SERIE A1 – Uno strepitoso Starace guida i romani in finale, dove partiranno sfavoriti contro la ST Bassano. “Andremo a Rovereto già mercoledì”. I complimenti di Malagò. 
Quando indossa la casacca dell'Aniene, Flavio Cipolla dà il meglio di sè
(Foto Nizegorodcew)


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Di Riccardo Bisti – 2 dicembre 2013

 
Il tocco di epicità, stavolta, è arrivato dalle condizioni meteo. Giocare all’aperto il 1 dicembre è un atto di fede, passione, coraggio. Sui campi del Circolo Canottieri Aniene, a pochi metri dalle acque del Tevere, si è giocato al freddo, al vento, con anche un goccio d’acqua. Ma era la partita più importante del campionato, con in palio un posto nella finale di Rovereto. Lassù, ai piedi delle Dolomiti, si giocherà in un comodo palazzetto riscaldato. Niente a che vedere con la domenica da lupi dell’Aniene, dove i padroni di casa hanno scucito lo scudetto dalle maglie del Tennis Club Italia. Il 3-3 dell’andata lasciava spiragli per tutti, ma l’equilibrio è stato spezzato da Potito Starace. Dopo due sconfitte in cinque giorni, ha battuto Filippo Volandri con un 7-5 6-1 che ha esaltato la sua capacità di adattarsi al vento. Volandri ha lottato per un set, poi si è innervosito e ha giocato piuttosto male sia il secondo set, sia il doppio che ha regalato il punto decisivo all’Aniene. Per il resto, gli altri tre singolari “sono andati come ci si aspettava," come ha raccontato Marco Barbiero, capitano del team capitolino. “Oggi c’erano condizioni molto difficili – racconta – dopo i primi due singolari c’è stata anche una breve interruzione per pioggia. Ma ciò che ha condizionato i giocatori è stato il vento. La vittoria di Potito ha fatto girare tutto a nostro favore. Il Volandri dell’andata sembrava ingiocabile, mentre stavolta Starace lo ha reso umano. E’ stato davvero bravo, poi io e lui abbiamo ancora una scommessa in corso…e sarebbe molto contento di perderla!”.
 
Pur senza Simone Bolelli, ancora in ripresa dopo l’operazione al polso, il Circolo Canottieri Aniene ha mostrato una viva compattezza. I Quattro Moschettieri (Starace, Cipolla, Vagnozzi e Santopadre) hanno risposto presente a ogni domenica e le hanno vinte tutte, ad eccezione della semifinale d’andata. Una squadra forte, dove tutti hanno saputo fare la differenza. Quando abbiamo chiesto a Barbiero chi è stato l’uomo in più, ha risposto senza esitare. “Un po’ tutti. Vagnozzi è una certezza. Ha giocato tutte le partite, ha vinto i match che doveva ed è andato in crescendo. Cipolla è stato molto bravo, non attraversa un gran momento ma in Serie A1 sa tirare fuori la grinta che ogni tanto gli manca nei tornei individuali. Santopadre è importante in campo, ma fondamentale fuori. Trasmette serenità e sicurezza al gruppo. Sul campo non è più quello di 3-4 anni fa, ma basta una sua parola nello spogliatoio per dare ancora più convinzione. Starace è l’uomo che ci ha portato in finale con la grande vittoria di oggi. E anche in doppio è stato bravissimo”. Nel freddo romano, Marrai aveva illuso il TC Italia con un buon successo su Santopadre, mentre Cipolla e Vagnozzi hanno ripetuto i successi di domenica scorsa. Nel doppio, dove il vento la faceva ancora da padrone, il duo fortemarmino si è sfaldato dopo pochi game. Cipolla è stato il mattatore, con decine di volèe giocate alla grande, e il matchpoint è stato l’emblema di un passaggio di consegne. Lo scorso anno, le ‘entrate’ di Volandri a rete regalarono lo scudetto al TC Italia, mentre nell’ultimo punto non è riuscito a chiudere, è tornato indietro, è un suo passante lungo ha spedito l’Aniene a Rovereto.

