L’azzurro trionfa a Stoccarda e conquista il primo titolo ATP in carriera. La dedica è per la fidanzata che compie gli anni, la mente è protesa a un futuro che può essere pieno di successi.
La gioia di Fabio Fognini: il torneo ATP di Stoccarda è suo
Di Riccardo Bisti – 14 luglio 2013
E’ tutto bellissimo. Quando il rovescio di Philipp Kohlschreiber si è perso in corridoio, Fabio Fognini ha finalmente dato un segno di commozione. Fabio ha spesso mostrato i suoi sentimenti, ma raramente erano i più dolci o intimi. Lo sguardo verso il suo angolo, in cui c’erano soltanto coach Josè Perlas e la fidanzata Svetoslava Simeonova, mostrava finalmente sollievo. Dietro c’erano le sofferenze e le incertezze di tanti anni di carriera. I cambi di coach, le sconfitte inattese, i comportamenti non sempre impeccabili e il mucchio di critiche che gli sono piovute addosso. Senza dimenticare la valanga di infortuni che lo ha colpito, rallentandone la crescita. Stavolta è tutto alle spalle, lavato via dal successo alla prestigiosa Mercedes Cup di Stoccarda (467.800€, terra). Per Fabio è il primo titolo ATP, il 51esimo nella storia del tennis italiano nell’Era Open. Fabio si è presentato da numero 5 del draw, reduce da una sgambata in Bundesliga. Ha mostrato una condizione psicofisica assolutamente strepitosa. La vittoria su Tommy Haas non è stata vanificata, ed anzi è stata esaltata da una finale molto difficile contro Philipp Kohlschreiber, che in Germania eleva a dismisura il suo rendimento. Basti pensare che ha conquistato tre dei quattro titoli ATP nel suo paese, giocandoci sei delle dieci finali in carriera. Ci sono volute oltre due ore, ma alla fine il tabellone elettronico ha sigillato il 5-7 6-4 6-4 finale per Fabio. E’ un risultato importantissimo perchè Fognini ha mostrato (ancora una volta) una maturità impressionante. La partita contro il tedesco era la classica buccia di banana in cui si poteva scivolare, non solo per la qualità dell’avversario, ma per tutte le situazioni che si sono verificate nel corso del match. Per due volte, l’azzurro si è trovato in vantaggio di un break nel primo set, ma ha finito col perderlo 7-5. E allora si sono materializzati i fantasmi delle precedenti finali perdute. C’era il rischio che nascesse un mini-complesso.
Invece Fabio ha tirato fuori il meglio di sé sin dai primi game del secondo set, quando ha brekkato in avvio mostrando le qualità già espresse nei giorni scorsi: solido e profondo da fondocampo, funambolico sotto rete e comunque più incisivo dell’avversario. Basti pensare che si è procurato 15 palle break, il triplo di Kohlschreiber. Il momento-chiave della finale e (si spera) della stagione di Fabio è arrivato a cavallo tra il nono e il decimo game del secondo. Sul 5-3, si è trovato 0-40 sul servizio di Kohlschreiber e credeva di aver chiuso al terzo setpoint. Mentre stava già guadagnando la panchina, si è sentito dire che la sua palla era fuori. Ha evitato di innervosirsi, limitandosi a dire al giudice di sedia, l’argentino Damian Steiner, che Kohlschreiber aveva giocato il colpo prima di individuare il segno. Il game è andato al tedesco e il set avrebbe potuto mettersi male. Nel game successivo, invece, Fabio ha fatto il suo dovere e ha allungato la sfida al terzo, portandola subito in discesa. Sotto 1-0, ha infilato un parziale di quattro giochi consecutivi che l’ha portato avanti 4-1 (con doppio break). Sembrava tutto pronto, ma all’ultima curva c’è stata l’ennesima buccia di banana. Kohlschreiber ha iniziato a giocare a tutto braccio, anche perché non ne aveva più fisicamente, e un paio di sassate gli sono rimaste in campo. Uno dei due break è volato via, come a dire: “Fabio, se vuoi questo titolo, te lo devi guadagnare fino all’ultimo punto”. E così è stato. Non poteva esserci un più bel regalo di compleanno per la fidanzata. E noi, che amiamo le metafore, non possiamo che ricordare la data: il 14 luglio è il giorno della presa della Bastiglia. 224 anni dopo, Fabio Fognini ha “preso” il circuito ATP e l’augurio è che la storia possa cambiare proprio come allora.
Il resto è un mix di gioia e speranze. La gioia riguarda la pomposa premiazione celebrata dai tedeschi: non solo i 74.000 euro destinati al vincitore, ma anche una splendida Mercedes A45 con cui Fabio ha scorrazzato sul centrale di Stoccarda insieme al responsabile Mercedes, che si era subito accorto della presenza del badge KIA sulla manica di Fabio. Una gag che ha reso ancor più simpatica una celebrazione in cui era presente Henri Leconte, vincitore di questo torneo nel 1984. E’ stato lui a portare la Mercedes in campo: da buon istrione, si è lamentato del fatto che ai suoi tempi non c’era la macchina in palio. Fabio se l’è goduta, ha mandato baci alla fidanzata, abbracci reali al coach e virtuali alla famiglia. Le speranze riguardano il futuro: domani si attesterà intorno al numero 25 ATP: non sarà best ranking, ma l’inerzia è tutta dalla sua parte. Si ricomincia dalla Germania, dall’ATP 500 di Amburgo dove esordirà contro il vincente di Zeballos-Ramos. E poi c’è un futuro a medio termine che può regalare grandi gioie. La classifica stagionale, intanto, lo vede già tra i primi 20. L’obiettivo è quello di restarci fino a fine stagione. Per il futuro si vedrà. L’importante è non farsi male e continuare così: allora, Fabio potrà continuare a farci sorridere. E molto.
ATP STOCCARDA – FINALE
Fabio Fognini (ITA) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 5-7 6-4 6-4
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