SPECIAL RANKING –  Rafael Nadal guida il ranking che tiene conto dei soli tornei che contano: Slam e Masters 1000. Ma sarà una lotta a due contro Novak Djokovic. 
Jerzy Janowicz è decimo nella classifica che tiene conto dei soli grandi tornei

Di Riccardo Bisti – 7 agosto 2013


La stagione del tennis dura 10 mesi ed è giusto che la classifica tenga conto di tutti i tornei. In effetti, l’attuale sistema di classifica (Best 18 con alcuni tornei da inserire obbligatoriamente) sembra migliore rispetto a quelli del passato (la media punti e il Best 14). Tuttavia, la storia insegna che si entra nel mito con gli Slam e i Masters 1000. Allora vale la pena creare un ranking che tenga conto soltanto dei super-tornei. E’ un esercizio interessante, perché ci fa capire che esistono due tipologie di giocatori. C’è chi si esalta nei grandi tornei e si costruisce la classifica in base a 2-3 exploit, mentre altri che puntano sulla continuità. Poi, ovviamente, ci sono i fenomeni che sanno vincere dappertutto. Nel ranking di metà stagione, alla vigilia dei grandi appuntamenti dell’estate americana (Montreal, Cincinnati e Us Open), il numero 1 è Rafael Nadal. Si tratta di un risultato straordinario, perché lo spagnolo non ha giocato l’Australian Open e Miami, senza contare che ha perso al primo turno a Wimbledon. In altre parole, accumulando punti in soli cinque tornei su otto, ha raccolto la bellezza di 5.610 punti. La sensazione, tuttavia, è che difficilmente possa tenere la vetta fino alla fine. Motivo? Sono finiti i tornei “amici” e stiamo per entrare in una parte della stagione in cui, storicamente, non ha mai combinato granchè. Certo, vanta una vittoria allo Us Open e una finale alle ATP World Tour Finals…però gli inseguitori sembrano avere più chance. Parliamo di Novak Djokovic ed Andy Murray. Se mantiene un buon rendimento, il serbo sembra il maggiore indicato a chiudere in testa. Dopo la vittoria in Australia, non ha tenuto un rendimento “mostruoso” ma è stato piuttosto costante. Ha raccolto poco tra Madrid e Roma, ma sul cemento all’aperto è il favorito. I rimbalzi alti e regolari esaltano il suo tennis, e sarà doppiamente motivato dopo la sconfitta in finale a Wimbledon per mano di Andy Murray. Se Nadal dovesse conservare i 20 punti di vantaggio fino al termine della stagione, francamente, saremmo molto sorpresi. Chiude il podio Andy Murray e pure lui ha qualche chance di farcela. Ha un ritardo di 950 punti da Nadal (930 da Djokovic) e può sperare in caso di exploit allo Us Open. E non ci sarebbe nulla di sorprendente, visto che è il campione in carica. Le speranze dello scozzese passeranno soprattutto da New York: basti pensare che il finalista incassa ben 800 punti in più rispetto al finalista.
 
La lotta per il primo posto sembra racchiusa ai primi tre. E Roger Federer? La crisi che lo sta attanagliando si riflette anche nei numeri. In questa speciale classifica, lo svizzero si trova addirittura in sesta posizione, superato anche da David Ferrer e Tomas Berdych. Se lo spagnolo ormai non sorprende più e ha una continuità eccezionale, fa impressione il sorpasso del ceco, anche se solo di 55 punti. La stagione di Federer resta a galla grazie a due tornei: Australian Open e Roma. Avesse vinto una partita in meno in entrambe le occasioni, sarebbe già fuori dai primi 10. Tutti sanno che il suo problema principale risiede nella schiena. Se dovesse rimettersi in sesto, sarà altrettanto per il ranking. Anche perché adesso arrivano i tornei che gli hanno sempre dato una mano. Ma Roger Federer, in questo momento, è un’incognita. Alle spalle dello svizzero troviamo Jo Wilfried Tsonga, molto costante, e Juan Martin Del Potro, autore di una stagione piuttosto negativa se non fosse per due ottimi risultati che lo tengono a galla: la finale a Indian Wells e la semifinale a Wimbledon. Alle spalle dell’argentino, ecco la prima grande sorpresa: Jerzy Janowicz. Ci sono giocatori che danno il meglio di sé nei grandi appuntamenti, come se la pressione e le attese avessero un effetto benefico. Il polacco è uno di questi. Dopo un inizio di stagione così così, ha messo il turbo e ha raccolto oltre 1.000 punti tra Roma e Wimbledon. Gli sono bastati un paio di tornei per mettersi alle spalle ottimi giocatori come Gasquet, Haas e Almagro. Se confermerà questo stato di forma anche sul cemento, il polacco può provare a scalare altre 2-3 posizioni e chiudere l’anno tra i primi 10 anche nel ranking ufficiale. In generale, la classifica Slam+Masters 1000 rispecchia grossomodo il ranking ATP, ma ha il pregio di farci capire (ancor più della Race) chi sta giocando una grande stagione. Tra questi c’è Kevin Anderson, sudafricano non più giovanissimo che ha acquisito una grande continuità. Gli è mancato l’exploit, il “botto”, ma i suoi risultati non devono passare sotto silenzio: ottavi in Australia e al Roland Garros, quarti a Indian Wells, terzo turno a Wimbledon, Madrid e Roma. Il sudafricano, migliore espressione tennistica del paese dai tempi di Wayne Ferreira, ha perso quasi sempre contro giocatori più forti di lui. E ha dimostrato che la continuità garantisce un posto tra i primi 15 anche senza particolari squilli di tromba.
 
