IL PERSONAGGIO – E’ esplosa la popolarità di Eugenie Bouchard. Secondo molti, può essere l’erede di Maria Sharapova come ambasciatrice mondiale del tennis.
Eugenie Bouchard ha già conquistato una fama planetaria

Di Riccardo Bisti – 30 gennaio 2014

 
Non ha ancora vinto niente. Eppure l’hanno spedita a Singapore insieme a Chris Evert, dove ha partecipato ad alcuni eventi per promuovere la nuova sede dei WTA Championships. Non è detto che vi partecipi, così come non ci sono certezze assolute sul suo futuro. Ma Eugenie Bouchard è l’eredità più scintillante dell’Australian Open, ancor più della vincitrice Na Li e della finalista Dominika Cibulkova. Ha giocato un ottimo torneo, piazzandosi tra le prime quattro. Il risultato l’ha fatta salire al numero 19 WTA, ma l'interesse attorno a lei è già degno di una numero 1. Secondo qualcuno è “la Nuova Sharapova”, e non solo per le potenzialità tennistiche. Il suo aspetto, la sua immagine di ragazza bella e simpatica, potrebbero spingerla a diventare l’atleta più pagata al mondo, prendendo il posto proprio della Sharapova. “La Bouchard è un’atleta di grande talento, credo che sarebbe un’ottima testimonial per qualsiasi azienda – ha detto Stacey Allaster, grande capo WTA – credo che molte società la cercheranno come testimonial”. Ad oggi, ‘Genie’ ha soltanto cinque sponsor, quasi tutti legati al tennis, anche se di alto profilo. Nike per l’abbigliamento, Babolat per le racchette e Tournagrip per gli accessori. Le stanno accanto anche la federtennis canadese (Tennis Canada, che ogni tanto la ospita nel proprio centro tecnico, anche se lei fa base in Florida da Nick Saviano) e Rogers, azienda di servizi digitali che in Canada investe tantissimo sul tennis ed è title sponsor del Canadian Open. Ma c’è un aneddoto che certifica le potenzialità della canadese: lo scorso anno, la Nike ha chiesto a Maria Sharapova quale giocatrice potesse indossare gli abiti da lei disegnati. Non ha avuto dubbi: Eugenie Bouchard.
 
La Allaster vede nella Bouchard il personaggio giusto per promuovere il circuito WTA anche in ambiti extra-settoriali. Quando parla di lei, si scioglie: “E’ gentile, umile, intelligente, divertente, crede in se stessa…credo che possa essere il personaggio ideale per diversi tipi di aziende. Copre tutti i target per cui le tenniste sono appetibili: moda, intrattenimento, lifestyle, automobili, servizi finanziari e beni di consumo”. Prima di diventare una super-miliardaria, tuttavia, dovra diventare una numero 1 sul campo da tennis. Per ora le cose vanno alla grande. A 20 anni ancora da compiere (festeggerà il 25 febbraio, stesso giorno di Flavia Pennetta, che però è nata dodici anni prima), è già tra le top-20 WTA, mentre l’anno scorso era in 137esima posizione. La Allaster fa un tifo indemoniato per lei, e non solo perchè hanno lo stesso passaporto. “Una delle cose più interessanti del mio lavoro è osservare la contrapposizione tra star affermate come Williams, Li e Sharapova, e le stelle nascenti come Bouchard, Keys, Stephens, Townsend e altre ancora”. Tra tutte, la Bouchard sembra la più vendibile. Come aspetto, carattere, personalità. Non è un caso che sia stata l’unica a generare la nascita (spontanea!) di un gruppo di tifosi. La “Genie Army” è stata una delle curiosità più divertenti dell’Australian Open. Erano un gruppo di ragazzi australiani, principalmente maschi con l’ormone impazzito, che hanno preso a seguirla sin dal secondo turno e le hanno regalato un peluche al termine di ogni vittoria. In cambio, si sono presi un asciugamano sudato. Mica male, come feticcio. L’Australian Open ha segnato l’esplosione del fenomeno Bouchard. Nel 2014, i social network sono il termometro più attendibile sulla popolarità di un personaggio. Negli ultimi 15 giorni, oltre 100.000 persone hanno cliccato il fatidico “like” alla sua pagina di Facebook, portando il totale a 264.000 unità. E i “followers” su Twitter sono 107.000, ma c’è da giurare che cresceranno a breve. “Genie sta offrendo qualcosa in cambio, interagendo con i fan – continua la Allaster – è per questo che ha un grande successo. E la Genie Army andrà avanti per tutto l’anno. E’ una bella cosa. Non dobbiamo dimenticarci che il sistema funziona solo grazie alla passione dei fans”.
 


Quando aveva 12 anni, la Bouchard si è aggiudicata “Stacey Allaster Tennis Scolarship”, una borsa di studio istituita quando la Allaster ha abbandonato Tennis Canada per passare alla WTA. “Le dissi che avrei voluto vedere un’altra canadese nel tour, e lei mi assicurò che ce l’avrebbe fatta” ricorda la Allaster. Con la sua 19esima posizione WTA, è già la terza canadese più forte di sempre dopo Carling Basset Seguso (n. 8) ed Helen Kelesi (n. 13). Quest’ultima è nota anche per aver vinto un brutto tumore al cervello. Tutto fa pensare che le supererà, ma di certo è già la numero 1 in termini di pubblicità e appeal mediatico. Basti pensare che Usana, mara di integratori sportivi che lo scorso ottobre ha firmato un accordo triennale con la WTA, ha chiesto che tra le ambasciatrici del marchio ci fosse proprio la Bouchard. Secondo molti esperti di marketing, a breve sarà sommersa di richieste. Pare che non ci siano molte atlete riconosciute a livello mondiale, dunque la Bouchard potrebbe inserirsi in un contesto tutto sommato vergine, dove le tenniste sono proprio le più famose. Secondo Nigel Currie dell’agenzia “Brand Rapport”, la Bouchard può sommare la qualità del tennis all’immagine, a differenza di quello che accadde ad Anna Kournikova, incapace di vincere un solo titolo WTA. “Credo che i tempi siano cambiati. Oggi i marchi vogliono legarsi soltanto ad atleti vincenti. E non c’è dubbio che la Bouchard abbia ottime capacità”. Attualmente fa parte della scuderia Lagardere Unlimited, ed è rappresentata da Sam Duvall. “Ma lei è la prima ad essere esperta di marketing” conclude la Allaster. Tutto bello, stupendo, eccezionale. Resta solo un dubbio: riuscirà a preservare il suo tennis dalla tempesta mediatica?