Scattano le ATP Challenger Finals, torneo invitante soprattutto per il prize money. Grazie a Volandri, l’Italia può superare per la prima volta il round robin.
Gli otto partecipanti alle ATP Challenger Finals 2013
Di Riccardo Bisti – 13 novembre 2013
“E’ un torneo duro per tutti. Siamo a fine stagione, c'è stanchezza. Ma è anche molto importante perchè ci sono tanti punti e tanti soldi in palio. Sto invecchiando, ma sono ancora in forma”. Con queste parole, Filippo Volandri approccia le ATP Challenger Tour Finals, terza edizione del Masters riservato ai migliori giocatori del circuito challenger. A parte il prize money, davvero importante per un torneo della categoria, si fatica a comprendere il senso di questo torneo. Vi prendono parte i sette giocatori che hanno raccolto più punti nei tornei challenger (si tiene conto dei 10 migliori risultati), più una wild card. Nelle precedenti edizioni avevano invitato Thomaz Bellucci, mentre stavolta hanno optato per il giovane Guilherme Clezar. La formula è la stessa del Masters, con due gironi da quattro e semifinali incrociate. Volandri si presenta come secondo favorito alle spalle di Teimuraz Gabashvili e guida il Gruppo Giallo, di cui fanno parte Jesse Huta Galung, Andrej Martin e Alejandro Gonzalez (quest’ultimo sarà il primo avversario del livornese). Nel Gruppo Verde, oltre a Gabashvili, ci sono Oleksandr Nedovyesov, Adrian Ungur e Guilherme Clezar. Un campo di partecipazione decisamente alla portata di "Filo". A parte lo stato di forma (ottimo, come sempre gli accade quando si avvicinano le fasi calde della Serie A1), Volandri è certamente il giocatore più prestigioso alla Sociedade Harmonia da Tenis. Ed è proprio la sede del torneo ad alimentare le speranze di fare un buon torneo e, perchè no, vincerlo. Le prime due edizioni, infatti, si sono giocate sul cemento indoor del Ginasio Ibirapuera, lo stesso dove si è esibito anche Roger Federer. Sul duro, le speranze del livornese si sarebbero azzerate.
Ben diverso il discorso sulla terra battuta, anche perchè San Paolo evoca ottimi ricordi a Volandri, finalista nel 2012 proprio al torneo carioca. Anche quello si gioca all’Ibirapuera, unico evento sulla terra indoor. Stavolta si gioca all’aperto, nelle condizioni migliori. Non bisogna nascondersi: il prize money fa gola. La sola partecipazione garantisce 6.300 dollari, con premi a scalare a seconda dei successi. Per intenderci, il vincitore imbattuto porta a casa la bellezza di 91.200 dollari, cifra ancora maggiore rispetto a diversi tornei ATP. Per intenderci, il vincitore di questo torneo incasserà più di David Ferrer quand ha vinto il torneo ATP di Auckland. E non è l’unico esempio. Naturalmente non sono da buttare i 125 punti destinati al vincitore. In caso di successo, Volandri potrebbe guadagnare una ventina di posizioni e portarsi intorno al numero 70 ATP. Detto questo, le partite vanno giocate. Le chance di passare il girone ci sono tutte: contro Gonzalez sarà il primo scontro diretto, mentre contro Andrej Martin ha vinto due volte su due, sempre quest’anno, sempre in due set. Anche contro Huta Galung è in vantaggio, ma i i tre precedenti (2-1 per Filippo) risalgono al 2010. Volandri non dovrà farsi distrarre dagli impegni nazionali: le Challenger Finals arrivano nel bel mezzo del play-off di Serie A1 tra il suo Tennis Club Italia e il Park Genova. Mostrando un grande attaccamento al club di Forte dei Marmi, domenica ha giocato singolare e doppio, cogliendo due punti importanti che hanno regalato il 5-1 ai toscani. Un margine che potrebbe bastare anche in caso di assenza nel match di ritorno, in programma domenica prossima.
E’ forse la prima volta che un tennista italiano arriva con ambizioni importanti a un torneo di questo tipo. Non ha alcun senso paragonare le Challenger Finals al Masters vero e proprio, ma è un dato di fatto che sia Adriano Panatta che Corrado Barazzutti colsero tre sconfitte nel round robin, senza lasciare tracce importanti. Lo scorso anno, alle Challenger Finals c’era l’inossidabile Paolo Lorenzi, pure lui eliminato nel girone. La vittoria contro Gastao Elias fu resa inutile dalle sconfitte contro Hanescu e Bedene. A modo suo, dunque, Volandri potrebbe regalare all’Italia il primo passaggio di turno in una competizione del genere (al maschile, visto che lo scorso anno Roberta Vinci giunse in semifinale al Tournament of Champions di Sofia). Curiosamente, sono in gara altri due giocatori impegnati in Serie A1: Jesse Huta Galung (anche lui in ballo per i play-off di domenica prossima) e Adrian Ungur, finalista lo scorso anno, quando perse al fotofinish da Guido Pella. “Ho grandi ricordi di questo torneo – ha detto il rumeno – fui l’ultimo a qualificarsi e non mi aspettavo di arrivare in finale. Fu un momento speciale. Quest’anno non sarà facile perchè avrò la pressione di dover difendere tanti punti, ma proverò a concentrarmi sul mio gioco”. Al suo ritorno, proverà a guidare il Tennis Club Crema verso un’insperata finale in Serie A1. Ad aspettarlo c’è Armando Zanotti, capitano del team cremasco, con il quale ha messo in atto una scommessa: dovesse vincere a San Paolo, dovrà regalargli un Rolex. Con 90.000 dollari in tasca sarebbe ben felice della spesa.
ATP CHALLENGER TOUR FINALS
GRUPPO VERDE
Teimuraz Gabashvili (Russia)
Oleksandr Nedovyesov (Ucraina)
Adrian Ungur (Romania)
Guilherme Clezar (Brasile)
GRUPPO GIALLO
Filippo Volandri (Italia)
Jesse Huta Galung (Olanda)
Alejandro Gonzalez (Colombia)
Andrej Martin (Slovacchia)
Il programma di mercoledì 13 novembre
Huta Galung – Martin (dalle 16 italiane)
Volandri – Gonzalez
Gabashvili – Ungur
Nedovyesov – Clezar (non prima delle 22 italiane)
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