AUSTRALIAN OPEN – Acciaccata alla schiena, Serena Williams cede alla distanza contro la Ivanovic. “Non facevo certi errori dagli anni 80”. Che dritto per la serba!
L'espressione di Serena Williams dice tutto
Di Riccardo Bisti – 19 gennaio 2014
Va bene. Serena Williams ha detto addio alle speranze di centrare il Grande Slam. Fino a qualche ora fa sembrava possibile, se non probabile. Invece è franato tutto in un pomeriggio australiano. Ha chiuso nel peggiore dei modi una striscia vincente di 25 partite, e aveva un problema fisico alla schiena. Ma sarebbe ingiusto raccontare questo 4-6 6-3 6-3 con i soli demeriti dell’americana. Ana Ivanovic ha infilato una prestazione superba, come se si fosse improvvisamente ricordata come si vince. E come si comporta una numero 1. In fondo, anche se per poco, la era già stata. Però si è presentata a questo match con otto sconfitte in altrettanti scontri diretti. E la differenza tra le due sembrava abissale. Per intenderci: laddove Serena è famosa per gli ace, la Ivanovic era nota per i lanci di palla sbagliati. Invece ha servito benissimo, raccogliendo il 78% dei punti con la prima e il 60% con la seconda. Oddio, Serena ha tirato 13 ace, ma non sono bastati. La Ivanovic l’ha aggredita sin dall’inizio, anche in risposta. Sembrava Andre Agassi, che subiva tanti ace proprio perché prendeva grandi rischi in risposta. Abbiamo visto alcune risposte di dritto all’incrocio delle righe che facevano strabuzzare gli occhi. Eppure era tutto vero. A Ivanovic è piaciuta soprattutto sul piano mentale. Ha preso un break di vantaggio, ma poi si è trovata sotto di un set, dopo 43 minuti, senza un apparente motivo. Semplicemente, il carisma e la presenza agonistica di Serena avevano fatto la differenza. Ma lei non ha mollato.
Ha continuato a seguire la sua strategia, anche se facilitata dalle difficoltà altrui. Ha trovato il break al quinto gioco, ma stavolta è rimasta avanti. A quel punto è iniziata una serie di sette giochi a uno che ha spezzato in due la partita. Ana ha iniziato a spazzolare il campo una raffica di dritti e risposte vincenti. Ancora più potenti di quando aveva un fisico diverso, non secco e asciutto come oggi. Da parte sua, la Williams ha cercato di variare con il rovescio in back, ma sbagliava molto. Troppo. Ana ha chiuso il secondo set con un dritto vincente. Era il 18esimo della sua partita, mentre Serena ne aveva tirati appena due. Si, avete letto bene. Nel terzo set non è cambiato nulla. La Ivanovic è salita rapidamente 3-0 e ha contenuto – senza affanni – l’orgoglioso ritorno di Serena. Per intenderci, ha chiuso a zero gli ultimi due turni di battuta, colmi di pressione. Ana l’ha cacciata via nel migliore dei modi, rispondendo sempre più forte. Fino a godersi il successo finale, strillando verso il suo angolo tutto serbo, forse uno dei segreti della sua rinascita.
Serena Williams ha ammesso di aver avuto problemi alla schiena. “Ok, lo sapete, il segreto è svelato. Ho preso tutti i medicinali che potevo, legali, ma non hanno avuto un grande effetto perché non prendo mai niente. Cerco sempre di stare attenta, perché un incidente legato al doping è l’ultima cosa di cui ho bisogno”. Serena voleva soffermarsi sulla grande prestazione della Ivanovic, ma non hanno fatto altro che chiederle della sua condizione fisica. Pare che Patrick Mouratoglu abbia confermato che, oltre alla schiena, fosse bloccata anche al collo. Ed è stata ad un passo dal ritirarsi prima del match contro Daniela Hantuchova. “Ho commesso errori pazzeschi, che non commettevo dagli anni 80. Ma bisogna dare il massimo credito alla Ivanovic. Non so esattamente quali problemi ho alla schiena, ma penso non sia niente di grave, forse mi bastano un paio di giorni di riposo, ma in uno Slam non te li puoi prendere. Adesso valuterò giorno per giorno, poi vedremo se riuscirò a giocare in Fed Cup”. La Ivanovic era super-felice, ha ricordato di avere un team tutto serbo e la bontà della preparazione invernale, in cui ha trascorso due settimane di allenamento a Melbourne prima di trasferirsi ad Auckland, dove peraltro ha vinto il torneo. “E la vittoria contro Venus mi ha dato fiducia per questo match. In Nuova Zelanda, Venus ha servito più forte di quanto non abbia fatto Serena oggi. Ovviamente non serviva al meglio, ma non sapevo dei suoi problemi. Le auguro di riprendersi presto”. La Ivanovic si sente più matura, pronta a prendere decisioni in autonomia. Negli anni scorsi ha commesso qualche errore nelle scelte, “Ma non sempre erano decisioni mie. Adesso sono più consapevole e mi assumo ogni responsabilità. Adesso so bene di cosa ha bisogno la mia carriera”. Nel frattempo, anche la cabala è dalla sua parte. Quando le hanno detto che indossa un abito azzurro, proprio come nel 2008, anno in cui giunse in finale, ha detto di essersene già accorta. “E quando l’ho visto sono rimasta particolarmente contenta!”. Magari il segreto era tutto lì.
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