INDIAN WELLS – Vittoria di immenso prestigio per Camila Giorgi. Battuta Maria Sharapova al termine di una furibonda battaglia, in cui sono emersi quasi soltanto i suoi punti forti. Adesso derby con la Pennetta.
Come spesso le accade, Camila Giorgi ha lasciato a bocca aperta il pubblico
Di Riccardo Bisti – 11 marzo 2014
Quando l’ultimo pallonetto di Maria Sharapova è finito out, l’istinto ha portato verso il pdf del tabellone. Ma non per vedere chi sarà la prossima avversaria di Camila Giorgi (e sarà un gran derby contro Flavia Pennetta), ma per verificare la distribuzione del prize-money. Gli ottavi a Indian Wells garantiscono 52.000 dollari. Togliamo tasse, spese, quello che volete. Diciamo che metà le resterà in tasca. E allora, con un gran futuro davanti a sè, Camila potrebbe utilizzare certi guadagni per saldare i debiti accumulati negli ultimi anni, sia quelli morali che quelli certificati. Dopo Indian Wells dovrebbe recarsi a Miami, non così distante da Tampa, dove risiede quel Dominic Owen che le ha fatto causa per prestiti mai restituiti ed ha avuto ragione, per una somma di 22.000 dollari e spiccioli. Se Camila e papà Sergio (onnipresente in qualsiasi attività della figlia) dovessero ripulire gli armadi morali da qualche scheletro, sarebbe ancor più facile fare il tifo ed esaltarsi per vittorie come quelle di stanotte, quando ha asfaltato Maria Sharapova sullo stesso campo dove Masha aveva alzato il trofeo dodici mesi fa. Un successo straordinario, il più bello in carriera, più di quello contro Caroline Wozniacki allo Us Open. La danese ti lascia giocare, è spesso vittima di alti e bassi, ogni tanto le capita di perdere contro avversarie più deboli. La Sharapova no. Lei ha carisma, qualità, coraggio. Quando è favorita, non perde praticamente mai. Un dato? Se escludiamo la sconfitta contro Michelle Larcher de Brito a Wimbledon (ma stava malissimo), l’ultima sconfitta contro una giocatrice non compresa tra le prime 50 WTA risale all’estate 2011, quando perse a Toronto da Galina Voskoboeva. Eravamo certi che Camila l’avrebbe messa in difficoltà. I sentori c’erano tutti, a partire dai match precedenti (ottime vittorie su Petkovic e Cirstea), mentre la Sharapova si è presa un mese di vacanza dal tennis. E abbiamo l’impressione che abbia approcciato il match con sufficienza.
Sono bastati pochi game per capire che Camila aveva tutto per metterla in difficoltà, a partire dalle risposte fulminanti che ne mettevano a nudo la lentezza nell’uscire dal servizio. Non è un caso che la russa non abbia mai tenuto il servizio in tutto il primo set. Un’umiliazione pressochè inedita. Dopo sei break nei primi sei giochi, la Giorgi ha continuato a spingere e ha trovato un minimo di regolarità nei turni di battuta, continuando a non concedere nulla in risposta. In tribuna, l’esaltazione di papà Sergio (maglietta grigia, pass indossato come se fosse una borsa a tracolla) era via via più incontenibile. Nel secondo, la Sharapova trovava un po’ di tennis e un break al sesto gioco sembrava far girare la partita. Sul 5-3, tuttavia, la Giorgi inventava due risposte fulminanti e si rimetteva in pista. La sorte dava una mano alla russa, che trovava break e set grazie a un nastro fortunato. Il terzo è stato un’altalena di emozioni. Si sono visti alcuni scambi mozzafiato, dopo che per buona parte della partita non si era mai andati oltre i 3-4 colpi per ciascun punto. Camila poteva scappare già in avvio, ma una seconda al corpo teneva a galla Masha. Il break era solo rimandato: sul 2-2, un rovescio lungo portava la Giorgi sul 3-2 e servizio. Nel game successivo succedeva di tutto. Sul 15-30, la Giorgi si aggiudicava un punto incredibile: prima attaccava, poi difendeva, infine la Sharapova sbagliava clamorosamente un colpo a campo aperto. La Sharapova si procurava ugualmente la palla del 3-3, ma “Cami” l’annullava con un gran rovescio vincente. Dal 4-2, tuttavia, arrivava un passaggio a vuoto: otto punti a uno per Masha e di nuovo parità.
