Nonostante la sconfitta, gli occhi di Alisa Kleybanova tradivano la voglia di raccontare, spiegare. Vivere. In ogni suo atteggiamento si percepisce la voglia (e la gioia) di vivere. La guardi e ti rendi conto che una grave malattia cambia la vita. Le sue risposte non sono monosillabiche, ma piene di concetti e speranza. E ha avuto la gentilezza di sottoporsi a una conferenza stampa in tre lingue (inglese, russo e italiano). Ha perso 6-1 6-1, ma a sentirla parlare non si direbbe. “Giocare questa partita non è stata una decisione facile. Qui si giocava sulla terra rossa, e ho trovato una delle più forti su questa superficie. Ho provato a fare le cose giuste, ma è molto difficile cambiare rapidamente quando ti sei abituata a fare cose diverse. Vengo da un periodo in cui ho giocato soprattutto sulle superfici veloci, l’ultimo torneo a Mosca l’ho giocato addirittura indoor”. Sulla partita contro la Errani, in risposta a Matt Cronin, ha detto: “Cercavo sempre di fare qualcosa in più, ma oggi il mio tennis era troppo rischioso. A volte la palla entrava, a volte no. E poi i rimbalzi così alti mi hanno messo un po’ in difficoltà”. La Kleybanova ha detto di aver saputo ieri che avrebbe giocato contro la Errani. “Ma per me era una partita molto difficile, me ne sono accorta vedendo il match di ieri. Lei ha un gioco molto particolare, sarebbe stata durissima anche se avessi giocato al 100%”. Prima di dedicarsi alla radio e alle TV, una chiosa su Corrado Barazzutti: “Con lui c’è un ottimo rapporto di amicizia. C’è stato un periodo in cui lui seguiva Francesca Schiavone e io giocavo il doppio con lei. Allora è capitato di viaggiare insieme, spesso ci siamo anche allenati insieme. Credo che sia un’ottima persona, sono contento per l’Italia, meritava di vincere la Fed Cup. Lui è uno dei migliori capitani, riesce sempre a far giocare le migliori giocatrici”. Ai colleghi russi, ha spiegato che il suo 2014 partirà con il tentativo di qualificarsi per l’Australian Open. (Ri. Bi.) 

Nonostante la sconfitta, gli occhi di Alisa Kleybanova tradivano la voglia di raccontare, spiegare. Vivere. In ogni suo atteggiamento si percepisce la voglia (e la gioia) di vivere. La guardi e ti rendi conto che una grave malattia cambia la vita. Le sue risposte non sono monosillabiche, ma piene di concetti e speranza. E ha avuto la gentilezza di sottoporsi a una conferenza stampa in tre lingue (inglese, russo e italiano). Ha perso 6-1 6-1, ma a sentirla parlare non si direbbe. “Giocare questa partita non è stata una decisione facile. Qui si giocava sulla terra rossa, e ho trovato una delle più forti su questa superficie. Ho provato a fare le cose giuste, ma è molto difficile cambiare rapidamente quando ti sei abituata a fare cose diverse. Vengo da un periodo in cui ho giocato soprattutto sulle superfici veloci, l’ultimo torneo a Mosca l’ho giocato addirittura indoor”. Sulla partita contro la Errani, in risposta a Matt Cronin, ha detto: “Cercavo sempre di fare qualcosa in più, ma oggi il mio tennis era troppo rischioso. A volte la palla entrava, a volte no. E poi i rimbalzi così alti mi hanno messo un po’ in difficoltà”. La Kleybanova ha detto di aver saputo ieri che avrebbe giocato contro la Errani. “Ma per me era una partita molto difficile, me ne sono accorta vedendo il match di ieri. Lei ha un gioco molto particolare, sarebbe stata durissima anche se avessi giocato al 100%”. Prima di dedicarsi alla radio e alle TV, una chiosa su Corrado Barazzutti: “Con lui c’è un ottimo rapporto di amicizia. C’è stato un periodo in cui lui seguiva Francesca Schiavone e io giocavo il doppio con lei. Allora è capitato di viaggiare insieme, spesso ci siamo anche allenati insieme. Credo che sia un’ottima persona, sono contento per l’Italia, meritava di vincere la Fed Cup. Lui è uno dei migliori capitani, riesce sempre a far giocare le migliori giocatrici”. Ai colleghi russi, ha spiegato che il suo 2014 partirà con il tentativo di qualificarsi per l’Australian Open. (Ri. Bi.)