Roman Valent e Wesley Whitehouse, due tra i più clamorosi "bidoni" tra i campioni di Wimbledon Junior. Ma non sono gli unici
Di Riccardo Bisti – 9 luglio 2013
“I tornei junior non hanno più senso da quando Boris Becker ha vinto Wimbledon a 17 anni”. Parola di Rino Tommasi. La frase ha un fondo di verità, ma non siamo d’accordo. Glii addetti ai lavori sono convinti che gli Slam Junior abbiano grande importanza nello sviluppo di un giocatore. Tuttavia, vale la pena cercare di capire quanto conta – in ottica futura – un successo a Wimbledon Junior, come quello conquistato dal nostro Gianluigi Quinzi. Se guardiamo gli ultimi 30 vincitori di Wimbledon Junior, scopriamo che soltanto due hanno vinto almeno una prova del Grand Slam e sono stati numero 1 ATP: Stefan Edberg e Roger Federer. Più in generale, Wimbledon Junior ha prodotto cinque top 10 (ci sono anche Enqvist, Monfils e Melzer), otto top 50, sette top 100 e dieci giocatori che non sono mai entrati tra i top 100. Statisticamente, Quinzi ha il 16,66% di chance di entrare tra i primi 10, il 66,66% di arrivare almeno tra i primi 100, ma c’è un inquietante 33,33% che non ha mai avuto una classifica a due cifre.
La situazione è ancor meno rosea se ci riferiamo ai tornei del Grand Slam. Quelli veri. Soltanto Roger Federer e Stefan Edberg si sono ripetuti e altri sei giocatori hanno raggiunto almeno una volta i quarti di finale. C’è perfino il caso limite di sei tennisti che non hanno giocato neanche una volta nel tabellone principale di uno Slam: a Marton Fucsovics (vincitore nel 2010) e Filip Peliwo (2012), è giusto dare tempo ma è certo che non vedremo mai in uno Slam Wesley Whitehouse, Eduardo Velez, Florin Mergea e Roman Valent. Quinzi ha dunque meno del 7% di chance di vincere uno Slam e circa il 30% di raggiungere almeno una volta i quarti.
Ma chi sono i predecessori di GQ? Eccoli, dal più forte al più scarso.
ROGER FEDERER
E’ uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Ha battuto decine di record, si è aggiudicato 17 Slam e ha trascorso 302 settimane al numero 1 ATP.
STEFAN EDBERG
Un mito del tennis. Il suo serve and volley è rimasto nei cuori degli appassionati. E’ stato numero 1 ATP, ha vinto sei Slam e si è tolto ogni soddisfazione. Gli manca solo un successo al Roland Garros, sfumato nell’anno in cui vinse Michael Chang.
THOMAS ENQVIST
Grande picchiatore, è stato a lungo tra i primi 10 e per poco non vinceva un Australian Open. Sul cemento faceva paura, ma si infortunava troppo spesso.
GAEL MONFILS
Le ginocchia e uno stile di gioco troppo difensivo hanno limitato potenzialità immense. Tuttavia è entrato tra i primi 10 e non è detto che non sia ancora in tempo per tornarci. L’erba non è la sua migliore superficie, ma sulla terra vanta una semifinale a Parigi.
JURGEN MELZER
Tanto talento, non sempre ben incanalato. Si è svegliato intorno ai 28-29 anni di età e ha colto risultati eccezionali. E’ ancora in attività e potrebbe togliersi altre soddisfazioni.
JEREMY CHARDY
Come Melzer, ha faticato nei primi anni da junior. E’ esploso intorno ai 23 anni, poi è calato ma adesso (a 26) sta vivendo il miglior momento in carriera. Può entrare tra i primi 20 e ha raggiunto i quarti in Australia.
