. I gemelloni californiani si sono imposti a Wimbledon battendo il duo croato-brasiliano Dodig-Melo con il punteggio di 3-6 6-3 6-4 6-4. Con questo successo, i Bryan sono diventati la prima coppia nell'Era Open a vincere quattro Slam consecutivi, sia pure in due anni diversi. Se consideriamo anche il successo olimpico, Bob e Mike hanno completato il loro personale "Golden Slam". Resta un solo obiettivo: dovessero vincere anche lo Us Open, completerebbero il "vero" Grande Slam e diventerebbero i primi a riuscirci dal 1951, quando l'impresa fu compiuta da Sedgman e McGregor, i quali vinsero ben sette Slam consecutivi (la striscia si interruppe agli Us Championships del 1952). Bob e Mike Bryan hanno vinto 91 titoli e puntano dritti a quota 100. Anche questo successo è stato celebrato con il loro tradizionale "Chest Bump", il salto petto contro petto che effettuano dopo ogni vittoria. "Abbiamo iniziato a farlo ai tempi del College, a Stanford. I nostri compagni ci incitavano a farlo e una volta finimmo nella prima pagina dello Stanford Daily. Da allora non abbiamo più smesso". E non smetteranno almeno fino al 2016, visto che hanno manifestato l'intenzione di continuare fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, quando avranno 38 anni.
Bob e Mike firmano il “Bryan Golden Slam”
15esimo Slam per Bob e Mike Bryan. I gemelloni californiani si sono imposti a Wimbledon battendo il duo croato-brasiliano Dodig-Melo con il punteggio di 3-6 6-3 6-4 6-4. Con questo successo, i Bryan sono diventati la prima coppia nell'Era Open a vincere quattro Slam consecutivi, sia pure in due anni diversi. Se consideriamo anche il successo olimpico, Bob e Mike hanno completato il loro personale "Golden Slam". Resta un solo obiettivo: dovessero vincere anche lo Us Open, completerebbero il "vero" Grande Slam e diventerebbero i primi a riuscirci dal 1951, quando l'impresa fu compiuta da Sedgman e McGregor, i quali vinsero ben sette Slam consecutivi (la striscia si interruppe agli Us Championships del 1952). Bob e Mike Bryan hanno vinto 91 titoli e puntano dritti a quota 100. Anche questo successo è stato celebrato con il loro tradizionale "Chest Bump", il salto petto contro petto che effettuano dopo ogni vittoria. "Abbiamo iniziato a farlo ai tempi del College, a Stanford. I nostri compagni ci incitavano a farlo e una volta finimmo nella prima pagina dello Stanford Daily. Da allora non abbiamo più smesso". E non smetteranno almeno fino al 2016, visto che hanno manifestato l'intenzione di continuare fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, quando avranno 38 anni.