Simona Halep è chiamata a confermarsi dopo lo strepitoso 2013. Secondo Tiriac può diventare numero 1. Nel frattempo, ha contribuito a portare un torneo WTA a Bucarest.
Simona Halep ai tempi del successo al Roland Garros junior, avvolta nella bandiera della Romania
Di Riccardo Bisti – 24 dicembre 2013
La Romania non è famosa per il tennis. E’ il paese di Ion Tiriac e Ilie Nastase, certo. Ma è passato troppo tempo. I meno giovani ricorderanno il regime di Ceaucescu, molti la associano alla poderosa immigrazione. Il rumeno è la seconda lingua più parlata in Italia. Sono la comunità più numerosa, con oltre un milione di residenti nel nostro paese. E forse non è un caso che la carriera di Simona Halep sia esplosa proprio agli Internazionali BNL d’Italia. Si è presentata a Roma da numero 64 WTA, insufficiente per entrare in tabellone. Ha superato le qualificazioni ed è piombata in semifinale, battuta soltanto da Serena Williams. A fine torneo, disse: “E’ stata una settimana incredibile, adesso non so dove posso arrivare. Devo solo continuare a lavorare”. Il campo ha dato risposte incredibili: titoli a Norimberga, s’-Hertogenbosch, Budapest, New Haven, Mosca e al Tournament of Champions di Sofia. Da zero a sei. Potrebbe essere il titolo di una poesia, o di un album musicale. Dopo il Foro Italico, ha vinto 43 partite su 51 e si è portata a ridosso delle top-10. C’è da scommettere che le raggiungerà in Australia. Il suo 2013 profuma di storia, tanto da scomodare il leggendario 1984 di Steffi Graf. La campionessa di Bruhl vinse i suoi primi otto titoli in una sola stagione. Un paragone che mette i brividi, ma Simona non si spaventa. Come puoi soffrire di vertigini se sei figlia di una casalinga (Stania) e di un signore (Stere) che per anni si è occupato di una fattoria che produceva latte e formaggio? Con i soldi risparmiati, ha potuto aprire un caseificio dalle parti di Costanza, dove Simona è nata il 27 settembre 1991. E’ sempre stata una ragazza vivace, preferiva lo sport alle bambole. Ha iniziato a quattro anni, prendendo per sfinimento il fratello maggiore (di sei anni più grande). “La racchetta era più grande di lei” racconta la madre.
Simona è sempre stata un maschiaccio. Pare che nel suo guardaroba, per anni, non ci sia stato spazio per una gonna. Anche per questo, l’enorme seno non faceva parte di lei. Se lo è portato dietro per tutta la carriera junior, in cui ha vinto il Roland Garros 2008 ed è stata numero 1 ITF, ma poi ha preso una decisione che ha fatto scalpore. Nel giugno 2009, per la disperazione dei fan-guardoni, si è sottoposta a una mastoplastica riduttiva presso una clinica di Bucarest. “Il peso del mio seno mi metteva in difficoltà, creava ostacoli alla mia capacità di muovermi liberamente. Onestamente, non mi piaceva neanche nella vita di tutti i giorni. Penso che avrei fatto lo stesso anche se non avessi giocato a tennis”. E così, per anni, Simona Halep è rimasta “quella che si è ridotta il seno”. Non è facile togliersi di dosso una nomea, un ricordo, un’etichetta. Nicklas Kulti è ricordato per aver perso un match decisivo in Coppa Davis, Derrick Rostagno per un nastro maledetto a New York, Jordi Arrese per la vittoria su Borg e la medaglia olimpica…è il destino degli onesti mestieranti: vivono un attimo di gloria, quello per cui saranno ricordati, poi tornano nell’anonimato. Fino al 2013, Simona faceva parte della lista. Poi, il suo tennis tutt’altro che entusiasmante ha trovato la quadra. “Corre veloce e rimanda tutto, mi ricorda un po’ la Wozniacki” disse Flavia Pennetta prima di affrontarla allo Us Open. Guardi un suo match e non resti colpito. Apprezzi un fisico scolpito da ore in palestra, la grande attenzione su ogni palla, le geometrie interessanti…ma per lo spettacolo bisogna rivolgersi altrove. Di solito, chi emerge giocando in questo modo è destinato a calare. Forse c’è questa paura dietro il divorzio con coach Adrian Marcu, avvenuto dopo il trionfo a Sofia. Come si può allontanare un allenatore dopo una stagione del genere? “Voglio crescere e completarmi come giocatrice, magari con altri allenatori. Ma per i prossimi mesi voglio restare da sola”.
Ma come ha fatto a esplodere in questo modo? A suo dire, la svolta è arrivata sul piano mentale. “Ero più rilassata sul campo. E questo mi ha reso più forte. Sul piano tecnico, ho sempre giocato un buon tennis ma non prendevo molti rischi. Adesso sono diventata più coraggiosa”. I suoi fans sono preoccupati per la scelta di restare senza coach. A inizio anno era sola, e ha giocato malissimo. Con Marcu ha effettuato il salto di qualità. Nel frattempo si gode la pagina di storia che ha scritto nel 2013, pur senza perdere l’umiltà che la caratterizza. Quando è tornata in Romania dopo il successo a Mosca, un quotidiano rumeno l’ha intervistata per mezz’ora e lei non si è mai sbilanciata. Il cronista ha scritto che lei parlerebbe soltanto di tennis. “E’ fidanzata con la racchetta, il resto del mondo è rimasto fuori”. Ha posato per il giornale, su un campo da tennis, con un timido sorriso. Guardi quella foto e non penseresti mai che quella ragazza può diventare la più forte rumena di tutti i tempi, superando la settima posizione di Irina Spirlea e l’ottava del'ex zingara Virginia Ruzici, che peraltro è la sua manager. Secondo Ion Tiriac, può addirittura arrivare al numero 1. Un sogno, tuttavia, le è rimasto. Giocare bene nei tornei del Grande Slam. Per ora non c’è ancora riuscita. “Vorrei vincere Roma, per me è un torneo speciale. Ma sarebbe bello trionfare al Roland Garros…”. Lo dice così, sottovoce, come se avesse paura di disturbare.
E IL CIRCUITO WTA SBARCA A BUCAREST
C’è molto di Simona Halep nell’ennesimo passaggio nel circuito WTA. Il torneo di Budapest, infatti, cambierà un paio di lettere e si sposterà a Bucarest. L’evento si giocherà dall’8 al 14 luglio e sarà subito dopo Wimbledon. Il campo di partecipazione potrebbe essere di buon livello, poiché non ci sarà la concorrenza del defunto WTA di Palermo, che ha ceduto la licenza ai malesi di Kuala Lumpur (l’evento si terrà in aprile). Pare che la federtennis rumena abbia fatto pressioni sul governo per sostenere l’acquisto del torneo, e che la stessa Halep (campionessa in carica di Budapest) abbia partecipato alle trattative. L’evento è un premio per il movimento del tennis rumeno al femminile, che può contare anche su altre ottime giocatrici come Sorana Cirstea e Monica Niculescu. L’evento di Budapest si gioca dal 1993 e ha una discreta tradizione, avendo nell’albo d’oro ottime giocatrici come Amanda Coetzer, Jelena Jankovic, Magdalena Maleeva e le nostre Sara Errani e Roberta Vinci.
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