VLADIMIR VOLTCHKOV
Sarà ricordato solo per la clamorosa semifinale raggiunta a Wimbledon nel 2000. Per il resto, a parte la cavalcata in Davis del 2004 (Bielorussia in semifinale!) non ha fatto granchè e sarebbe rimasto tra le promesse non mantenute. Ma a volte basta un solo risultato per fare la storia….
GRIGOR DIMITROV
Ha 10 anni meno di Federer e ha vinto Wimbledon Junior 10 anni dopo lo svizzero. Ma non sta rispettando la tabella di marcia. Probabilmente entrerà tra i primi 10 e lotterà per diventare il più forte di questa lista dopo Federer ed Edberg. Ma non li avvicinerà.
NICKLAS KULTI
Un mezzo bluff, di cui ci si ricorderà soprattutto per una sconfitta. Nel 1996, la Svezia ha perso la Coppa Davis per colpa sua, quando sciupò tre matchpoint contro Boetsch. Buon doppista, ha raggiunto i quarti al Roland Garros. Ma non se lo ricorda nessuno.
DONALD YOUNG
Doveva essere un “crack”, rischia di restare un “flop”. Troppo clamore da junior lo ha penalizzato tra i pro. Si era ripreso, è stato top 50, ma lo scorso anno ha raccolto un’infinita serie di sconfitte. Si riprenderà, ma il suo tennis paga limiti precisi. Tra i junior, certe cose si potevano nascondere.
NICOLAS MAHUT
Sperava di essere ricordato per qualcosa di diverso rispetto al match più lungo di sempre (perso, tra l’altro). Invece, qualsiasi cosa accada, il nome di Nicolas Mahut resterà nella storia per le 11 ore contro John Isner. Ma ormai non accadrà più nulla. Ha appena vinto il primo titolo ATP. Almeno quello.
THIEMO DE BAKKER
Doveva essere l’erede di Richard Kraijcek, ma si è perso ai piedi del grande tennis. Un po’ sfortunato (si è fatto male quando era entrato tra i top 50), un po’ indolente, adesso fatica a trovare le risorse per pagarsi un coach.
MARK KRATZMANN
Per sua fortuna c’era il doppio, altrimenti non avrebbe cavato granchè dal tennis. Ha raggiunto gli ottavi nell’ultimo Australian Open giocato sull’erba, ma a Wimbledon non è mai andato nella seconda settimana. Si è ritirato nel 1992, ancora piuttosto giovane.
LEONARDO LAVALLE
Giocava malissimo. Come abbia fatto a vincere Wimbledon Junior resta un mistero. Quell’anno si parlò di lui non tanto per la vittoria, quanto perchè Boris Becker (vincitore della prova senior) era più giovane di lui, sia pure di qualche mese. Una dozzina d’anni dopo lo abbiamo affrontato in Coppa Davis. Un cadavere tennistico.
DIEGO NARGISO
Su Diego sappiamo tutto: vizi, virtù, vittorie e rimpianti. E’ stato lui a spiegarci cosa non ha funzionato dopo la vittoria del 1987. Anche lui – risultati alla mano – è stato più forte in doppio (n. 25 ATP) che in singolare.
ANDREY KUZNETSOV
Può scalare questa classifica perchè è ancora giovane e gioca molto bene. A breve termine, il tennis russo si affiderà a lui. Deve ancora limare alcune pecche mentali, ma entrerà tra i primi 30. Più in su…non sappiamo.
OLIVIER MUTIS
Sergio Tacchini lo mise sotto contratto subito dopo il successo a Wimbledon Junior. Lui non ha ripagato, ma si è preso il suo momento di gloria a una vecchia edizione del Roland Garros, quando raggiunse gli ottavi sbucando dal nulla. Quel nulla in cui è tornato piuttosto rapidamente.
