SERIE A1 – L’Aniene di Giovanni Malagò è l’unico a chiudere a punteggio pieno. “Starace è tornato a livello di top-50”. Crema vince il Girone 3 tra le polemiche. Donne: Genova non molla. 
Il pubblico del Park Genova segue Fognini-Bedene

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Di Riccardo Bisti – 4 novembre 2013

 
Il ribaltone si è compiuto. Il Tennis Club Crema, matricola terribile del Girone 3, ha dato seguito ai tre punti intascati domenica scorsa con il discusso 0-6 a tavolino a Udine, e ha vinto il raggruppamento davanti al furioso Park Genova, cui non è bastata la vittoria contro l’altrettanto furioso TC Udinese, che dovrà addirittura giocarsi i play-out. E’ questo l’esito dell’ultima giornata della Regular Season, dopo una settimana stracolma di polemiche per i fatti di domenica scorsa, quando Crema ha vinto un ricorso per la scarsa illuminazione di Tarcento. In settimana, si sono sprecati commenti e opinioni. Hanno detto la loro tanti osservatori, più o meno diretti interessati. Serpeggia un forte malumore. Si sussurra che il TC Udinese non abbia una struttura con i requisiti minimi per ospitare la Serie A1 (guarda caso, il Comune di Tarcento si è subito attivato per mettere a norma l’impianto di illuminazione). In tanti, tuttavia, non hanno apprezzato il fatto che il reclamo sia arrivato a match in corso, accendendo sospetti di opportunismo. La colpa è di tutti, le vittime sono i più innocenti. Ad ogni modo, ormai è andata a Crema festeggia: il 3-3 contro Palermo, maturato tra inenarrabili sofferenze, ha permesso loro di diventare la seconda miglior prima e volare in semifinale. Rabbia furiosa a Bassano, che sarà costretto a giocare i quarti con enormi problemi di formazione, poiché due dei giocatori più rappresentativi (Lorenzi e Huta Galung) saranno impegnati in Sud America e potrebbero esserci solo per il match di ritorno, a patto che perdano presto nei tornei individuali. Nervosismo anche in casa Genova, indubbiamente penalizzata dai fatti di Tarcento, ma che deve fare il mea-culpa per la sconfitta interna contro Crema. Sarebbe bastato che Frederik Nielsen avesse trasformato uno dei matchpoint avuti contro Riccardo Sinicropi e oggi si scriverebbe un’altra storia. “Siamo una piccola che si è scoperta grande e per questo diamo fastidio – racconta Zanotti – ce ne rendiamo conto, ma spesso siamo usciti dal campo tra gli applausi, anche fuori casa. L’episodio di domenica mi ha provato, non vorrei più tornarci. Vorrei solo precisare che il nostro ricorso è partito a seguito delle lamentele degli arbitri. Per il resto, oggi abbiamo rischiato grosso contro un ottimo Palermo, ma sono fiero di Nicola Remedi. E’ viareggino, ma ormai è cremasco d’adozione. E’ venuto da noi quando era ancora un bambino e l’abbiamo tirato su sin dai primi passi. La sua vittoria su Giacalone, oltre che decisiva, è stata strepitosa. E dovreste vedere come gioca il doppio…”. Crema è in semifinale e potrà mandare Adrian Ungur a San Paolo (dove giocherà le ATP Challenger Finals) senza impegni di Serie A sul groppone. “Sono doppiamente felice per lui – conclude Zanotti – e spero che in Brasile vinca il torneo. Abbiamo una scommessa in corso: se ce la fa, mi deve regalare un Rolex”. A Genova, il Park ha vinto un match fondamentale contro l’ATOMAT TC Udinese. Se è vero che dovranno giocare i quarti, possono consolarsi con un ritrovato Alessandro Giannessi. Esaltando il pubblico, lo spezzino ha vinto contro pronostico su Matteo Viola. Sull’altro campo, l’attesissimo Fabio Fognini ha fatto il suo dovere contro Bedene e ha spalancato le porte del successo ai liguri, che dovranno recuperare (soprattutto mentalmente) Gianluca Naso, battuto da Giulio Di Meo. Alla rabbia per il mancato primo posto, il Park si è potuto consolare con il titolo Under 14 femminile. Le giovanissime Francesca Figura, Debora Ginocchio, Camilla Ceppellini e Camilla Ciaccia hanno effettuato un giro d’onore tra gli applausi scroscianti del pubblico.
 
