COPPA DAVIS – Il Canada resta in piedi grazie alla bella impresa di Milos Raonic, che annulla un matchpoint a Tipsarevic e poi si impone 10-8 al quinto. Ma la Serbia resta favorita.
I tifosi canadesi sollevano la gigantografia di Milos Raonic
Di Riccardo Bisti – 14 settembre 2013
Il Canada è vivo. Tra fatiche inenarrabili, annullando anche un matchpoint, Milos Raonic ha firmato l’impresa battendo Janko Tipsarevic in quattro ore e dodici minuti, trovando il break decisivo al diciassettesimo game del quinto set prima di chiudere con quattro ace, sigillando il punteggio di 5-7 6-3 3-6 6-3 10-8. Non è stata una bella partita, onestamente non sembrava neanche una semifinale di Coppa Davis. L’immensa Belgrade Arena è sembrata troppo grande. Se è vero che Djokovic tornava a giocare in Serbia dopo due anni, il Canada non ha ispirato particolarmente il pubblico. C’erano tanti spazi vuoti e una chiazza rossa, composta da un centinaio di tifosi canadesi che hanno attraversato l’oceano per vivere un pezzo di storia (il Canada è a caccia della prima finale). Quando gioca Raonic, per lo spettacolo bisogna rivolgersi altrove. Si possono ammirare la potenza, la solidità mentale nonostante abbia appena 22 anni…ma il bel gioco è un'altra cosa. Milos lo sa, e cerca di valorizzare i punti forti e mascherare le debolezze. C’è riuscito per lunghi tratti, aiutato da un Tipsarevic carico ma che ha messo a nudo tutti i problemi di una stagione infelice. Sia pure in tono minore, è stata una “vera” partita da Coppa Davis. Il serbo palleggiava con più agio, tutto sommato ha letto discretamente il servizio-bomba del canadese, ma ha commesso una gravissima ingenuità nel quarto set, sulla palla break che ha concesso al Canada di arrivare al quinto. Si è presentato a rete e ha giocato un facile smash. Ma gli è rimasto troppo corto. E così, dall’alto dei suo 196 centimetri, Raonic si è arrampicato in cielo e ha giocato un contro-smash da fondocampo che lo ha infilzato. E ha ridato vita alle speranze canadesi dopo che Novak Djokovic aveva spazzato via Vasek Pospisil con irrisoria facilità. “Sono molto lieto che la partita sia durata poco – ha detto il serbo – sono riuscito a metterlo nelle condizioni di sbagliare”. Il match è terminato 6-2 6-0 6-4 e ha vissuto un parziale di dodici game a zero per il numero 1 ATP.
A seguire, Raonic si è aggrappato al servizio ed è stato monumentale con la testa. Ha giocato l’intero quinto set con la lingua di fuori, aveva meno benzina e meno soluzioni tattiche. O tirava un vincente, o perdeva il punto. E’ stato sull’orlo del baratro quando ha servito sul 4-5, cancellando un matchpoint a Tipsarevic con una coraggiosa discesa a rete. Il pallonetto del serbo è finito fuori di qualche centimetro, quel tanto che basta per tenere in vita Raonic. Quando il match è diventato una gara di resistenza, Raonic ha aspettato il game giusto per spingere al massimo in risposta. Lo ha fatto sull’8-8 e gli è andata alla grande. Ha gelato il pubblico di casa e mantiene intatte le speranze del Canada. I nordamericani hanno ancora bisogno di un’impresa, ma l’1-1 dopo la prima giornata era ciò che volevano. Adesso devono vincere a tutti i costi il doppio (si può fare), poi però dovranno raccattare il terzo punto chissà dove. Raonic, questo Raonic, non sembra avere chance contro un Djokovic recuperato dal jet-lag. Sull’eventuale 2-2, Tipsarevic sarebbe comunque favorito contro Pospisil, a meno che il capitano Martin Laurendeau non decisa di schierare il talentuoso Frank Dancevic. Ma stiamo andando troppo in là. La notizia, positiva, è che almeno a Belgrado c’è partita. Altrimenti, questo weekend avrebbe rischiato di essere uno dei più mosci della storia recente della Coppa Davis.
SERBIA – CANADA 1-1
Novak Djokovic (SRB) b. Vasek Pospisil (CAN) 6-2 6-0 6-4
MilosRaonic (CAN) b. Janko Tipsarevic (SRB) 5-7 6-3 3-6 6-3 10-8
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...