Gli ultimi risultati hanno rimescolato le carte in vista della finale contro la Russia. Doveva essere l’anno di Sara Errani e Roberta Vinci, ma a Cagliari sarà veramente così? 
Flavia Pennetta in azione a Tokyo: la brindisina è l'azzurra del momento

Di Riccardo Bisti – 23 settembre 2013

 
Mancano esattamente 40 giorni alla finale di Fed Cup tra Italia e Russia. A parte la vigorosa (e legittima) promozione che sta facendo la FIT, nel tentativo di riempire una stadio all’aperto il 2-3 novembre, vale la pena mettersi nei panni di Corrado Barazzutti e dare un’occhiata allo stato di forma delle azzurre, anche in virtù dalle indicazioni che arrivano dal torneo WTA di Tokyo, che festeggia il 30esimo anno nel circuito femminile. Sono andate in oriente le quattro regine del nostro tennis: Sara Errani, Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. Le altre due papabili per un posto a Cagliari sono ferme ai box. Camila Giorgi è tornata in Italia e ha ripreso a curare la spalla malandata. Forse potrebbe giocare a Linz e Lussemburgo, ma non è esclusa la partecipazione ad alcuni ITF francesi. Karin Knapp ha qualche problema al polso e tornerà soltanto il 12 ottobre a Linz. In questi giorni, Karin si trova al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula dove il fidanzato Francesco Piccari ha giocato (e superato) le qualificazioni. E allora l’interesse torna sull’usato sicuro, le quattro ragazze che hanno portato l’Italia a giocarsi la quinta finale in otto anni. Se fino a qualche mese fa, la Fed Cup 2013 sembrava affare privato di Sara Errani e Roberta Vinci, adesso non è più così. La scheggia impazzita potrebbe essere Flavia Pennetta, unica italiana a passare il turno all’Ariake Coliseum di Tokyo, sede di questo torneo dal 2008. La pugliese ha superato Daniela Hantuchova con un doppio 6-3, confermando le splendide sensazioni dello Us Open, dove ha colto una storica semifinale. Dopo aver perso i primi tre game, la Pennetta ha infilato nove giochi di fila e ha tenuto a distanza la slovacca, pure lei rivitalizzata dallo Us Open, dove è giunta nei quarti grazie a un tabellone (molto) favorevole. In questo momento, la Pennetta è l’azzurra più in forma. Proverà a dimostrarlo al secondo turno contro Caroline Wozniacki, in ripresa ma battuta da una super Giorgi a New York. Peccato che gli organizzatori non le abbiano riservato il Campo Centrale.
 
La seconda giornata del Toray Pan Pacific Open ha portato brutte notizie a Francesca Schiavone e Roberta Vinci. La milanese si è fatta battere in rimonta dalla canadese Aleksandra Wozniak. C’è l’alibi delle fatiche di Seul, dove aveva giocato appena 48 ore prima, ma il modo in cui si è sviluppato il match lascia l’amaro in bocca. La Schiavone è stata avanti 6-2 2-0 prima di subire la rimonta di Aleksandra, da poco rientrata dopo un lungo stop. In questi giorni, la Wozniak era salita alla ribalta perché si era lamentata via Twitter per la decisione dei Montreal Canadians, squadra di hockey su ghiaccio, che hanno “tagliato” il suo fidanzato Louis Leblanc senza un’apparente ragione. La Wozniak ha scritto un paio di tweet che poi sono stati rimossi, non prima che la stampa canadese se ne accorgesse e pubblicasse titoli su titoli. La polemica ha dato ulteriore carica alla Wozniak, scesa ben oltre la 300esima posizione. E la Schiavone è rimandata a Pechino. Stesso destino per Roberta Vinci, sconfitta da Lucie Safarova con il punteggio di 7-5 6-4. Sconfitta amara, perché l’azzurra aveva vinto quattro volte su cinque contro la ceca. Ed ha buttato via diverse occasioni. Avanti 5-2 nel primo set, ha sciupato un setpoint nell’ottavo game salvo perderne cinque di fila. Nel secondo, ha preso un break di vantaggio ma lo ha sciupato commettendo tre doppi falli in un game. Oltre alla Fed Cup, tra l’altro, la Vinci dovrebbe avere una motivazione in più, ovvero lo stimolo a qualificarsi per i WTA Championships, Attualmente è numero 10 nella classifica stagionale. Tokyo era una buona occasione per incamerare punti, ma non è andata.
 
E’ quasi certa della qualificazione a Istanbul Sara Errani, che farà il suo esordio nella notte italiana contro Svetlana Kznetsova. C’è grande curiosità per Sarita, al rientro dopo la disastrosa sconfitta con la Pennetta allo Us Open, cui è seguita una drammatica conferenza stampa dove ha confessato il suo improvviso disagio a gestire la pressione. Da allora è passato quasi un mese: la speranza è che si sia ritrovata, anche se l’impegno non è dei più semplici, visto che contro la Kuznetsova è sotto 5-1 nei precedenti (3-0 sul cemento), nonostante abbia vinto l’ultimo. Alla luce di questo, come potrebbe comportarsi Barazzutti? Salvo clamorosi exploit di Giorgi e Knapp nelle prossime settimane, dovrebbe chiamare lo stesso quartetto delle finali del 2009 e del 2010 (nel 2006 c’era Mara Santangelo al posto di Sara Errani). E se per l’eventuale doppio non dovrebbero esserci dubbi su Errani-Vinci, chi giocherà il singolare? In 40 giorni, le carte si possono rimescolare tante volte. In questo momento, la più affidabile sembra Flavia Pennetta. Diamo credito anche alla Vinci: a parte la sconfitta di Tokyo, è pur sempre reduce da un quarto di finale in uno Slam. Errani e Schiavone sono profonde incognite. La milanese è vittima di un’impressionante discontinuità, mentre per valutare la romagnola dobbiamo aspettare almeno Tokyo e Pechino. L’avvicinamento alla finale di Fed Cup è iniziato, e sarà ben diverso rispetto al previsto. Le granitiche certezze di inizio anno si sono infilate in un frullatore. E potremmo vederne delle belle.
 
WTA TOKYO
1° Turno

Aleksandra Wozniak (CAN) b. Francesca Schiavone 2-6 6-4 6-2
Flavia Pennetta b. Daniela Hantuchova (SVK) 6-3 6-3
Roberta Vinci bye
Sara Errani bye
 
2° Turno
Flavia Pennetta vs. Caroline Wozniacki (DEN)
Lucie Safarova (CZE) b. Roberta Vinci 7-5 6-4
Sara Errani vs. Svetlana Kuznetsova (RUS)