SERIE A1 – Il Commissario di Gara respinge il reclamo del Park Genova: il regolamento non dice chiaramente da dove devono essere prese le misure. Il TC Italia è in semifinale e ha già “centrato” le righe del campo. 
Fabio Fognini tornerà a vestire i colori del Park Genova nel 2014

Di Riccardo Bisti – 20 novembre 2013
 
Ricorso respinto. Il verdetto del campo è salvo. Il Tennis Club Italia di Forte dei Marmi è in semifinale, mentre il Park Genova deve rimandare i sogni di gloria al 2014. La buona notizia, per i sostenitori del club ligure, è che il presidente Mauro Iguera non ha intenzione di mollare, ed anzi punta a rinforzare la squadra con innesti attenti e mirati. La vicenda del “Righello di Forte dei Marmi” è terminata nel primo pomeriggio di mercoledì, con una mail inviata dal Commissario di Gara ai dirigenti del Park Genova. In due parole, il ricorso è respinto perché nei regolamenti manca un preciso riferimento all’oggetto del reclamo: la distanza regolamentare tra la linea laterale e il bordo del campo. Nei regolamenti FIT, l’unico accenno riguarda le linee guida dell’ITF (per le competizioni nazionali, 3.05 metri dalla linea laterale e 5,48 da quella di fondocampo), ma non è specificato da dove devono essere prese le distanze: dalla riga del singolare o da quella del doppio? Mancando questo dato, ci sono tre possibili interpretazioni:
– Se si calcola dalla riga del singolare, il campo 4 del TC Italia è regolamentare (domenica, si attestava sui 3,15 metri)
– Se si calcola dalla riga del doppio, il campo non è più regolamentare (il corridoio è largo 1,37 metri)
– In teoria, il campo potrebbe essere ritenuto regolare per il singolo e non per il doppio, che poi è stata l’interpretazione del Giudice Arbitro Mario Malizia.
Mancando un regolamento preciso, la decisione sulla praticabilità o meno del campo spetta al Giudice Arbitro. Per questa ragione, il Commissario di Gara non si è pronunciato e ha respinto il ricorso del Park Genova. “Il fatto che il GA abbia deciso di far scendere in campo le squadre significa che secondo lui il campo era a norma – racconta Pietro Ansaldo, team manager del Park Genova – infatti siamo scesi in campo per questo. Vorremmo però precisare una cosa: il verdetto del campo è stato inequivocabile, perché hanno vinto 7-1. Però è anche vero che il Park ha speso 75.000 euro per mettere a norma i propri impianti, mentre il TC Italia gioca nello stesso impianto da una vita. Io me lo ricordo, perché ci giocavo sin da bambino”.
 
La riflessione di Ansaldo si estende anche alla vicenda di Tarcento. “In quell'occasione aveva ragione Crema. Non capisco perché Udine e Forte dei Marmi debbano indignarsi se ci sono dei regolamenti. Purtroppo in Italia, e qui parlo in generale, c’è la tendenza a dare del ‘noioso’ a chi si batte per far rispettare i regolamenti. In conclusione: se noi abbiamo speso un mucchio di soldi per l’impiantistica, e poi troviamo un campo senza spazi regolamentari, è normale che ci sia un ricorso”. Detto che il verdetto del Commissario di Gara è inappellabile, quindi i giocatori del TC Italia possono iniziare a pensare alla partita di domenica, sembra che i fatti del 2013 non siano passati inosservati in Federazione. Pare che Angelo Binaghi abbia già chiesto di inserire questi aspetti all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio Federale. E’ dunque possibile che i regolamenti del 2014 tengano conto di quanto successo nel 2013. Certamente ci saranno norme precise sulle dimensioni del campo. A Forte dei Marmi sono pronti a ripartire, e comunque non sono rimasti con le mani in mano. Nella giornata di martedì, è stata messa mano al “famigerato” Campo 4. “Il nostro pallone, a struttura geodetica, è perfettamente regolare e omologato – dice Sergio Marrai, direttore del circolo – le dimensioni sono perfette, semplicemente le linee del campo non erano perfettamente centrate. Per questo, siamo intervenuti per sistemare la situazione. Adesso abbiamo i seguenti spazi: 6 metri dalla riga di fondo, contro i 5,48 richiesti, e 3,25 da quella laterale, contro i 3,05 richiesti”. E' opportuno precisare che i 3,25 metri sono calcolati dalla linea del doppio, quindi il campo è totalmente regolare e non ci sarà spazio per interpretazioni. "Con il Circolo Canottieri Aniene abbiamo un ottimo rapporto – conclude Marrai – domenica sarà una festa dello sport".
 
Termina qui una vicenda antipatica, in cui entrambi i club avevano le loro ragioni. Possiamo dire, senza timore di smentita, che Tennis Club Italia e Park Genova sono tra i club che rendono grande la Serie A1. Ed è un peccato che sia cresciuto tale nervosismo. In questi casi, ognuno tira acqua al suo mulino ed è normale non comprendere la posizione altrui. A Forte dei Marmi faticano a comprendere la frustrazione di chi ha investito 75.000 euro per mettere a normale l’impianto, ma allo stesso tempo hanno ragione nel rivendicare il risultato del campo. Perché, al di là degli aspetti regolamentari, TC Italia-Park Genova sarebbe terminata 7-1 anche se si fosse giocato sul Campo Philippe Chatrier del Roland Garros, con i suoi immensi spazi (quasi esagerati, tanto da far per perdere le misure a chi non è abituato a giocarci). In tutto questo, e nella speranza che i rapporti tra i due club possano distendersi, e che la FIT intervenga con norme chiare e non interpretabili (pare che il Comitato Regionale Liguria abbia chiesto alla FIT di valutare con estrema attenzione l’operato di Mario Malizia, con eventuali conseguenze), la speranza è che da qui all’8 dicembre si possa parlare soltanto di tennis giocato. Le storie da raccontare sono moltissime.