SERIE A1 – Massimo Ocera è un personaggio unico nel panorama nazionale. Compone poesie, suona in una band…e cercherà di aiutare il TC Crema a centrare una miracolosa finale. 
Massimo Ocera con il suo team di Bundesliga

Di Emanuele De Vita – 23 novembre 2013
(intervista tratta da www.serieatennis.com)


Anni fa, Luca Barbarossa aveva fatto sfracelli con la canzone “Il ragazzo con la chitarra”. Il cantautore romano, tra l’altro, è un grande appassionato di tennis. Percorso inverso per Massimo Ocera, ex numero 380 ATP che oggi è un elemento chiave del Tennis Club Crema. Oltre a giocare a tennis, si dedica ad attività letterarie e musicali che lo hanno reso un personaggio unico nel panorama nazionale. E allora, quel titolo lì, ci sembrava inevitabile. Alla vigilia della doppia semifinale scudetto contro la Società Tennis Bassano, il torinese trapiantato in Lombardia si racconta tra tennis…e molto altro.
 
Bassano è davvero così favorito come dicono le classifiche ATP?  Voi credete nel colpaccio?
Bassano parte con i favori del pronostico. Facendo un discorso realistico, e guardando i nomi, loro sono una squadra molto più completa. Ma noi abbiamo voglia di stupire ancora. Giocheremo con la mente sgombra, senza nulla da perdere. Ci batteremo incontro su incontro, punto su punto, e cercheremo di proseguire nel sogno.

Nel 2005 hai battuto Del Potro proprio a Bassano del Grappa. Non è che si tratta di un segno del destino?
Ricordo la vittoria contro Del Potro, peraltro piuttosto netta per 6-0 6-1. Si capiva che aveva le qualità per diventare un grande campione. Dopo la sua vittoria agli Us Open, un giornale m’intervistò e furono completamente travisate alcune mie risposte. In quel periodo mi trovavo a Parigi e cercai di segnalare che quell’intervista conteneva parecchie inesattezze, ma non credo che fu mai modificata. Quindi ricordo volentieri la partita, ma non l'intervista (ride, ndr). A parte gli scherzi, quando gioco a Bassano ho sempre buone sensazioni, spero di averle anche in semifinale.
 
Da quanto tempo giochi a Crema? Come è nato il contatto con questo club? Hai ancora qualche legame con Sarnico?
Gioco a Crema ormai da 6 anni, ma conservo rapporti ottimi con Sarnico, anche perché sto continuando a lavorare nel circolo. Seguo pure due ragazzi e, se c’è la possibilità, vado a vederli quando giocano in A2. A Crema mi trovo benissimo. C’è un ambiente fantastico e un entusiasmo incredibile per il risultato raggiunto quest’anno.
 
Come mai non sei mai andato oltre il numero 380 ATP? Il tuo tennis valeva certamente di più…e perchè ti sei ritirato a meno di 25 anni?
Domanda complessa. Col senno di poi è facile trarre giudizi affrettati e dire che avrei potuto andare avanti. Però non ho rimpianti. Ho giocato seriamente 3-4 anni ad alto livello, girando il mondo e facendo sacrifici. Poi ho sentito semplicemente l’esigenza di dedicarmi ad altro. Quando ho deciso di smettere, ero semplicemente cotto, non ero più in grado di dare priorità al tennis e di metterlo al centro della mia vitaNon ho avuto grossi infortuni nella mia carriera, forse avrei dovuto sacrificarmi di più quando ero giovane. Ma non ho alcun rimpianto, davvero.
 
Sei un grande appassionato di poesia. Pensi che la Serie A1 e le gare a squadre abbiano qualcosa di poetico? Pensi che il tennis possa essere fonte di ispirazione per qualche componimento?
Certamente. Ho dedicato anche un pezzo al tennis. Il nostro sport ha molti punti in comune con la poesia, e mi ha ispirato tantissimo. Quando sei in campo, diventi il confessore di te stesso, cercando di far emergere la tua individualità, e quando giochi per una squadra, come in serie A, subentrano anche altri valori, come il gruppo e lo spirito di squadra. Quando giocavo e viaggiavo, mi piaceva stare da solo per esplorare ancora meglio i meandri di me stesso e poterlo trasporre nelle mie poesie.
 
Come procede la tua attività letteraria e musicale?
Benissimo. Oramai  ho unito le due cose, miscelandole tra loro. Scrivo testi per il mio gruppo, con cui canto e suono. Abbiamo già fatto un disco e ne uscirà un secondo entro fine anno. Alcuni musicisti famosi come Gianluca Grignani hanno manifestato interesse per la nostra musica, e magari ci organizzeremo in futuro, suonando insieme. Sono molto contento perché il gruppo sta crescendo bene. Siamo attivi anche su facebook e, soprattutto, tramite il sito www.balzidelmulo.it
 
Sei molto attivo in Bundesliga. Secondo te si può copiare qualcosa dalla Germania per migliorare la nostra Serie A? Se si, cosa? Pensi che la Serie A1 si giochi in strutture adeguate?
La Bundesliga è un campionato molto diverso dalla nostra serie A1. In Germania non ci sono particolari vincoli. Le squadre sono aperte a tutti, con la possibilità di tesserare un illimitato numero di giocatori, anche stranieri. Il livello delle squadre è altissimo. Secondo me una loro seconda divisione è paragonabile alla nostra A1. La loro massima divisione è ingiocabile, anche perché ci sono diversi top-100. La differenza sostanziale è anche un’altra. La Bundesliga è molto seguita, c’è molto più interesse, i media locali dedicano grande spazio alla competizione. Ci sono articoli giornalieri, non solo sui match, ma anche su gossip e tanto altro, proprio come accade per il calcio. Io gioco con la squadra del Bremerhaven da ormai 9 anni. Ci sono mille paganti ogni domenica. L’ingresso al circolo costa 5 euro. È davvero tutto un altro mondo. Credo comunque sia un modello difficilmente mutuabile se da noi si continuano a seguire certe regole, e non è un problema di strutture. In Germania, tutte le partite si giocano sulla stessa superficie, con le stesse palline. In Italia, un'omologazione del genere sarebbe impossibile. Non si possono pretendere le stesse condizioni di gioco a Udine e a Palermo, ad esempio. Secondo me, si potrebbe ovviare al problema facendo disputare match di andata e ritorno anche nei gironi, in modo da avere le stesse condizioni di gioco.

Ritieni che la Serie A1 abbia la giusta considerazione a livello di stampa e media in generale?
Poco, anche se sto notando che ultimamente qualcosa si sta muovendo in termini di visibilità e spazio sui giornali. Però bisognerebbe dare più risalto alla nostra competizione, magari, per esempio, pubblicando, prima dell’inizio del campionato, una specie di album con i nomi dei giocatori, il calendario dei gironi, e il regolamento, proprio come ha fatto serieatennis.com. Si tratta di piccole cose, ma importanti per accendere l’entusiasmo tra i tifosi e farli appassionare a una competizione importante come la Serie A1.