 

Le furibonde polemiche del Girone 3 hanno fatto passare in secondo piano tutto il resto. Ma non deve passare inosservata la cavalcata del Circolo Canottieri Aniene nel Girone 1, che con il 5-1 all’ATA Trento (condannato ai play-out) ha chiuso a punteggio pieno, confermandosi la vera favorita per lo scudetto. L’ennesima vittoria è stata l’occasione per fare il punto con Marco Barbiero, capitano dei romani noto anche al grande pubblico perché qualche anno fa partecipò al videoclip “Lemonade” dei Planet Funk. “Abbiamo vissuto il campionato con un pizzico di preoccupazione – racconta Barbiero – perché puntavamo su Simone Bolelli, ma il suo infortunio ci ha messo in difficoltà, soprattutto sul fronte dei doppi, decisivi in Serie A1. Ci siamo dovuti riorganizzare, ed è venuto tutto alla perfezione. Siamo anche stati fortunati, perché il nostro girone era forse il meno competitivo, ma dalla Regular Season ci portiamo via ottime indicazioni. Su tutti, direi Potito Starace. Mi sembra tornato ai livelli di un tempo, di quando era top-50. E’ un anno e mezzo che lo presso, dicendogli che deve risorgere. E lo sta facendo. Sabato era impegnato nella finale di un challenger, ma si è presentato ugualmente. L’aereo ha tardato, è andato a letto solo alle 3 di notte e ha dormito pochissimo. Eppure ha tirato fuori la migliore prestazione del campionato, spazzando via un ottimo giocatore come Bellotti”. Impossibile non domandargli quali sono le avversarie più pericolose. O meglio, quella che vorrebbero evitare in semifinale. “Park, Bassano e Forte dei Marmi sono tutte fortissime – chiosa Barbiero – tuttavia, per come funziona la Serie A, mi sento di dire che Bassano è la più forte di tutte. Se è al completo”. Il CC Aniene è il club di Giovanni Malagò, presidente del CONI. Se qualcuno pensa che si disinteressi della Serie A1, sbaglia di grosso. Anche da Cagliari, dove ha seguito la finale di Fed Cup, si è informato sul suo Aniene. “E’ straordinario. Ci ha chiamato sabato sera e si è fatto sentire anche oggi. In particolare, resta in contatto con Vincenzo Santopadre per sapere in tempo reale l’esito dei match. Inoltre è molto vicino a Starace. E’ una persona di un magnetismo straordinario. Sentiamo la sua presenza anche quando non c’è, se gli dici qualcosa ha già capito il senso del discorso dopo due parole”. Il segreto del CC Aniene, tuttavia, ha un nome è un cognome: nonostante i 42 anni, Vincenzo Santopadre continua a mietere successi. Stavolta ha vinto facile su Matteo Gotti. “Vincenzo è di un’altra categoria – ha concluso Barbiero – ha capito come funziona il tennis. Tecnicamente è di livello superiore a molti altri, ma la sua intelligenza tennistica è al di sopra della media. Sa sempre cosa fare, non spreca mai un’energia più del dovuto. E’ un grandissimo professonista, poi si è creata una sorta di leggenda. Gli avversari lo sanno, e quando devono giocare con lui partono sempre con un po’ di soggezione”. La netta sconfitta di Trento ha fatto si che a Casale si giocasse una sorta di spareggio play-off, vinto dai piemontesi che dunque saranno la cenerentola tra le “Magnifiche Sei”. Gli eroi di giornata, contro il Club La Meridiana Modena, sono stati Stefano Ianni e Jaroslav Pospisil. Vincendo il singolare e il doppio, hanno assicurato tre punti poi risultati decisivi grazie al successo di Brizzi (un po’ laborioso, a dire il vero) contro Marchegiani. Più di così, francamente, la Società Canottieri Casale non poteva chiedere.
 
Nessuna sorpresa nel Girone 2, dove il Tennis Club Italia ha fatto il suo dovere e ha espugnato Parma, assicurandosi il secondo posto e il ruolo di mina vagante ai play-off. Non c’erano Filippo Volandri e nemmeno Walter Trusendi, ma le riserve si sono ben comportate salvo l’incredibile sconfitta di Olaso contro Tombolini. Il match tra Parioli e Rovereto valeva il terzo posto nel girone, che dà un piccolo vantaggio in vista dei play-out. In particolare, le terze potranno giocare il ritorno in casa, più l’eventuale doppio di spareggio. L’ha spuntata il Parioli, nonostante le assenze di Dustov e Arnaboldi. Grande delusione per Rovereto, che ha perso Giacomo Oradini per un infortunio quando stava per aggiudicarsi un importante match contro Stefano Valenti. Ma agli spareggi si azzera tutto. I primi verdetti sono stati scritti, ma ce ne sono molti altri. Ancora più importanti. Ancora più decisivi. Ancora più emozionanti. 



