E' terminata con un successo la settimana magica di Bojana Jovanovski, che ha dato alla Serbia un'altra piccola gioia oltre al raggiungimento della finale di Davis. Bojana si è aggiudicata il torneo WTA di Tashkent (235.000$, cemento) battendo Olga Govortsova con il punteggio di 4-6 7-5 7-6 al termine di una battaglia durata quasi tre ore, in cui la bielorussa si è trovata avanti 4-2 nel set decisivo. La curiosità è che la Jovanovski, testa di serie numero 1, non si era iscritta in tempo, allora ha dovuto giocare le qualificazioni e disputare ben sette partite. Nei quarti, inoltre, è stata a due punti dalla sconfitta contro Galina Voskoboeva. Per lei è il secondo titolo in carriera dopo Baku 2012, mentre la Govortsova resta a bocca asciutta dopo quattro finali. "Avremmo potuto vincere entrambe – ha detto la Jovanovski – è stata un'incredibile battaglia e faccio i miei complimenti a Olga per la battaglia. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile il successo, a partire da mio padre – il mio primo tifoso – e il mio preparatore fisico, fondamentale nei miei miglioramenti sul piano atletico".E' terminata con un successo la settimana magica di Bojana Jovanovski, che ha dato alla Serbia un'altra piccola gioia oltre al raggiungimento della finale di Davis. Bojana si è aggiudicata il torneo WTA di Tashkent (235.000$, cemento) battendo Olga Govortsova con il punteggio di 4-6 7-5 7-6 al termine di una battaglia durata quasi tre ore, in cui la bielorussa si è trovata avanti 4-2 nel set decisivo. La curiosità è che la Jovanovski, testa di serie numero 1, non si era iscritta in tempo, allora ha dovuto giocare le qualificazioni e disputare ben sette partite. Nei quarti, inoltre, è stata a due punti dalla sconfitta contro Galina Voskoboeva. Per lei è il secondo titolo in carriera dopo Baku 2012, mentre la Govortsova resta a bocca asciutta dopo quattro finali. "Avremmo potuto vincere entrambe – ha detto la Jovanovski – è stata un'incredibile battaglia e faccio i miei complimenti a Olga per la battaglia. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile il successo, a partire da mio padre – il mio primo tifoso – e il mio preparatore fisico, fondamentale nei miei miglioramenti sul piano atletico".