“Abbiamo effettuato una riunione nel pomeriggio – continua Barbiero – e abbiamo pensato di trasferirci a Rovereto già mercoledì. Il programma dovrebbe essere questo: mercoledì allenamento mattutino a Roma e trasferimento nel pomeriggio, giovedì doppia sessione di allenamento a Rovereto, sia mattino che pomeriggio. Partire con tre giorni d’anticipo può sembrare eccessivo, ma i primi a proporre questo programma sono stati proprio Starace e Vagnozzi. Sono motivati, tutti ci danno per sfavoriti e allora vogliono ribaltare il pronostico curando tutti i particolari che un professionista conosce bene. E’ l’unico modo per colmare il gap con Bassano, abbastanza grande”. Addirittura ‘abbastanza grande’? “Se dai un’occhiata ai probabili quattri singolari, non ce n’è uno dove siamo favoriti. Non è scaramanzia, è una valutazione oggettiva. La superficie ci sfavorisce. In tutti i quattro match partiamo in rincorsa. Proveremo a restare in partita con la cura maniacale dei dettagli”. Ancora una volta, Giovanni Malagò ha dato il suo apporto al team. Il neo-presidente CONI, infatti, è anche presidente dell’Aniene e nutre un’immensa passione per il team di Serie A1. Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, è stato a bordo campo dalle 10 del mattino fino all’ultimo punto. La sua partecipazione era da vero tifoso, tanto che chiedeva informazioni sulla bontà dei sorteggi per i doppi. “E poi ha un rapporto speciale con Potito – continua Barbiero – gli ha fatto i complimenti sia da presidente CONI e che da presidente del circolo. Speriamo che possa venirci a sostenere in finale: ci sono buone possibilità, perchè i suoi impegni istituzionali dovrebbero portarlo a Trento proprio nel weekend. La sua presenza è di un’importanza incredibile: fornisce il carisma necessario a dirigenti e capitani per gestire i giocatori”. Nel weekend del 7-8 dicembre, l’Aniene cercherà di aggiudicarsi il secondo scudetto dopo quello del 2010, vinto al doppio di spareggio dopo un’interminabile battaglia contro Castellazzo: “Sono due situazioni profondamente diverse – spiega Barbiero – all’epoca fu un sollievo, il compimento di un percorso, l’ottenimento di qualcosa che vivevamo quasi come un’ossessione. Quest’anno, invece, è stata una cavalcata serena e tranquilla. E’ tutto molto diverso. Quale è meglio? Potrò rispondere a questa domanda solo se dovessimo vincere! Sono contento di affrontare Bassano: ci conosciamo da anni, ormai siamo amici, e sono convinto che sarà una bellssima finale”. Per il futuro, si vedrà. I regolamenti potrebbero mettere in difficoltà l’Aniene, con la norma del “doppio vivaio”. “A fine campionato ne parleremo, faremo una riunione per capire cosa fare, il budget che avremo e l’opportunità se investire o meno. Per adesso, siamo super-concentrati sulla finale”.
 
Nell’altra semifinale, come da pronostico, alle 11 del mattino era tutto finito. Alla Società Tennis Bassano bastava un punto per chiudere la pratica Crema, e il duo Di Mauro-Crugnola ha fatto il suo dovere contro un Crema che ha schierato l’eterno Beppe Menga come numero 3. La corazzata veneta, al coro di “Tutti a Rovereto!” non è mai stata così vicina al titolo. Dopo tanta sfortuna e una finale persa (nel 2009, ma erano nettamente sfavoriti contro il Capri Sports Academy), adesso approcciano la sfida di Rovereto con una carica agonistica impressionante. C’è da aspettarsi una grande partecipazione di pubblico: se quattro anni fa, a Bra, alcune centinaia di tifosi seguirono la squadra, in Trentino potrebbe esserci una vera e propria invasione giallorossa. Ma l’Aniene non starà a guardare. Di sicuro, sarà un weekend da non perdere. Il modo migliore per chiudere un bel 2013 di tennis.