I tornei americani non utilizzano i teloni per coprire i campi durante la pioggia. A Washington li hanno sperimentati con successo. Ma permane qualche dubbio.
Negli Stati Uniti non si usano i teloni per proteggere i campi dalla pioggia
Di Riccardo Bisti – 9 agosto 2013
Fino a quando la tecnologia non permetterà di coprire il centrale dello Us Open, la pioggia continuerà ad essere un fattore nei tornei americani. Gli organizzatori del torneo di Washington, tuttavia, hanno provato ad affrontare il problema. La scorsa settimana, quando il cielo piangeva a un paio di isolati dalla Casa Bianca, il campo veniva coperto in modo strano. Il decoturf veniva abbracciato da grandi teloni bianchi: si tratta di una procedura standard per i tornei su terra ed erba, ma il protocollo non prevede nulla del genere per il cemento. Negli anni, abbiamo visto di tutto: soffiatori, rulli, persino asciugamani e volontari. L’idea di utilizzare un telone a Washington è arrivata da uno sponsor. La mente illuminata è quella di Philip Lajaunie, chief executive di American Summits, azienda che forniva l’acqua minerale al Citi Open. “Mi sono sempre domandato perchè i tornei americani non utilizzassero i teloni durante le pause per pioggia – ha detto – allora ho chiesto agli organizzatori di testarne qualcuno durante il torneo”. Il ragionamento di Lajaunie è talmente semplice da sembrare naif. “Ho sempre avuto il timore della lunghezza degli stop per pioggia. Perchè la pioggia è imprevedibile: può durare 10 minuti, un’ora o una giornata intera. Ma possono volerci 45 minuti per asciugare il campo dopo che ha smesso. In questi anni, ho spesso pensato a un telone simile a queli che usano a Wimbledon o nel baseball, in modo da ridurre il tempo per la ripresa del gioco”.
Gli organizzatori gli hanno dato ascolto, chiedendo l’autorizzazione a Mark Darby, supervisor ATP. “Ci ha detto di provare. 'Se funziona, bene, se non funziona non lo useremo più'. La sua preoccupazione riguardava il tempo per coprire il campo. Quanto ci vorrà per avvolgerlo e poi liberarlo? Un paio di giorni prima del torneo abbiamo effettuato un test, abbiamo verificato che è abbastanza facile e abbiamo deciso di provarci”. Lajaunie ha ordinato due teloni, entrambi sufficienti a coprire l’area di gioco (lasciando dunque scoperti gli “out”), pitturandoli con il brand della sua azienda. Due piccioni con una fava. Quando mercoledì ha iniziato a piovere, lo staff del torneo ha rapidamente coperto il campo. E quando ha smesso, il telone è stato fatto rotolare via, spingendo l’acqua ai bordi dell’arena. L’area di gioco (dipinta di blu da qualche anno) occupa circa i 2/5 dell’intera area del campo. Per questo, secondo Lajaunie, il tempo di ascigatura è stato ridotto del 40%. “Quando abbiamo tolto il telone, il campo era perfettamente asciutto – ha detto il direttore del torneo Jeff Newman – tutto il resto era bagnato. Continueremo a sperimentare, valeva la pena fare un tentativo”.
Ogni appassionato si è posto la domanda almeno una volta: perchè i campi in cemento non vengono mai coperti con un telone? La risposta arriva da John Graham, ammistratore delegato di DecoTurf, la società che produce i campi per tutti i tornei dell’estate americana. “I nostri campi hanno una pendenza dell’1% che elimina la necessità dei teloni, drenando naturalmente il campo ed evitando il formarsi di pozzanghere. L’acqua scivola via, e quando smette di piovere con rulli e soffiatori si asciuga il campo senza problemi. I teloni hanno un problema, anche se probabilmente non succederebbe in un torneo: se all’improvviso uscisse il sole, con tanta umidità intrappolata sotto il telone, la superficie potrebbe rovinarsi o diventare pericolosa”. Non è la prima volta che si tocca l'argomento. Nel 2006, Arlen Kantarian, (allora direttore generale USTA), disse che i teloni erano stati scartati perchè il loro effetto poteva creare vesciche ai giocatori, citando alcuni problemi avvenuti a New Haven. “Il problema non è ridurre da 20 a 15 minuti il tempo di asciugatura del campo. Vorrei che i teloni fossero la soluzione, ma non è così: lo dice la scienza e anche gli ingegneri DecoTurf”. Secondo Graham, difficilmente i teloni renderanno il sistema di asciugatura più efficace di quelli di oggi. “Se abbiamo fatto così per tanti anni, un motivo ci sarà. E non dimenticate che allo Us Open ci sono anche le ‘Slambonis’”, speciali macchine somiglianti a dei tosaerba e servono per aspirare l’acqua dal terreno. Una specie di deumidificatori. Tuttavia, Graham ha riconosciuto che l’utilizzo dei teloni non è escluso a prescindere. “Se ridurranno notevolmente i tempi di asciugatura, potrebbe esserci spazio anche per loro. Siamo aperti a qualsiasi soluzione”. I tornei di tennis non sono come le spose, anzi. Potrebbero inventarsi uno slogan: torneo bagnato, torneo sfortunato.
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