Il serbo esclude un coinvolgimento in politica dopo il ritiro, ma pensa che i giocatori dovrebbero avere più voce in capitolo nell’ATP. “Ma sono cose che portano via molto tempo”. 
Prima dell'Australian Open, Novak Djokovic giocherà soltanto ad Abu Dhabi

Di Riccardo Bisti – 3 dicembre 2013

 
Nemmeno l'episodio della finale di Coppa Davis, in cui ha preferito non giocare il doppio (poi risultato decisivo) ha diminuito la popolarità di Novak Djokovic in Serbia. E' il più grande eroe sportivo mai prodotto dal paese. Tempo fa, il presidente Boris Tadic disse che Nole era talmente popolare che gli sarebbe bstato candidarsi per ottenere qualsiasi carica. Tuttavia, il numero 2 ATP non si dedicherà alla politica dopo il tennis. Almeno, non ne ha l’intenzione. “Voglio aiutare il mio paese in tanti modi, ma non attraverso la politica" ha detto in un’intervista-lancio dell’esibizione di Abu Dhabi, dove inizierà il 2014. Il serbo è molto attivo nel sociale tramite la sua "Novak Djokovic Foundation", il cui obiettivo è prendersi cura dei bambini svantaggiati e favorire la loro istruzione. “Stiamo aprendo asili e parchi giochi, oltre ad aiutare le istituzioni nella formazione degli insegnanti. E’ molto importante per il nostro paese”. Tuttavia, se la politica “regolare” non gli interessa, Djokovic sembra particolarmente coinvolto nelle politiche interne del tennis. In particolare, ritiene che i giocatori dovrebbero avere più potere. “Il primo argomento che vorrei affrontare è la relazione tra i giocatori e l’ATP. Mi piacerebbe che curassero i nostri interessi di fronte a tutti gli altri. Non ha senso vedere una rappresentanza di giocatori e tornei quando i nostri interessi sono così opposti. Dovrebbero essere separati, o almeno gestiti meglio”.
 
Durante le ATP World Tour Finals, Djokovic aveva espresso la sua opinione con ancora maggiore chiarezza. A suo dire, tutti gli enti di governo tennistico (ATP, ITF, Slam) favoriscono gli interessi dei tornei rispetto a quelli dei giocatori. “Quando il presidente del consiglio giocatori era Ivan Ljubicic, prese l’iniziativa e si sedette con tutti i migliori – ha detto Djokovic – In quel momento io ero numero 3 e lui parlò con Federer, Nadal, Murray e il sottoscritto. Ci disse che avremmo dovuto essere più coinvolti nel nostro sport, perché la nostra voce è importante. Siamo noi a fare lo spettacolo. Secondo Ivan, avremmo dovuto essere parte del processo decisionale, esprimendo i nostri pensieri, desideri e idee per migliorare lo sport. Disse che avremmo dovuto proteggere i nostri interessi, ma che in generale avremmo fatto il bene dello sport”. Secondo Djokovic, i tennisti dovrebbero mettersi in gioco su questi argomenti, ma è molto difficile farlo quando si è ancora in attività. “I giocatori non hanno energia per occuparsi di queste cose. E allora coinvolgono i loro agenti. Onestamente, non abbiamo tempo per la politica. Di sicuro, in questo momento, la struttura non è favorevole ai giocatori. Non voglio sembrare uno che si lamenta, ci sono anche ottime cose in questo sport. Tuttavia altre possono essere migliorate, possono andare nel modo giusto, ma non succede perché non abbiamo abbastanza voce in capitolo nella struttura attuale”.
 
Nole ha poi parlato di aspetti prettamente tennistici. Ripercorrendo il 2013, ha ammesso che la sconfitta più dolorosa è arrivata in semifinale al Roland Garros, quando ha perso 9-7 al quinto contro Rafael Nadal. Pensando al 2014, si è detto d’accordo sul fatto che il trio di cui fanno parte anche Nadal e Murray lotterà per il primato. Ma c’è un altro giocatore che può inserirsi nella lotta. “Occhio a Del Potro: quest’anno ha espresso un ottimo tennis e potrà sorprenderci. Secondo me, sarà il giocatore da tenere sotto controllo”. Su Roger Federer, ha detto che potrà essere competitivo per aggiudicarsi almeno un torneo del Grande Slam. Non lo ha detto esplicitamente, almeno stavolta, ma il suo obiettivo è vincere il Roland Garros, uno torneo che gli manca per completare il Career Grand Slam. “L’importante sarà non avere infortuni e rimanere in salute, il resto verrà da sé”. Dopo aver chiuso la stagione piuttosto tardi, Nole ha deciso che l’esibizione di Abu Dhabi sarà la sua unica apparizione prima dell’Australian Open. Lo scorso anno giocò la Hopman Cup, mentre stavolta si concentrerà sull’allenamento.