LEANDER PAES
Non può lamentarsi, visto che resta uno dei più forti doppisti di sempre. In singolare non ha fatto granchè, ma il bronzo olimpico ad Atlanta 1996 vale tantissimo, soprattutto per chi proviene da un paese come l’India. E pensare che su quel podio avrebbe potuto esserci Renzo Furlan…
NICOLAS PEREIRA
C’è stato un periodo che i sudamericani spadroneggiavano a Wimbledon Junior. Lui faceva parte della nidiata, ma non è mai esploso. Ha avuto il miglior momento intorno ai 25-26 anni ma è rimasto ben lontano dai top 50. Era un belloccio, forse si sarà dedicato ad altro…
RAZVAN SABAU
La Romania sperava di aver trovato due ottimi giocatori con lui e Dinu Pescariu: niente di tutto questo. Dopo il fallimento in singolare, si è riciclato con il doppio ma non ha fatto faville. Continua a trascinarsi stancamente nel circuito.
TODD REID
L’Australia aveva un gran bisogno di ricambi e lui sembrava essere l’alternativa numero 1 a Lleyton Hewitt. Da senior, è rimasto nel limbo dei tornei challenger con l’unica punta di un terzo turno all’Australian Open. Un po’ poco…
DAVID SKOCH
Per lui vale lo stesso discorso di Sabau. Dopo aver fallito in singolare, si è riciclato in doppio. Ha colto qualche buon risultato ma le aspettative erano ben altre, soprattutto se vieni dallo stesso paese di Martina Navratilova e Ivan Lendl.
WESLEY WHITEHOUSE
Uno dei più grandi “bidoni” nella storia del tennis. Quando vinse Wimbledon Junior, nel 1997, Wayne Ferreira era già nella fase calante. I sudafricani pensavano di aver trovato un erede, si ritrovarono…un calesse. Per ritrovare un discreto giocatore hanno dovuto attendere il “ribelle” Kevin Anderson.
EDUARDO VELEZ
Fantasma. L’anno prima aveva vinto Lavalle: questo moretto aveva fatto credere a chissà quale scuola messicana. Balle. Non è mai entrato tra i primi 200 e fatichi a trovarlo anche nelle ricerche su Google.
FLORIN MERGEA
Da junior era fortissimo, vinceva su tutte le superfici. Ma il 1985 non è stata una grande annata (Berdych a parte). Dopo aver fallito in singolare, ci ha provato con il doppio e gli è andata un po’ meglio. Si trova tra i top 100, gioca in Coppa Davis e ha messo da parte qualche soldo per campare. Però…
MARTON FUCSOVICS
Asterisco. Il ragazzo ha appena 21 anni e sta provando a farsi le ossa. E’ giusto dargli ancora un po’ di tempo, anche se sembra in ritardo sulla tabella di marcia. Non deve essere facile essere una grande speranza in un paese senza grosse tradizioni come l’Ungheria, che noi ricordiamo solo per essere stata la nostra…Corea (nel 1978 perdemmo contro Taroczky e Szoke. Di quest’ultimo, si vociferava che facesse il cameriere. Balle, proprio come quelle su Pak Doo-Ik).
SCOTT HUMPHRIES
Poveretto. È cresciuto quando gli Stati Uniti avevano Sampras e Agassi. Gli hanno dato un paio di wild card nel tabellone dello Us Open ma lui, semplicemente, era troppo scarso. E pensare che nella finale di Wimbledon Junior battè un certo Philippoussis…
ROMAN VALENT
A suo dire, la colpa del fallimento riguarda gli infortuni. Il problema è che in Svizzera si vive troppo bene ed è facile impigrirsi. Forse gli è successo qualcosa del genere. Peccato, perchè giocava un ottimo tennis.
LUKE SAVILLE
Ha vinto due anni fa ed è ancora un teenager. Carriera da svezzare: l’Australia si aspetta molto perchè è uno dei primi prodotti del nuovo corso federale.
FILIP PELIWO
Veleggia intorno al numero 500 ATP, in ritardo rispetto alle promesse. Ma si parla di un classe 1994, quindi è presto per esprimersi. A Wimbledon gli hanno dato una wild card per le qualificazioni e lui ha perso al secondo turno. In compenso, balla benissimo il Gangnam Style.