E l’Italia? Questa classifica è l’unica in cui Andreas Seppi sta ancora davanti a Fabio Fognini. Il divario, comunque minimo (appena 20 punti) è dovuto all’ottimo rendimento Slam dell’altoatesino, bravo a raggiungere la seconda settimana sia in Australia che a Wimbledon. Se non avesse avuto un black out tra Monte Carlo e Roma, Andreas avrebbe potuto attestarsi addirittura intorno alla 15esima posizione. Al contrario, Fognini non ha combinato granchè. La 22esima posizione (subito dietro a Seppi) è principalmente dovuta alla splendida semifinale di Monte Carlo, in cui ha battuto uno dopo l’altro Berdych e Gasquet. Per il resto non ci sono exploit di rilievo. Tuttavia, dopo l’incredibile svolta post-Wimbledon, c’è da giurare che Fabio proverà a risalire anche qui. In fondo, come ha detto più volte, il prossimo step riguarderà proprio il cemento. Dovesse riuscire a domarlo, l’Italia avrebbe trovato un top-player a tutti gli effetti. Il resto della top-30 non offre chissà quali spunti, se non la presenza dell’”intruso” Pablo Andujar. Lo spagnolo, numero 50 ATP, non sta disputando una grande stagione. Eppure, in questo ranking, occupa la 27esima posizione grazie all’incredibile semifinale raggiunta a Madrid. Segno che a volte può bastare un solo torneo per mettersi a posto una stagione. A patto di scegliere quello giusto. 

GIOCATORE Australian I. Wells Miami M. Carlo Madrid Roma R. Garros Wimbledon Totale
Rafael Nadal 0 1000 0 600 1000 1000 2000 10 5610
Novak Djokovic 2000 360 90 1000 10 180 750 1200 5590
Andy Murray 1200 180 1000 90 180 10 0 2000 4660
David Ferrer 750 10 600 0 180 180 1200 360 3280
Tomas Berdych 360 360 180 90 360 360 10 360 2080
Roger Federer 750 180 0 0 90 600 360 45 2025
Jo Wilfried Tsonga 360 180 90 360 180 10 750 45 1975
Juan Martin Del Potro 90 600 10 90 0 90 0 750 1630
Stanislas Wawrinka 180 90 0 180 600 45 360 10 1465
Jerzy Janowicz 90 45 10 10 45 180 90 750 1220
Richard Gasquet 180 90 360 180 10 90 180 90 1180
Tommy Haas  10 90 360 0 90 10 360 180 1100
Kevin Anderson  180 180 45 45 90 90 180 90 900
Nicolas Almagro 360 45 90 45 45 10 180 90 865
Gilles Simon 180 90 180 10 90 90 180 10 830
Kei Nishikori 180 45 90 0 180 45 180 90 810
Jeremy Chardy 360 10 10 10 45 90 90 90 705
Benoit Paire 10 45 10 45 45 360 90 90 695
Fernando Verdasco 90 10 10 10 90 45 45 360 660
Mikhail Youzhny 45 10 45 45 90 45 180 180 640