Un Fognini stanco dalle fatiche degli ultimi giorni cede in due set allo spagnolo, che mette fine alla striscia di finali perdute. Ma per l’azzurro non c’è pausa: subito in campo a Rio.
Fognini a pancia in giù dopo essere scivolato su una smorzata di Ferrer
Di Riccardo Bisti – 17 febbraio 2014
Stavolta non c’è stato niente da fare. Fabio Fognini ha interrotto la striscia vincente, cedendo a David Ferrer nella finale di Buenos Aires. Viste le fatiche dei giorni scorsi e qualche dolorino qua e là, l’esito era praticamente scontato. Tra i due c’era una differenza di freschezza abissale: dopo l’Australian Open, Ferrer non si era più visto, mentre Fognini aveva giocato ben 11 partite, tutte vinte. Logico che fosse stanco. Lo spagnolo si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo il torneo argentino, mostrando una grande professionalità: vi ha partecipato solo grazie a una wild card ottenuta in extremis a causa del forfait di Rafa Nadal. Pur senza preavviso, ha giocato col massimo impegno e ha portato a casa il 21esimo titolo in carriera, il primo dopo una striscia di sette finali perdute. “La chiave è stata la mia solidità per tutta la durata del match, e nei momenti Importanti ho giocato meglio di Fabio” ha detto lo spagnolo, che ha ottenuto un curioso primato: Buenos Aires è il terzo torneo in cui vince per tre anni di fila. Ci era già riuscito ad Auckland e Acapulco. “Sono felice di aver portato a casa un nuovo titolo. Avevo perso le ultime sette finali, così stavolta ho cambiato il mio destino. Provo sempre a fare del mio meglio e finalmente ce l’ho fatta. Immaginavo che Fognini fosse un po' stanco, ma aveva molta fiducia”. Ferrer è partito forte, vincendo 12 dei primi 18 punti, ma Fognini ha provato a giocarsela anche stavolta. Raschiando il barile delle energie è salito sul 3-3, ma ha perso di nuovo la battuta quando è andato a servire sul 4-5. Anche nel secondo set ha provato a restare a galla, ma un break all’ottavo gioco lo ha condannato. Ferrer è un giocatore molto ostico per lui: ci ha perso sette volte su sette, su diverse superfici. Curiosamente, la finale è durata un’ora e quattordici minuti, identico minutaggio (così come è stato identico il punteggio) della finale di Rotterdam.
Ferrer non ha perso un set in tutta la settimana e si è aggiudicato un assegno di 84.060 dollari, mentre Fabio si è dovuto “accontentare" di 44.270. Le statistiche ATP dicono che ha perso la seconda partita delle ultime 25 sul rosso, ma in realtà sono 28 perché ci sono di mezzo anche le gare a squadre. “E’ sempre difficile giocare contro Ferrer, perché è un gran combattente – ha detto Fabio – ma sono comunque felice perché è stata un’altra grande settimana per me. Ho giocato la seconda finale in due settimane. Adesso è il tempo di riposare, recuperare e vedremo a Rio”. Al primo turno del torneo carioca, novità assoluta del calendario ATP, Fabio se la vedrà con lo sloveno Aljaz Bedene, lo stesso incontrato meno di due settimane fa a Vina del Mar. La speranza è che circa 48 ore di riposo siano sufficienti, perché onestamente ha speso moltissimo nelle ultime settimane, e forse un pizzico di pausa potrebbe fargli bene. Ma Rio de Janeiro (e anche Acapulco la settimana dopo) offre punti preziosi, decisivi per la scalata ai top-10. A certe altezze, con l’aria più rarefatta, ottenere risultati nei tornei importanti è obbligatorio, a maggior ragione per un Fognini che ha praticamente esaurito la casella degli ATP 250. A proposito di ATP 250, a Buenos Aires c’era Chris Kermode, nuovo CEO ATP, sbarcato in Sud America per sbrogliare la matassa su questo torneo e quello di San Paolo: diramando il calendario del 2015, in fatti, l’ATP non ha stabilito l’ordine dei due eventi, ovvero se mantenerli nella collocazione attuale oppure invertirli. Questa settimana si scontra con Rotterdam e Memphis, mentre la quarta di febbraio ha gli ATP 500 di Dubai (ricco) e Acapulco (ambizioso). Insomma, sulla carta è una data peggiore e Buenos Aires potrebbe essere condannato. “Ma non voglio epormi, sono venuto qui per raccogliere più informazioni possibili, parlare con tutti gli attor in ballo, poi farò la mia proposta al prossimo consiglio ATP”. L’appuntamento è per il Masters 1000 di Miami.
ATP BUENOS AIRES – FINALE
David Ferrer (SPA) b. Fabio Fognini (ITA) 6-4 6-3
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