Dustin Brown, tra i giocatori più amati e seguiti dagli appassionati, vestirà italiano nel 2014, con il brand del teschio: Hydrogen. La altre novità del mercato.
Anche Filippo Volandri è entrato nel team Hydrogen
Di Corrado Erba – 24 gennaio 2014
Non sarà il calciomercato, ma anche il tennis presenta alcune novità in termini di testimonial, in questo inizio di stagione. Un po' l'arrivo di nuovi modelli per molte case di racchette (vedi Wilson, Head, Babolat e Prince), un po' la tendenza delle major del settore abbigliamento di lasciare i giocatori di medio livello, che hanno trovato più conveniente accordarsi con nomi meno appariscenti.
Spicca il ritorno con stile di nomi a cui eravamo molto affezionati, un Made in Italy rimasto tale solo a livello di ricordi, ma che ci fa piacere lo stesso. Tommy Haas ha firmato un accordo quinquennale con Ellesse, Tommy Robredo è tornato con Sergio Tacchini, mentre la scuderia Fila ha aggiunto l’americano Sam Querrey, provenienza K-Swiss. Sempre per quel che concerne l’abbigliamento, Richard Gasquet ha lasciato l'originario sponsor Lacoste per un’altra casa francese, Le Coq Sportif, mentre grazie all’intervento di Jorge Mendes (manager di Cristiano Ronaldo e José Mourinho), il portoghese Joao Sousa ha firmato un contratto con Lotto. Tuttavia, la notizia è che c’è un brand italiano che si sta facendo largo nel mercato: si tratta di Hydrogen, celebre per le sue maglie fashion col teschio che è sbarcato nel mondo del tennis. Dopo Simone Bolelli, hanno firmato un accordo anche Filippo Volandri e soprattutto Dustin Brown, Dreddy Tennis per i suoi tanti follower su Twitter. Un colpo niente male che rafforzerà la presenza del marchio nei negozi specializzati: per adesso si è scelto di privilegiare solo un certo numero di negozi selezionati (oltre ad una partnership con TennisPoint) ma la richiesta è destinata a salire in fretta.
Per quel che concerne i telai, Bernard Tomic, dopo un lungo tira e molla, è passato a Head, adottando la nuova Graphene Radical di cui Murray resta il testimonial principale. In casa Babolat, Jo Tsonga è passato dalla Areopro Drive alla nuova Strike (bel tipo Jo: ha giocato con la Wilsn Blade, la Wilson Kobra, la Babolat Aeropro Drive e ora la Strike: sempre racchette molto diverse, indice di grande adattabilità, diciamo così), mentre Jerzy Janowicz dalla Areostorm alla nuova Pure Control. Stan Wawrinka ha adottato la nuovissima Yonex V-Core Tour G, di un bell’arancione, colore particolarmente di moda, visto che è lo stesso delle nuove Prince Tour 100 ESP (Donald Young e David Ferrer). Con grande soddisfazione, abbiamo visto la nuova Prince Graphite Original nelle mani del colombiano Santiago Giraldo (ex Babolat).
Qualche problema invece per Wilson, dato che i suoi cavalli di punta, Roger Federer e Juan Martin Del Potro fanno le bizze. Federer gioca con il suo prototipo nero, top secret perfino il piatto, (c'è chi dice 98 pollici, chi 95, chi 93), mentre JMDP, come noto, dispone ancora di due sole vecchie Pro Staff K-Factor, anche se ha dichiarato che, al termine degli Australian Open, adotterà un modello nuovo che sta testando. Anche Grigor Dimitrov ha chiesto una viva personalizzazione: la sua nuova Pro Staff 95s ha infatti adottato un inconsueto schema 18 per 17, diverso dalle versioni attualmente in commercio. Infine, esordio tra i pro a livello maschile per la casa giapponese Srixon, famosa per le palle da golf, che ha messo sotto contratto il sudafricano Kevin Anderson.
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