SERIE A1 FEMMINILE

 
Continua il momento d'oro del Tennis Club Genova

Per vincere in Serie A1, oltre a una squadra forte, ci vuole anche un pizzico di fortuna. E’ quello che sta accadendo al Tennis Club Genova. Il club ligure, neopromosso, si trova al comando del girone ed è in ottima posizione per conquistare il primo posto che porta direttamente in finale. Le genovesi guardavano con preoccupazione alla trasferta di Mestre, squadra sulla carta piuttosto forte ma che sta vivendo un brutto campionato. A questo punto, le ragazze di Pasquale Marotta rischiano seriamente la retrocessione. Genova si è imposta con un secco 4-0 che vuol dire molto. Significa che le ragazze di capitan Lubrano, elemento storico del tennis ligure (ha diretto per anni il Centro Tecnico di Valletta Cambiaso), sono consapevoli dei propri mezzi e giocano con un’autorità conquistata settimana dopo settimana. “E’ andata molto bene – racconta Lubrano – temevamo questa partita, sapevamo che sarebbe stata equilibrata tranne che nel terzo singolare. In effetti è stato così nei primi set, ma poi siamo venuti fuori”. Ancora una volta, è stata protagonista la giovane ungherese Reka Luca Jani. “E’ una ragazza dall'ottimo potenziale, molto rapida. Se riesce a far quadrare le sue qualità, può esprimere un alto livello. Top 100? Dipende dalle scelte che farà. Il potenziale non le manca”. Domenica prossima, le biancorosse osserveranno un turno di riposo per poi giocarsi tutto all’ultima giornata contro il TC Parioli. “Molto dipenderà dalla squadra che ci troveremo davanti”.
 
Ciò che rende speciale l’avventura delle genovesi è il fattore-sorpresa. A inizio campionato, nessuno si aspettava un exploit del genere. “Vero, non pensavamo di fare così bene. Siamo partiti per non retrocedere, anche se sapevamo di aver costruito una buona squadra. Abbiamo la fortuna di avere due ‘vivaio’ di ottima qualità come Balducci e Mortello, mentre a livello di top-players puntavamo sulla serietà di Alberta Brianti: non siamo rimasti delusi. Se aggiungiamo le prestazioni della Jani, il quadro si è completato. E ci siamo trovati lì”. Ormai i tempi sembrano maturi per la domanda. Genova è la favorita per lo scudetto? “Dico di no – irrompe Lubrano – ma non per scaramanzia, bensì perché contro il TC Prato abbiamo perso il doppio. Per questo, in un'eventuale finale contro di loro, sarebbe durissima e le vedo favorite. E poi dobbiamo ancora qualificarci. Un eventuale play-off sarebbe molto complicato”. I grandi risultati del TC Genova, ovviamente, rimandano alla rivalità sportiva con il Park. “Il rapporto è positivo, i dirigenti vanno molto d’accordo tra loro e sono oltre rispetto alle questioni sportive, ma non vi nascondo che ogni domenica andiamo a controllare cosa ha fatto il Park. E non ci aspettiamo certo di vedere hanno vinto…”. Tra l’altro, nel 2014 potrebbe esserci un derby nella Serie A1 maschile, poiché il TC Genova è salito anche tra gli uomini. Una rivalità sportiva che fa bene, perché a Genova si è innestato un circolo virtuoso che sta producendo ottimo tennis..
 
Con il derby Nomentano-Parioli rinviato a mercoledì per gli impegni di Fed Cup, si è giocato soltanto a Prato. Non era un match facile per le ragazze di Carla Mel, favorite per il titolo alla vigilia del campionato. Prato ha superato il test TC Cagliari, sia pure a fatica. Se domenica scorsa, Camerin e Dentoni avevano deluso, stavolta di sono rifatte e hanno rimediato alla sconfitta della Kucova (contro un’ottima Liana Ungur). Il punto-partita è arrivato con il doppio, dove Camerin-Kucova hanno superato in due set Floris-Giovine. Questo risultato delinea le gerarchie: salvo miracoli, Genova e Prato giocheranno per il primo posto, mentre le altre lotteranno per un posto nei play-off e il prezioso quarto posto che vorrebbe dire salvezza. In questo senso, sarà molto importante il derby di Roma tra Nomentano e Parioli. Da una parte ci sarà Karin Knapp, mentre nel prestigioso Parioli c’è il consueto dubbio: Vinci, Burnett e Arn ci saranno oppure sarà nuovamente il turno delle riserve?