Lo storico appuntamento del Monte Titano ha rischiato di chiudere i battenti. Perso il title sponsor, resta vivo grazie all’aiuto delle istituzioni. L’arma del rilancio: Gianluigi Quinzi.
Christian Forcellini (al centro) è il presidente della federtennis sammarinese
Di Riccardo Bisti – 31 luglio 2013
James Henry McManus è stato un discreto giocatore, più forte in doppio che in singolo. Al massimo è stato numero 90 ATP, mentre in coppia ha vinto otto tornei e ha raggiunto la semifinale allo Us Open 1968 insieme a Jim Osborne. Tuttavia, è stato tra i soci fondatori dell’ATP nel 1973. Per questo, l’Associazione Giocatori ha deciso di onorarlo intitolandogli il “Challenger Awards”, il premio riservato al miglior challenger del mondo. McManus è scomparso nel 2011 e da allora è stato istituito il “Jim McManus Award”: per il 2012, il premio è stato assegnato al torneo di San Marino, storica tappa dell’estate tennistica italiana. Perchè se è vero che l’antica Repubblica è un paese indipendente, la sua collocazione geografica tra Emilia-Romagna e Marche la rende parte integrante della penisola. Lo scorso 17 aprile, Christian Forcellini e Alessandro Costa, rispettivamente presidente della federtennis sammarinese e direttore del torneo, hanno ricevuto il premio a Monte Carlo. “Questo premio corona un percorso di crescita che parte da lontano – disse Forcellini – Abbiamo festeggiato i 25 anni e non è da tutti rimanere in pista così a lungo. Evidentemente, tutto il nostro impegno è stato apprezzato. Da parte nostra, crediamo che il tennis possa essere un veicolo per far conoscere San Marino nel mondo e diventare un supporto per il turismo. Speriamo di proseguire su questa strada”. Ma poi sono arrivate le nubi e la paura di fare la stessa fine di Lugano, altro torneo straniero dall’anima (anche) italiana, che dopo aver ottenuto il titolo di miglior challenger ha poi chiuso i battenti (anche se i due episodi si sono verificati a 6 anni di distanza). San Marino è considerata un’isola felice, ma la crisi si è arrampicata fino ai piedi del Monte Titano.
Il castello ha rischiato di crollare quando CEPU, storico title-sponsor, ha deciso di mollare. E allora per gli organizzatori è stato molto difficile tenere in vita l’evento in programma dal 5 all’11 agosto, in contemporanea con il Masters 1000 di Montreal. La fumata bianca è arrivata soltanto un paio di settimane fa. I media sammarinesi hanno usato termini piuttosto aggressivi: “il torneo è scappato dalla scure della crisi ad un passo dall’estinzione”. Per mettere insieme un torneo del genere servono alcune centinaia di migliaia di euro, difficili da reperire persino nel paese dei Capitani Reggenti. “Abbiamo fatto di tutto per tenere in vita la manifestazione e ce l’abbiamo fatta – ha detto Forcellini – perderla sarebbe stato un duro colpo per la nostra Nazione, in fondo è l’evento con più tradizione sul nostro territorio e riempie gli hotel sammarinesi per una settimana”. Tutto questo è stato possibile grazie all’appoggio delle istituzioni, in particolare le Segreterie allo sport e al turismo, che di fatto diventano main sponsor dell’evento, che da quest’anno si chiamerà “Visitsanmarino.com”, il portale internet che cerca di attirare turisti nella Repubblica fondata oltre 1.700 anni fa da uno scalpellatore dalmata di nome Marino. Oltre allo Stato, alcuni sponsor privati hanno aderito al torneo e daranno il loro contributo. Tra questi c’è anche CEPU, storico main sponsor, che non si è sentito di abbandonare del tutto il torneo. Il montepremi, tuttavia, è sceso del 25%: dagli 85.000 euro degli anni passati si passerà agli attuali 64.000. Un calo sensibile che però può essere trascurato, in attesa che l’economia torni a girare e il torneo possa riprendersi.
La 26esima edizione ha un parco giocatori buono ma non eccezionale: in attesa di conoscere i nomi delle wild card, si sono iscritti solo tre top-100: Daniel Gimeno Traver, Jiri Vesely e Adrian Ungur. Il cut-off è fissato al numero 211 ATP, un filo più alto rispetto all’analogo torneo di Aptos, che ha chiuso al numero 179. L’unico azzurro ammesso di diritto è Filippo Volandri, vincitore nel 2008, ma Forcellini ha già garantito la presenza di Potito Starace, vero e proprio “eroe” del Titano con i suoi tre titoli (2004, 2007 e 2011). La presenza dei tennisti di casa sarà garantita da Diego Zonzini, impegnato nelle qualificazioni, ma la “stella” dell’edizione dovrebbe essere Gianluigi Quinzi, baby-fenomeno del nostro tennis che dovrebbe aver accettato una wild card. Notizie piuttosto fresche davano una sua partecipazione al 90%. Un giovane tennista italiano potrebbe segnare la ripartenza di un torneo che ha fatto la storia del nostro tennis e per oltre un decennio ha fatto parte addirittura del circuito ATP, con la storica finale del 1995 tra Thomas Muster (che da lì a poco sarebbe diventato numero 1 al mondo) e Andrea Gaudenzi, in un centrale talmente gremito da costringere circa 500 spettatori fuori dall’impianto. Negli anni 2000 è diventato un challenger, ma l’albo d’oro non ne ha risentito granchè: oltre a Volandri e Starace hanno vinto ottimi giocatori come Andreas Seppi, Robin Haase, Albert Montanes e Martin Klizan. Italiani a parte, anche quest’anno non mancano i buoni giocatori: c’è Federico Delbonis, giustiziere di Federer ad Amburgo, nonchè Steve Darcis, killer di Nadal a Wimbledon. Occhio al serbo Lajovic, allo spagnolo Riba e al tedesco Phau. Nonostante la crisi, San Marino c’è ancora. Restare vivi in tempi di crisi è il più grande segnale di forza che possa esserci.
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