Venerdì 5 luglio è il giorno del 53esimo compleanno di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis. Solitamente non segnaliamo i compleanni dei personaggi del nostro ambiente, ma per Binaghi è opportuno fare un'eccezione perchè si può tracciare un breve bilancio degli ultimi 12 mesi al vertice della federtennis. Lo scorso settembre è stato rieletto per il quarto mandato, prendendo il 95,28% all'Assemblea di Fiumicino, in cui era l'unico candidato. L'esito elettorale lo manterrà alla guida della federtennis fino a tutto il 2016.SEGNO PIU'
Il 2013 è stato un anno piuttosto positivo: gli Internazionali BNL d'Italia hanno fatto registrare il record di incasso e spettatori e hanno ottenuto il diritto a sfidare Madrid (da sfavoriti, va detto) per il ruolo di "Mini-Slam" nel prossimo calendario ATP. Comunque vada, è il segno che su Roma è stato fatto un buon lavoro. Il 2013 è stato l'anno in cui l'Italia è tornata nei quarti del World Group di Coppa Davis, risultato a cui Binaghi teneva moltissimo (bastava vederlo durante il match contro la Croazia). Ennesima finale anche per le ragazze di Fed Cup, che peraltro saranno favorite nel match interno contro la Russia. E' notevole anche lo sviluppo di SuperTennis, il canale TV fortemente voluto dal Presidente che ha ottenuto dati d'ascolto sempre più lusinghieri e ormai è un punto di riferimento per gli appassionati. Oltre 10 anni di presidenza hanno reso Binaghi ancora più abile sul piano politico: anni fa, probabilmente, avrebbe gestito diversamente l'elezione di Giovanni Malagò ai vertici CONI, invece è riuscito a creare un rapporto di collaborazione dopo che il giorno delle elezioni CONI aveva parlato di "imboscata", riferendosi a quelli che avevano votato Malagò dopo aver promesso il sostegno a Pagnozzi. La FIT ha anche recuperato i rapporti con i giocatori dopo gli screzi del passato (Bolelli e Seppi su tutti), ed ha appena ricucito la situazione con Camila Giorgi, il cui accordo con la Federazione è diventato di dominio pubblico nei giorni scorsi. L'ingegnere cagliaritano potrebbe quasi prenderlo come un regalo di compleanno.SEGNO MENO
Ovviamente restano le problematiche, a partire da un Settore Tecnico che fatica a produrre giocatori. Tirrenia e il Sistema Italia non hanno creato un solo top 100. Il Presidente si dice comunque soddisfatto dell'utilità del Centro Tecnico inteso come "centro servizi", ma è innegabile che qualcosa non abbia funzionato. E anche i baby che dovrebbero dare linfa al nostro tennis maschile (Quinzi, Napolitano, Baldi, Donati) lavorano con il proprio entourage, per quanto abbiamo buoni rapporti con la FIT. Al settore tecnico è legato il discorso relativo a SuperTennis: secondo alcuni critici, il canale TV costa troppo e certe risorse potrebbero essere destinate con più vigore al Settore Tecnico. Al di là degli studi bocconiani, che certificano la bontà dell'investimento SuperTennis, sarebbe interessante vedere i risultati di un maggiore investimento sul Settore Tecnico, pur mantenendo la TV (magari a un costo inferiore). Inoltre la FIT paga – al pari delle altre federazioni – le brutture di un sistema troppo autoreferenziale, a partire dagli organi di giustizia. Che Procura Federale, Corte Federale e Corte d'Appello Federale siano troppo legate alla macchina FIT non lo diciamo noi, ma la sentenza del TAR del Lazio sul Caso Pistolesi. Se è vero che il Consiglio di Stato ha dato ragione alla FIT su certi argomenti, il TAR del Lazio è stato l'unico a entrare nel merito e ha certificato che "Il comportamento sia dell'accusa (Procura Federale, ndr) che del giudicante (Corte Federale, ndr) è di assoluta gravità perché assunto in totale indifferenza per principi elementari di diritto processuale, il che induce a ritenere non arbitraria la tesi del ricorrente di un premeditato intento di danneggiarlo definitivamente sul piano professionale, ingigantendo con affermazioni apodittiche e con il ricorso a metodi scorretti di acquisizione delle prove una vicenda che andava risolta sulla base del comune buon senso". In effetti, è un dato di fatto che gli 007 federali siano nominati dallo stesso Consiglio Federale e che abbiano i loro uffici presso la sede FIT. La colpa non è certo di Binaghi, visto che le norme CONI consentono questa stranezza, ma certamente il Presidente FIT dovrebbe battersi per una terzietà ancora maggiore degli Organi di Giustizia. Il quarto mandato è iniziato da poco: siamo certi che Angelo Binaghi proverà ad affrontare nel miglior modo possibile ogni problematica, facendo tesoro degli errori del passato senza dimenticare la bontà delle scelte più azzeccate. Nel frattempo, gli facciamo gli auguri sia di buon compleanno che di buon lavoro. (Ri. Bi.)Venerdì 5 luglio è il giorno del 53esimo compleanno di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis. Solitamente non segnaliamo i compleanni dei personaggi del nostro ambiente, ma per Binaghi è opportuno fare un'eccezione perchè si può tracciare un breve bilancio degli ultimi 12 mesi al vertice della federtennis. Lo scorso settembre è stato rieletto per il quarto mandato, prendendo il 95,28% all'Assemblea di Fiumicino, in cui era l'unico candidato. L'esito elettorale lo manterrà alla guida della federtennis fino a tutto il 2016.
