Djokovic ha sdoganato la dieta senza glutine, ma i tanti soldi in palio hanno portato all’estremo la cura per la nutrizione. Sono lontani i tempi delle sbronze e delle bistecche… 
Corona è uno degli sponsor ATP, ma i giocatori consumano ben poche birre

Di Riccardo Bisti – 24 ottobre 2013

 
Ai tempi di Bjorn Borg, l’alimentazione del tennista si basava su bistecca e patate. E i campioni non avevano certo problemi a bersi un paio di birre dopo una partita importante. Nella sua autobiografia, “Più dritti che rovesci”, Adriano Panatta parla delle condizioni pietose in cui si trovava lo stesso Borg dopo una serata in birreria. Oggi è cambiato tutto. I tennisti sono diventati super-atleti, attenti a non bere un goccio d’alcol e ligi a diete molto rigide, prive di carne rossa e carboidrati. Un interessante servizio realizzato dalla CNN ha raccontato l’evoluzione della dieta dei tennisti, facendosi aiutare dal doppista americano Eric Butorac. “Credo proprio che i top-players abbiamo eliminato l’alcol. Tutti gli altri ne hanno seguito l’esempio. E' divertente, perché uno dei top-sponsor dell’ATP è la marca di birre Corona. Ne troviamo dappertutto, in sala giocatori e negli spogliatoi. Ma capita spesso che a fine settimana nessuno le abbia toccate”. I tennisti di oggi prendono molto sul serio il loro corpo. Il tennis è diventato uno sport sempre più fisico, e difficilmente si tornerà indietro. “In fondo c’è una differenza di milioni di dollari tra chi è numero 1 e numero 5. Per questo, è normale che i migliori facciano tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo”. La trasmissione “Open Court” è condotta dal mitico Pat Cash, campione di Wimbledon nel 1987. A suo dire, l’attenzione per la preparazione atletica è esplosa negli anni 80-90, ma i suoi predecessori non erano così attenti,. In effetti, la rivoluzione può essere ricondotta a 2-3 nomi: Ivan Lendl e (forse) Guillermo Vilas tra gli uomini, Martina Navratilova tra le donne. “Una volta ho chiesto a Borg cosa avesse mangiato, e lui mi ha risposto bistecca e patate. Con questo tipo di alimentazione, giocava cinque set di allenamento ogni giorno”.
 
Oggi c’è un'attenzione maniacale per il dettaglio. Lo ha dimostrato Novak Djokovic con la sua famosa dieta priva di glutine, intrapresa grazie all’intuizione del nutrizionista-guru Igor Cetojevic. “Questa dieta mi ha cambiato la vita in modo positivo, ed ha influito anche sulla mia carriera. Avverto una sensazione totalmente diversa, sia dentro che fuori dal campo” ha detto il numero 2 ATP. Pochi sanno che Djokovic ha inaugurato una tendenza, quasi una moda. Secondo Butorac, sempre più tennisti adottano una dieta priva di glutine. “Me ne accorgo quando osservo le colazioni: tanti tennisti evitano i croissant e la cioccolata. E’ impressionante!”. Attualmente, i giocatori mangiano molta insalata, frutta, carni bianche, pollo e pesce. Ovviamente la cucina dei tornei ATP varia di posto in posto, ma in linea di massima i cibi sono sempre quelli. E allora ci si domanda se la gioia di vivere, la sana goliardia da spogliatoio, sia andata a farsi benedire in nome della professionalità. Secondo Butorac è abbastanza vero. “Credo che ci sia meno divertimento nel circuito ATP. Si consuma poco alcol e i giocatori prendono molto sul serio sia le partite che gli allenamenti. Tuttavia, credo che ci sia ancora la possibilità di divertirsi, anche se le storie che sentiamo oggi non sono minimamente paragonabili a quelle del passato”. Secondo Pat Cash, c’era un alto grado di professionalità anche negli anni 80 e 90: semplicemente, la scienza dello sport non era ancora così svluppata. “Oggi si sa molto di più sulla nutrizione. Ai miei tempi ci si limitava ai carboidrati, mentre oggi le proteine consentono ai muscoli di recuperare più velocemente dopo uno sforzo”
 
Eric Butorac ha 32 anni e non è un fenomeno, ma è riuscito a crearsi una discreta carriera. In fondo, è il miglior doppista americano dopo i gemelli Bryan. A suo dire, una carriera si può allungare grazie alla dieta, ma anche a una gestione più intelligente. “Ho imparato ad ascoltare il mio corpo, quando ha bisogno di riposarsi, o semplicemente di ghiaccio, stretching o massaggi”. I tennisti sono molto più attenti a questi aspetti, e hanno imparato a gestire i piccoli infortuni. Prima c’era una maggiore trascuratezza. Un grande esempio è Tommy Haas. “Durante le riunioni del Players Council, si parla spesso di questi argomenti. I giocatori prendono molto sul serio la loro salute e le diete sono diventate sempre più sane. Non mi è ancora capitato di vedere un cuoco al seguito di un giocatore, ma tanti nutrizionisti accompagnano i tennisti anche fino a tarda notte per accompagnarli ad acquistare prodotti specifici”. Per esempio, i fisioterapisti pretendono che un giocatore prenda subito un frullato di proteine dopo una partita. E l’alimentazione viene spesso studiata a tavolino da unp chef o un nutrizionista. “In fondo non c’è niente di strano, credo che sia così in tante discipline – ha concluso Butorac – ho sentito dire che Kobe Bryant ha un incredibile cura del suo corpo e che Steve Nash è addirittura un vegetariano”.