Federer torna quello di un tempo e vince una gran partita contro Del Potro. Lo svizzero paga solo un momento di distrazione, ma domina al terzo. E adesso sfida Novak Djokovic, 
Dopo tre sconfitte di fila, Roger Federer è tornato a battere Juan Martin Del Potro

Di Cosimo Mongelli – 1 novembre 2013


Lacrimuccia e occhi lucidi. Applausi a scena aperta. Non è solo un quarto di finale di un Masters 1000, ma molto di più. Roger Federer e Juan Martin Del Potro hanno dato vita a una partita-resurrezione. L'impressione di un Roger più leggero, nella testa e nei movimenti, si era avuta anche nei giorni e settimane scorse. E non può essere solo un caso, dopo il benservito ad Annacone. Ma mai come oggi si può affermare che lo svizzero sia ancora vivo e lotta (e lotterà ancora) assieme ai migliori. Certo, per un istante è sembrato fosse tutto un calesse. Ma solo per un istante. Per un'ora e dieci Federer è perfetto, sontuoso, ai livelli di quant'è bella giovinezza. Impressionante al servizio. Impressionante a rete. Ricami, discese, righe spolverate che è una bellezza, quasi un monologo. Primo set incamerato con irrisoria facilità, per 6-3, e secondo set sulla stessa falsariga, con Roger che non concede un quindici e l'argentino che si salva a fatica. Poi ecco un black out. All'improvviso, sul 4 a 5 del secondo set, gioca il game che non t'aspetti. E che nemmeno lo sconsolato argentino s'aspetta. Smette di mettere prime, infarcisce il tutto con errori gratuiti e con due dritti mai giocati così male perde malamente il servizio e quindi il set. Facile, per i presenti, passare dagli elogi sperticati ai de profundis. S' odono coccodrilli far festa, si sciorinano metafore sulle occasioni perse e i treni passati e Del Potro è già dato per semifinalista, a sua insaputa.

Ma lo svizzero visto oggi è troppo bello per non essere vero e ritorna, ritorna sulla terra e riprende in mano la partita. Sul 2 pari del terzo set si prende a zero il break, con tanta rabbia e tanta classe. Il controbreak immediato di Del Potro stenderebbe chiunque o quasi. Ed è quel quasi, sul quale Roger ci ha costruito una carriera, a fare la differenza. Siamo sul tre pari, Federer ha già metabolizzato la prima occasione persa e se ne crea una seconda, quella decisiva. Assale nuovamente Juan Martin al servizio che, sempre più impaurito, sbaglia e sbaglia ancora e concede nuovamente il break. Nei due game che lo dividono dalla gloria, Roger infila un parziale di 8 punti a 1, inanellando vincenti da strabuzzarsi gli occhi e chiude in pochi istanti baracca e burattini, con il pubblico in piedi e in estasi. Federer non aveva la meglio su Del Potro dalla semifinale olimpica dello scorso anno. E mai come oggi, negli ultimi mesi, ha giocato così all'altezza della sua fama, gloria e talento. Nel primo quarto di finale, vittoria di Djokovic contro Stanislas Wawrinka per 6-1 6-4, in un incontro molto più combattuto di quel che racconti il punteggio Sei le palle break salvate dal serbo, impressionante soprattutto a rete, con 13 punti vinti su 19. "Venire a giocarmi il punto a rete è uno dei miglioramenti che ho avuto di recente " ha dichiarato Djokovic a fine partita “e non è stato cosi facile, ho dovuto lavorare e spendere molte, molte ore in campo di pratica ". Nella sessione serale, Rafael Nadal non ha lasciato scampo a Richard Gasquet, con il quale non perde dallo storico precedente di Tarbes 1999, quando entrambi erano under 14. In semifinale troverà Ferrer, bravo a superare in rimonta Tomas Berdych.

MASTERS 1000 PARIGI BERCY
Quarti di finale

Novak Djokovic (SRB) b. Stanislas Wawrinka (SUI) 6-1 6-4
Roger Federer (SUI) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 6-3 4-6 6-3
Rafael Nadal (SPA) b. Richard Gasquet (FRA) 6-4 6-1
David Ferrer (SPA) b. Tomas Berdych (CZE) 4-6 7-5 6-3

Semifinali (Diretta Sky Sport 2)
Ore 14.30 – Novak Djokovic VS. Roger Federer
Ore 17 – Rafael Nadal vs. David Ferrer