AUSTRALIAN OPEN – Fabio è più forte dei suoi fantasmi e supera Nieminen in quattro set. Sta crescendo partita dopo partita, e adesso sfida Sam Querrey. La sfida con Djokovic non è una chimera.
Lo spavento è passato: Fognini saluta Nieminen da vincitore
Di Cosimo Mongelli – 15 gennaio 2014
Nel male, ma stavolta soprattutto nel bene, il solito Fabio Fognini. Quello contro il finlandese Jarkko Nieminen, sullo Show Court 3, è stato un match a tratti indecifrabile. Ma si sa, l'italiano è capace delle imprese più inimmaginabili. Vincere con chiunque (o quasi) e perdere con chiunque (o quasi), specie con se stesso. L'incontro non inizia nel migliore dei modi per Fabio. Pare svogliato, quasi infastidito e precipita subito sotto 0 a 3. Il primo game lo ottiene ai vantaggi. Primo game che risulterà essere decisivo. Fognini entra in trance agonistica, recupera il break, annulla altre due palle break nel game seguente, impatta sul 3 pari, e dopo aver dilapidato quattro palle break sul 4 pari gioca un game più che perfetto sul 5 pari, strappando la battuta a Jarkko. La mano poi non trema e il set è portato a casa per 7 a 5. Il secondo set segue la falsariga del primo. Fognini concede tanto, forse troppo, ma Nieminen non ne approfitta. E alla prima occasione, Fabio, si porta avanti 3 a 2 e servizio. L'italiano, decisamente in controllo del match, aspetta di poter servire sul 5 a 4 e chiude pure il secondo. Ma ecco, come il sole all'improvviso, che Mr Hyde prende il suo posto. Il terzo set, Fabio, lo gioca quasi controvoglia, spreca tanto e offre il fianco all'avversario. Comincia a lamentarsi e si fa prendere dalla solita insofferenza che non gli ha ancora permesso di essere stabilmente tra i più forti al mondo. Regala il break al finlandese sul 3 pari e non riesce più a recuperare, nonostante le occasioni concesse da Jarkko. 6-3 per per Nieminen e match che si allunga al quarto set.
Un Fabio dolorante, più mentalmente forse, chiede il trattamento medico per sistemarsi la fasciatura alle dita. Presumibilmente per un problema di vesciche. Più probabilmente per ricaricare le pile in vista del set successivo. E, come troppo spesso gli accade, dopo aver smarrito la retta via in un incontro praticamente vinto, Fognini torna in campo ancora destabilizzato. Subito due palle break concesse a Jarkko, la cui manina non molto avvezza alla volèe lo porta all'errore sulla seconda, a campo aperto. Rischio scampato? L'indirizzo del match sembra chiaro. Nieminen ha preso coraggio, Fabio sembra essersi smarrito. Comincia coi monologhi con se stesso e con il mondo e inanella tanti, troppi errori gratuiti. Cartina di tornasole il terzo game. Fognini si porta 40 a 0 e poi decide di eclissarsi. Tra errori gratuiti, palle battezzate fuori e dentro di un metro, doppio fallo e proteste, regala tre palle break all'avversario. Qui l'incontro potrebbe girare, un eventuale quinto set potrebbe essere un calvario per Fabio. Ma l'italiano si salva, ancora una volta. Ed è lui , nel game successivo, ad approfittare di un passaggio a vuoto di Jarkko, che si porta 40 a 0 per poi mettere in scena il peggio del suo repertorio. Break ottenuto da Fogna senza farsi pregare e game al servizio tenuto a zero. 4 a 1 e partita virtualmente conclusa. Il primo match point Fognini lo ottiene, con Nieminen al servizio, con una meravigliosa palla corta. Il secondo con un dritto devastante. Ma è alla terza occasione che Fabio porta finalmente a casa la partita. Concludendola con un ulteriore vincente di dritto. Terzo turno raggiunto e Zio Sam Querrey ad aspettarlo. Per ottenere un biglietto per gli ottavi di finale, dove ad attenderlo ci sarebbe un certo Novak Djokovic.
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...