SERIE A1 – Presentato il Park Genova, una delle favorite per il titolo. C’era anche Fabio Fognini: che organizzazione! L’obiettivo dichiarato è la finale, ma a quel punto…
La conferenza stampa di presentazione del Park Genova. Tra gli altri, si riconoscono Fabio Fognini e il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando
Da Genova, Riccardo Bisti – 13 settembre 2013
Se tutte le squadre di Serie A1 avessero lo stesso spirito del Park Genova, nonchè la medesima attenzione al dettaglio, il campionato sarebbe ancora più bello, interessante e seguito. Approfittando del concomitante torneo challenger, il club presieduto da Mauro Iguera ha presentato la squadra in una sede prestigiosa come il palazzo della Regione Liguria, situato nella celeberrima Piazza de Ferrari, cuore pulsante della città. Oltre al Presidente della Regione Claudio Burlando, l’Assessore Regionale allo Sport Matteo Rossi e il Presidente dell FIT Regionale Andrea Fossati, c’era anche Massimo Pollio, vicepresidente di Flying Angels, una onlus che ama definirsi il “Tour Operator della vita”, il cui impegno è raccogliere fondi e utilizzarli per aiutare i bambini (sia italiani che stranieri) a raggiungere località dove ci siano strutture in grado di curarli nel migliore dei modi. Con viva commozione, Iguera ha informato che i ragazzi del Park giocheranno tutto il campionato con il badge di Flying Angel. Ma l’interesse dei tanti giornalisti era rivolto soprattutto alla squadra e allo special guest Fabio Fognini, che per il secondo anno consecutivo sarà la punta di diamante del Park. La stampa locale lo ha tempestato di domande e lui non si è sottratto, peraltro senza rinunciare a qualche gag, come quando ha applaudito l'attenzione di Elisabetta Vassallo (cronista del Secolo XIX), che aveva chiesto informazioni sull’assenza di Frederik Nielsen, o quando ha risposto “Faccio pretattica e non te lo dico” a chi gli chiedeva quale match avrebbe giocato nel girone regolare, che vedrà il Park impegnato in casa il 20 ottobre (contro il TC Crema) e il 3 novembre (contro il TC Udinese). Fognini non ha lesinato un pizzico di autocritica, riconoscendo che lo scorso anno non si era presentato al top per il play-off contro il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi, perso al doppio di spareggio. Fu una botta durissima per i genovesi, acuita dal fatto che Forte dei Marmi si sarebbe poi aggiudicato lo scudetto.
“Quando siamo arrivati in Serie A1, avevo detto che si poteva raggiungere lo scudetto in tre anni – ha detto Iguera – lo scorso anno abbiamo perso ai play-off. Tuttavia, non possiamo nasconderci. L’obiettivo è raggiungere la finale di Rovereto e magari prenotare questa sala per dicembre…”. Il Park punta in alto, ma lo fa senza rinunciare a una forte identità territoriale: la squadra, infatti, è quasi interamente composta da giocatori liguri. Oltre a Fabio Fognini (nato ad Arma di Taggia), ci sono Alessandro Giannessi (spezzino doc), Gianluca Mager (di San Remo) e Gianluca Naso, trapanese ma ligure d’adozione, poichè ha vissuto a lungo a casa Fognini quando i due erano allenati da Leonardo Caperchi. Senza dimenticare i genovesi Enrico Wellenfeld, Tommaso Sanna, Tommaso Cafferata ed il team manager Pietro Ansaldo, uno che da junior prometteva alla grande (è stato Campione Europeo Under 16 prima di smettere per dedicarsi agli studi). I regolamenti FIT gli impediranno di giocare, ma dall’anno prossimo potrebbe dare anche lui il suo apporto. L’unico straniero, dunque, è il danese Frederik Nielsen, vincitore del doppio a Wimbledon 2012 in coppia con Jonathan Marray. Nielsen non c’era, ma sarà regolarmente ai nastri di partenza in campionato. La sua presenza sarà fondamentale in doppio, ma anche in singolare può dire la sua. L'identità territoriale è stata esaltata da Iguera, quando ha ricordato l'emozione dell'esordio dello scorso anno: "Il giudice di sedia non diceva 'vantaggio Giannessi' o 'vantaggio Park', ma semplicemente 'vantaggio Genova'. E' stato un momento di grande orgoglio". Secondo il presidente, il campionato di Serie A1 si vince con il numero 1 e il numero 4 di ciascuna squadra. Super-fiducioso su Giannessi e Naso (che saranno i pilastri in ogni giornata), è convinto che il suo Park possa fare la differenza con Fabio Fognini e con un numero 4 che si è trovato in casa, ma è frutto di un’attenta programmazione (“Siamo una delle poche squadre di Serie A che fa un’intensa attività giovanile” ha detto, facendo gongolare il presidente del Comitato Regionale): Gianluca Mager. Il sanremese, classe 1994, ha trovato la sua strada da quando si allena con Diego Nargiso. Entrato in classifica ATP appena un mese fa, è già numero 1.221 e salirà ancora. Potrà essere schierato illimitatamente perchè è stato tesserato per il Park per almeno due anni in categorie junior diverse dall’Under 18, come imposto dai regolamenti FIT. E per Genova, con tutto il rispetto, Mager dovrebbe offrire prestazioni ancora migliori rispetto alle “bandiere” Sanna e Wellenfeld, che comunque sono ottimi seconda categoria e – alla bisogna – potranno dare il loro apporto.
La Serie A1 ha il grosso problema di una comunicazione carente. Le ragioni sono tante, a partire da una percezione un tantino antiquata (e snob) secondo cui uno sport individuale non può improvvisarsi di squadra. Ovviamente non è così, come dimostra la secolare storia della Davis. C’è poi il problema dei regolamenti complicatissimi, che certamente non avvicinano il pubblico al campionato. Tuttavia, se le cose vengono fatte bene, l’interesse arriva. Al palazzo della Regione c’era persino una troupe di Sky Sport, oltre alle TV locali (compresa la RAI regionale) e a tutti i quotidiani regionali più importanti. E il responsabile della comunicazione è Michele Corti di Mediaset, che ha effettuato un servizio per "Studio Sport" su Italia 1. La sensazione è che non siano venuti perchè Mauro Iguera è un personaggio importante (è Amministratore Delegato di Cambiaso Risso Marine, multinazionale nel settore marittimo e non solo), ma perchè il Park ha saputo creare un progetto serio. E sta lavorando per far capire l’importanza della Serie A1. Per carità, non si pretende di paragonare il campionato di tennis a quello di calcio o anche solo a quello di basket, ma il nostro è uno degli sport più importanti (e praticati) d’Italia ed è giusto che il massimo campionato a squadre abbia il giusto spazio e una formula adeguata. I giocatori hanno apprezzato e sono sinceramente coinvolti nel progetto. Pensate a come sarebbe la Serie A1 se ogni club approntasse tabelloni segnapunti elettronici per le gare interne, o che organizzi addirittura delle navette che conducono al club dai punti nevralgici della città. La speranza è che l’organizzazione genovese possa innestare un circolo virtuoso tra gli altri club. Nel rispetto delle possibilità di ciascuno, siamo convinti che la Serie A1 possa diventare un gran bel campionato. L'appuntamento è per domenica 6 ottobre, prima giornata della Regular Season.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...