SEGNO PIU'
Il 2013 è stato un anno piuttosto positivo: gli Internazionali BNL d'Italia hanno fatto registrare il record di incasso e spettatori e hanno ottenuto il diritto a sfidare Madrid (da sfavoriti, va detto) per il ruolo di "Mini-Slam" nel prossimo calendario ATP. Comunque vada, è il segno che su Roma è stato fatto un buon lavoro. Il 2013 è stato l'anno in cui l'Italia è tornata nei quarti del World Group di Coppa Davis, risultato a cui Binaghi teneva moltissimo (bastava vederlo durante il match contro la Croazia). Ennesima finale anche per le ragazze di Fed Cup, che peraltro saranno favorite nel match interno contro la Russia. E' notevole anche lo sviluppo di SuperTennis, il canale TV fortemente voluto dal Presidente che ha ottenuto dati d'ascolto sempre più lusinghieri e ormai è un punto di riferimento per gli appassionati. Oltre 10 anni di presidenza hanno reso Binaghi ancora più abile sul piano politico: anni fa, probabilmente, avrebbe gestito diversamente l'elezione di Giovanni Malagò ai vertici CONI, invece è riuscito a creare un rapporto di collaborazione dopo che il giorno delle elezioni CONI aveva parlato di "imboscata", riferendosi a quelli che avevano votato Malagò dopo aver promesso il sostegno a Pagnozzi. La FIT ha anche recuperato i rapporti con i giocatori dopo gli screzi del passato (Bolelli e Seppi su tutti), ed ha appena ricucito la situazione con Camila Giorgi, il cui accordo con la Federazione è diventato di dominio pubblico nei giorni scorsi. L'ingegnere cagliaritano potrebbe quasi prenderlo come un regalo di compleanno.
SEGNO MENO
Ovviamente restano le problematiche, a partire da un Settore Tecnico che fatica a produrre giocatori. Tirrenia e il Sistema Italia non hanno creato un solo top 100. Il Presidente si dice comunque soddisfatto dell'utilità del Centro Tecnico inteso come "centro servizi", ma è innegabile che qualcosa non abbia funzionato. E anche i baby che dovrebbero dare linfa al nostro tennis maschile (Quinzi, Napolitano, Baldi, Donati) lavorano con il proprio entourage, per quanto abbiamo buoni rapporti con la FIT. Al settore tecnico è legato il discorso relativo a SuperTennis: secondo alcuni critici, il canale TV costa troppo e certe risorse potrebbero essere destinate con più vigore al Settore Tecnico. Al di là degli studi bocconiani, che certificano la bontà dell'investimento SuperTennis, sarebbe interessante vedere i risultati di un maggiore investimento sul Settore Tecnico, pur mantenendo la TV (magari a un costo inferiore). Inoltre la FIT paga – al pari delle altre federazioni – le brutture di un sistema troppo autoreferenziale, a partire dagli organi di giustizia. Che Procura Federale, Corte Federale e Corte d'Appello Federale siano troppo legate alla macchina FIT non lo diciamo noi, ma la sentenza del TAR del Lazio sul Caso Pistolesi. Se è vero che il Consiglio di Stato ha dato ragione alla FIT su certi argomenti, il TAR del Lazio è stato l'unico a entrare nel merito e ha certificato che "Il comportamento sia dell'accusa (Procura Federale, ndr) che del giudicante (Corte Federale, ndr) è di assoluta gravità perché assunto in totale indifferenza per principi elementari di diritto processuale, il che induce a ritenere non arbitraria la tesi del ricorrente di un premeditato intento di danneggiarlo definitivamente sul piano professionale, ingigantendo con affermazioni apodittiche e con il ricorso a metodi scorretti di acquisizione delle prove una vicenda che andava risolta sulla base del comune buon senso". In effetti, è un dato di fatto che gli 007 federali siano nominati dallo stesso Consiglio Federale e che abbiano i loro uffici presso la sede FIT. La colpa non è certo di Binaghi, visto che le norme CONI consentono questa stranezza, ma certamente il Presidente FIT dovrebbe battersi per una terzietà ancora maggiore degli Organi di Giustizia. Il quarto mandato è iniziato da poco: siamo certi che Angelo Binaghi proverà ad affrontare nel miglior modo possibile ogni problematica, facendo tesoro degli errori del passato senza dimenticare la bontà delle scelte più azzeccate. Nel frattempo, gli facciamo gli auguri sia di buon compleanno che di buon lavoro. (Ri. Bi.)
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