Djokovic: “La Gencic? Una seconda madre”
Dopo la vittoria su Philipp Kohlschreiber, Novak Djokovic ha parlato della sua prima maestra Jelena Gencic, morta qualche giorno fa. Quando ha appreso la notizia, è scoppiato in lacrime. Lo stesso Nole ha detto di averla vista per l'ultima volta a febbraio. "Non è stato facile, ma questa è la vita. Ti porta via persone che ti sono state vicine. Jelena è stata la mia prima allenatrice, una seconda madre. Siamo stati vicini per tutta la mia vita, mi ha trasmesso molte cose che oggi sono parte di me. Ovviamente ho splendidi ricordi di lei. Sono cose che resteranno per sempre e spero di poter portare avanti la sua eredità". Djokovic ha poi proseguito. "Non si è mai sposata e non ha avuto figli, quindi il tennis era tutta la sua vita. Aveva 77 anni e la scorsa settimana, poco prima di morire, stava dando lezioni ai bambini. E' una delle persone più incredibili che abbia conosciuto. Era molto intelligente e sapeva riconoscere il potenziale dei giocatori. Per questo, credo che sia il miglior coach della mia generazione".Dopo la vittoria su Philipp Kohlschreiber, Novak Djokovic ha parlato della sua prima maestra Jelena Gencic, morta qualche giorno fa. Quando ha appreso la notizia, è scoppiato in lacrime. Lo stesso Nole ha detto di averla vista per l'ultima volta a febbraio. "Non è stato facile, ma questa è la vita. Ti porta via persone che ti sono state vicine. Jelena è stata la mia prima allenatrice, una seconda madre. Siamo stati vicini per tutta la mia vita, mi ha trasmesso molte cose che oggi sono parte di me. Ovviamente ho splendidi ricordi di lei. Sono cose che resteranno per sempre e spero di poter portare avanti la sua eredità". Djokovic ha poi proseguito. "Non si è mai sposata e non ha avuto figli, quindi il tennis era tutta la sua vita. Aveva 77 anni e la scorsa settimana, poco prima di morire, stava dando lezioni ai bambini. E' una delle persone più incredibili che abbia conosciuto. Era molto intelligente e sapeva riconoscere il potenziale dei giocatori. Per questo, credo che sia il miglior coach della mia generazione".