DAY 9 – Il tempo delle sorprese dovrebbe essere finito. Per i quarti maschili, puntiamo sui favoriti. La finale Djokovic-Murray sembra già scritta, a meno che Janowicz…
Finalmente una giornata di gloria! Dopo qualche errore di troppo, stavolta le abbiamo prese tutte e possiamo esclamare “En Plein!”. La soddisfazione è doppia perchè i quarti del tabellone femminile si presentavano tutt’altro che semplici. E’ stato particolarmente sfizioso azzeccare il successo di Kirsten Flipkens su Petra Kvitova. E’ stata una scelta coraggiosa, ma la Kvitova vista nei turni precedenti non ci aveva mai convinto. E la belga aveva tutto per metterla in difficoltà. Perfetta anche la lettura di Radwanska-Li (per una volta avevamo ragione noi e non i bookmakers) e di Lisicki-Kanepi (era il match più facile). Preso anche l’esito di Bartoli-Stephens, anche se pensavamo a una conclusione in tre set. Ormai restano poche partite, quindi difficilmente il bilancio percentuale cambierà, ma fateci godere un martedì di gloria! Oggi ripartiamo con i quarti maschili e non vediamo sorprese. Djokovic eviterà distrazioni e si prenderà la rivincita su Berdych, anche se non sarà un match a senso unico. Vincerà anche Murray, sia pure con qualche difficoltà, contro un Verdasco tranquillo e rilassato. Il derby polacco è affascinante sul piano giornalistico, ma se Janowicz non va fuori di testa dovrebbe superare senza problemi il miracolato Kubot. Il derby ispanico Ferrer-Del Potro andrà allo spagnolo, anche se con qualche difficoltà in più rispetto all’anno scorso.
DJOKOVIC – BERDYCH
Cosa conteranno di più? I tredici successi di Novak Djokovic o i due di Tomas Berdych? Messa così, sembra una barzelletta. Eppure il ceco si è imposto nell’unico precedente sull’erba (Wimbledon, semifinale 2010) e ha pure la memoria positiva dell’ultimo scontro diretto, nei quarti del Foro Italico. Certo, Djokovic aveva ancora problemi alla caviglia, ma intanto è uscito sconfitto. Noi gli diamo ugualmente fiducia. I due episodi negativi non cancellano quelli positivi, ed anzi lo faranno scendere in campo ancor più attento e concentrato. Nole deve ancora perdere un set, mentre Berdych ha avuto i suoi problemi contro Anderson e Tomic. Fino ad oggi, Djokovic ha fatto la differenza con la risposta al servizio. In alcuni match (vedi Chardy) è stato addirittura spietato. Il ceco serve troppo bene per andare in barca, ma puntiamo decisi sul serbo. Forse gli scipperà un set, nulla di più.
Djokovic in quattro set.
FERRER – DEL POTRO
Più che il 6-2 complessivo, impressiona il 2-0 per David Ferrer sull’erba. Lo spagnolo ha trovato una sorprendente adattabilità ai prati. La sua rapidità e il baricentro basso sono armi importanti su questi campi, e lo ha mostrato proprio nel precedente di dodici mesi fa. Fu un netto 6-3 6-2 6-3 che lo fa preferire anche per oggi. Il divario si è assottigliato, ma David sembra avere le giuste armi, le stesse che sono mancate ad Andreas Seppi. Da parte sua, Del Potro dovrà servire benissimo e cercare di sfondare entro 2-3 colpi. Se non ci riesce sono dolori. E non ci riuscirà troppo spesso. Nessuno dei due è al 100%: Ferrer ha problemi alla caviglia, Del Potro al ginocchio. A parità di handicap, il margine resta uguale. Ed è a favore del valenciano.
Ferrer in quattro set.
JANOWICZ – KUBOT
Sono connazionali, amici e compagni di Davis, ma non si sono mai affrontati. Gli otto anni di differenza si fanno sentire. Non ci sono dubbi sul più forte (Janowicz), ma influirà in un match inedito e inatteso? Kubot ha più esperienza e conosce i campi più importanti per averci giocato in doppio. Ma in singolare è un’altra cosa. Janowicz è stato perfetto nei primi tre turni, ma ha avuto qualche problema contro Melzer. Si può dire lo stesso per Kubot, pure lui costretto al quinto set da Mannarino. Il servizio-bomba di Janowicz farà la differenza in misura maggiore rispetto alle discese a rete di Kubot. A Parigi Bercy il buon Jerzy ha mostrato di trovarsi a suo agio sotto l’occhio dei riflettori. Anzi, si esalta. Il modo in cui ha superato Almagro sul Centre Court spinge a puntare su di lui, con decisione.
Janowicz in tre set.
MURRAY – VERDASCO
Il cambio racchetta ha riportato Verdasco agli antichi splendori. Risale al 2009 l’unica vittoria significativa dello spagnolo, negli ottavi del suo magico Australin Open. Per il resto, solo vittorie di Murray (a parte il remoto primo turno del challenger di Segovia 2003). Non si sono mai affrontati sull’erba, ma questo non dovrebbe fare la differenza. Murray ha qualcosa in più, a cui si aggiungerà un tifo d’inferno. Verdasco, tuttavia, dovrebbe riuscire laddove hanno fallito Robredo e Youzhny: portare via un set allo scozzese. Il suo dritto può far male anche a una lepre come Murray e il clima da corrida potrebbe addirittura esaltarlo. Ma da qui a pensare che possa vincere…
Murray in quattro set.
PRONOSTICI TOTALI: 95
PRONOSTICI GIUSTI: 64
PRONOSTICI SBAGLIATI: 31
PRONOSTICI COL NUMERO ESATTO DI SET: 35
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