Il rush finale era ancora più emozionante. La Giorgi saliva 5-4 e servizio grazie a un dritto lungo in uscita dal servizio (ancora!). La Sharapova, furiosa, litigava con l'arbitro Mariana Alves per aver fatto intervenire occhio di falco sebbene lei non l’avesse chiesto (almeno, ha sostenuto così…). A un passo dall’impresa, Camila si è fatta prendere dall’emozione. E’ stata la prima volta nel match, forse in tutta la carriera. Sul 15-30, le telecamere hanno mostrato un’espressione sofferente. L’osservatore più acuto non è rimasto stupito quando ha sbagliato un facile smash nel punto successivo. 5-5, palla al centro. Ma chi conosce lo strano mondo della Giorgi sa che le scorie psicologiche non la riguardano. Gioca ogni punto con lo stesso spirito, incurante di quanto accaduto nel precedente. E’ una dote eccezionale. Infatti, senza colpo ferire, ha brekkato la Sharapova a zero. Ripetiamo: ha brekkato la Sharapova, a zero, a Indian Wells, sul 5-5 al terzo. Vi sembra una cosa normale? Nel game successivo, il suo volto si è finalmente sciolto in un sorriso, dopo 2 ore e 35 minuti. “Nel primo set ero un po’ nervosa, non mi muovevo bene, poi ho iniziato a spingere come si deve” ha farfugliato allo speaker del torneo, prima di autografare la telecamera con calligrafia e simbologie da adolescente: “Cami”, accompagnato da un cuoricino. E’ una vittoria importante, ma le cose vanno guardate in profondità. La qualità del match, a parte alcune fiammate, è stata piuttosto mediocre. Abbiamo visto 106 errori gratuiti, di cui 58 della Sharapova. Quando giocherà di nuovo così male? Quando tornerà ad essere così indietro sul piano fisico? Le risposte della Giorgi hanno dettato legge, ma la lentezza della russa nel primo colpo dopo il servizio era agghiacciante. Non riusciva ad organizzarsi (anche per merito della pressione di Camila, obviously), e ne ha sbagliati decine. Va poi detto che la Sharapova è una picchiatrice come l’azzurra, l’ideale per metterne in evidenza le qualità e nasconderne i difetti. Masha non ha un piano B, e si è visto. Ha provato a vincere con il carisma, ma non è bastato. Adesso per la Giorgi ci sarà una delicata prova del nove contro Flavia Pennetta, già battuta due anni fa a Wimbledon. Ma era un’altra Flavia, con l’85% del polso sfilacciato. Stavolta sarà partita vera, il test per capire se Camila è davvero pronta per entrare in pianta stabile tra le migliori. Lo scorso anno, l’exploit sulla Wozniacki fu ridimensionato dalla batosta contro la Vinci. Per questo, il match di stanotte è fondamentale.
CARA STOSUR, NON C'E' NIENTE DA FARE
Il successo della Giorgi ha messo in secondo piano l’ottima vittoria della Pennetta, autentica bestia nera di Samantha Stosur. C’è una strana alchimia, un insieme di ingredienti che rendono il tennis dell’australiana del tutto innocuo contro le geometrie di Flavia. Il successo è stato più netto di quanto dica il punteggio (6-4 3-6 6-1 per la brindisina). Senza un black-out nel secondo set (da 3-2 a 3-6), l’azzurra avrebbe vinto senza problemi. La tattica, in fondo, è semplice: Flavia trova con facilità il modesto rovescio della Stosur, poi la costringe e giocare il dritto in posizione scomoda. Senza contare una risposta al servizio precisa e puntuale che neutralizza il gran servizio di Sammy. Non è un caso che la Stosur abbia tirato appena 3 ace contro gli 11 della Pennetta. Una statistica quasi incredibile. Contro la Giorgi sarà un match completamente diverso. Flavia dovrà variare continuamente il gioco, utilizzando con frequenza lo slice e togliere Camila dalla confort-zone. Se gioca sul ritmo, non ha chance. Ma con il polso a posto, secondo noi, la favorita è proprio Flavia.
WTA MANDATORY INDIAN WELLS – IL TABELLONE
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