Questa carrellata deve essere un promemoria per Quinzi, ma anche per tutti gli appassionati. Di fenomeni che sfondano a 18-19 anni non ce ne sono più: lo dimostrano le esperienze degli ultimi 3-4 vincitori di Wimbledon Junior. Siamo convinti che l’azzurrino non sarà un bidone e che diventerà un giocatore “vero”. Tutti sperano che possa emulare Roger Federer, o almeno Stefan Edberg. Significherebbe diventare il più forte italiano di tutti i tempi. Ma la statistica ci obbliga a ricordare che non è lo sbocco più probabile. E che una carriera come Thomas Enqvist o Gael Monfils non sarebbe da buttare via. Papà Luca e mamma Carlotta hanno speranze importanti e fanno bene. Ma sanno anche che i rischi ci sono. Oggi abbiamo solo una certezza: Wimbledon Junior non offre alcuna garanzia. Tutt’altro. Ogni volta che mette piede su un campo da tennis, Gianluigi deve ricordarselo. E' il modo migliore per diventare un campione.
WIMBLEDON JUNIOR – GLI ULTIMI 30 VINCITORI
GIOCATORE | Best Ranking ATP | Miglior Risultato Slam | Miglior Risultato a Wimbledon |
Roger Federer | 1 | 17 vittorie | 7 vittorie tra il 2003 e il 2012 |
Stefan Edberg | 1 | 6 vittorie | 2 vittorie |
Thomas Enqvist | 4 | Finale Australian Open | Quarti 2001 |
Gael Monfils | 7 | Semifinale Roland Garros | 3° turno 2005 – 07 – 10 – 11 |
Jurgen Melzer | 8 | Semifinale Roland Garros | 4° turno 2010 – 2013 |
Jeremy Chardy | 25 | Quarti Australian Open | 3° turno 2010 – 2013 |
Vladimir Voltchkov | 25 | Semifinale Wimbledon | Semifinale 2001 |
Grigor Dimitrov | 26 | 3° turno Roland Garros | 2° turno 2011 – 2012 – 2013 |
Nicklas Kulti | 32 | Quarti Roland Garros | 2° turno 1992 – 1997 |
Donald Young | 38 | 4° turno Us Open | 1° turno 2008 – 2011 – 2012 |
Nicolas Mahut | 40 | Tre terzi turni | 3° turno 2006 |
Thiemo De Bakker | 40 | Tre terzi turni | 3° turno 2010 |
Mark Kratzmann | 50 | 4° turno Australian Open | 3° turno 1986 – 1990 |
Leonardo Lavalle | 51 | 4° turno Australian Open | 2° turno 1992 |
Diego Nargiso | 67 | 3° turno Us Open | 3° turno 1988 |
Andrey Kuznetsov | 68 | Due secondi turni | 2° turno 2013 |
Olivier Mutis | 71 | 4° turno Roland Garros | 2° turno 2003 |
Leander Paes | 73 | 3° turno Us Open | 2° turno 2001 |
Nicolas Pereira | 74 | 3° turno Us Open | 2° turno 1996 |
Razvan Sabau | 74 | Cinque primi turni | 1° turno 2006 |
Todd Reid | 105 | 3° turno Australian Open | 1° turno 2004 |
David Skoch | 133 | 1° turno Us Open | Zero Partecipazioni |
Wesley Whitehouse | 214 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |
Eduardo Velez | 215 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |
Florin Mergea | 243 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |
Marton Fucsovics | 250 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |
Scott Humphries | 260 | Due primi turni | Zero Partecipazioni |
Roman Valent | 300 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |
Luke Saville | 320 | 1° turno Australian Open | Zero Partecipazioni |
Filip Peliwo | 516 | Zero partecipazioni | Zero Partecipazioni |