto lei, perché io ero stanca” dice la Errani. “Non è assolutamente vero!” replica la Vinci. La vittoria è servita per ritemprare il morale dopo il KO contro la Azarenka. “All’inizio ero un po’ nervosa. Lei mi è salita sopra, giocavo corto e non mi ha dato possibilità. Poi le cose sono migliorate, ho spinto di più ed è stata un’altra partita. Purtroppo mi sono usciti di poco 2-3 dritti vincenti, mentre a lei sono entrati. Il set si è deciso su pochi punti”. Sara ha respinto la tesi secondo cui giocare a Roma fosse un motivo di pressione in più. “La pressione c’era, ma non era dovuto a quello. C’era la pressione di dover giocar bene una partita importante. Bisogna migliorare. Quando gioco contro le migliori ho sempre l’impressione di crescere, di avere qualcosa in più, a prescindere dal risultato”. Si è poi discusso sul punto debole della Errani: il servizio. Sono emersi dettagli interessanti. “Il mio servizio è questo. Credetemi, lavoro ogni giorno per migliorarlo. Però non posso servire a 180 km/h da un giorno all’altro. E comunque tengo un’ottima percentuale di prime. Con il mio coach abbiamo provato a migliorare il colpo piatto, ma quando trovo efficacia con una soluzione, ne perdo con un’altra. Allora abbiamo optato per restare su un servizio più lavorato…in fondo non credo che sia andata male!”. Sarita ha detto che, in generale, preferisce i turni di risposta a quelli di battuta. “Anche per questo, quando vinco il sorteggio, scelgo sempre di rispondere”. L’avventura romana, ad ogni modo, non è finita. C’è da giocare la finale del doppio (ore 11, diretta SuperTennis) contro il doppio cinese-taiwanese composto da Shuai Peng e Su-Wei Hsieh. “Partita difficile, una volta ci hanno battuto e anche piuttosto nettamente” ha detto la Vinci. “Giocano tutti i colpi a due mani, sono brave a rete e in generale sono pericolose” ha concluso la Errani. (Ri. Bi.)