Una grande prestazione cancella l’avvio difficile ed esalta Fabio: stanotte sfida Nadal e può esserci equilibrio. Gli ha rosicchiato terreno, adesso saprà graffiarlo?
Dopo Indian Wells, Fabio Fognini ha raggiunto gli ottavi anche a Miami
Di Riccardo Bisti – 25 marzo 2014
Anche i registi sono finiti nel vortice del gossip. Appena hanno individuato Flavia Pennetta, l'hanno inquadrata con una frequenza esagerata. Sembrava quasi Brooke Shields durante la finale dello Us Open 1994, quando si prese più inquadrature del povero Michael Stich. Ma queste cose contano poco. Ben più interessante lo sviluppo del match tra Fabio Fognini e Roberto Bautista Agut, dato addirittura per favorito dai bookmakers. Ancora una volta, si sono visti il meglio e il peggio di Fognini. Il peggio si è consumato nel primo set, poi è emerso il meglio in misura scintillante, quasi sontuosa. Ed ecco il 4-6 6-3 6-3 che lo spinge negli ottavi del Sony Open, dove è atteso da una sfida-spettacolo contro Rafael Nadal. Sarà uno dei match del giorno: non a caso l'hanno messo in sessione serale (non prima delle 2 italiane, diretta Sky Sport 2). Contro Bautista, Fabio è partito nervoso. Molto nervoso. Sembrava che avesse qualche problema fisico, tanto che sull’1-1 ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema al piede sinistro. Tre minuti di massaggio non hanno cancellato l’allarme: sembrava lento negli spostamenti e ricorreva quasi sempre al rovescio in slice. Per fortuna, con l’andare del match, il problema è scomparso e Fabio ha mostrato una condizione fisica sempre migliore. Ma nel primo set ha giocato male, prendendosela con chiunque gli capitasse a tiro. Campo, pubblico, avversario…Il punto più basso si è toccato nel settimo game, quando un paio di punti andati male hanno acceso qualche parola di troppo. Mohammed Layani non parla italiano, ma lo ha ammonito per oscenità udibili. “Ma cosa!?!” ha esclamato Fabio. “Troppe parolacce. Tu sai cos’hai detto” ha risposto l’arbitro svedese, poco incline al sorriso. Fabio perdeva il gioco e – qualche minuto dopo – anche il set. Quando è andato a servire sul 4-5, dal 30-15, ha giocato tre brutti punti (pessimo serve and volley sul setpoint) e mandato avanti lo spagnolo.
Bautista è un personaggio interessante. Riservato, attento, concentrato. Osservandolo, non si stenta a credere che abbia una passione per i cavalli (con i quali intrattiene un rapporto quasi spirituale) e ami la natura. Ha bisogno di essere sempre al top sul piano mentale, perchè il suo tennis non accende. Tira un dritto quasi piatto, che per essere vincente ha bisogno di appoggiarsi ai colpi altrui. Il rovescio ricorda quello di Ferrer. Ma se la testa lo sorregge, è pericoloso per tutti. Lo sanno bene Del Potro e Berdych, battuti in avvio di 2014. Roberto non si batte da solo. Per stringergli la mano da vincitore, devi fare qualcosa in più. Fognini, dopo aver abbandonato la polo blu per una arancione, lo ha fatto. Si è procurato la prima palla break con un passante basso (non controllato da Bautista), trasformata grazie a un errore dello spagnolo. Avanti 2-1 e servizio, ha giocato un pessimo game. Con due doppi falli, ha rimesso in pista l’avversario. Era il momento-clou, quello in cui il match si sarebbe deciso. Nel game seguente Fabio saliva 15-40, si faceva rimontare, ma poi si prendeva il break a forza, con un bel dritto in avanzamento. Ed ecco che arrivava il meglio. I colpi erano di nuovo ficcanti, precisi, attenti. Non c’era da stupirsi quando infilava il secondo break, peraltro dopo alcuni punti molto ben giocati, tra cui un millimetrico pallonetto.
Il clan Fognini era curiosamente diviso in tre settori. Della Pennetta (seduta tra Fulvia e Fabiana, rispettivamente sorella e cugina di Fognini) abbiamo già detto, mentre Josè Perlas e il preparatore atletico Marc Boada erano a bordocampo. Altrove, presenti Corrado Barazzutti e Sergio Palmieri in rappresentanza della FIT. Gli sguardi preoccupati sono diventati applausi nel terzo, quando Fabio è entrato in un’esaltante erezione agonistica. Il punto-simbolo è stata la palla che gli ha dato il 2-0. Lo ha giocato tutto in difesa, riprendendo l'impossibile. Difesa ad oltranza, esaltante, spettacolare. Il frustrato Bautista sparava in tribuna lo smash e perdeva la calma, lanciando la racchetta. Fabio ha poi chiuso al nono game, con una morbida volèe. In generale, nel terzo set ha mostrato un tennis di alta qualità, come se si fosse liberato dalle turbe mentali del primo set. E adesso può sognare. Su un centrale da 13.800 posti, sfiderà il grande Rafael Nadal. Ed è un match che profuma di grandezza. Di vera grandezza. Fabio e Rafa si sono affrontati tre volte, con un progressivo avvicinamento. Si sono tutti giocati lo scorso anno: il primo risale a Roma, e non ci fu partita. Fabio era troppo teso, forse non ancora consapevole dei propri mezzi. Al Roland Garros è cambiato molto. L'azzurro perse in tre set, ma furono tutti molto equilibrati. E Fognini recrimina per alcuni punti sfortunati, soprattutto nel tie-break. L’ultimo scontro diretto, l’unico sul cemento, ha visto un Fognini sontuoso per un set e mezzo. Avanti 6-2 4-1, è stato ad un passo dalla vittoria. Sul più bello, si è deconcentrato ed è crollato alla distanza. Adesso ci riprova. Non bisogna porsi limiti: deve provare a vincere, anche se Nadal ha demolito Denis Istomin con brutalità. Rafa si è imposto 6-1 6-0 ed è ovvio e logico favorito. Ma Fabio deve fare l’ennesimo passetto in avanti. E’ curioso: molti lo definiscono un po’ folle, imprevedibile, inaffidabile. Eppure sta crescendo a piccoli passi, con una regolarità impressionante. E adesso c’è da fare un altro passo: dopo essere arrivato a giocarsi certe partite, deve iniziare ad affrontarle alla pari. E' forse prematuro parlare di vittoria, ma l'esito di questa partita potrebbe avere ripercussioni in futuro. Per questo, giocarsela alla pari è imperativo.
MASTERS 1000 MIAMI – OTTAVI DI FINALE
Rafael Nadal (SPA) vs. Fabio Fognini (ITA)
MilosRaonic (CAN) vs. Benjamin Becker (GER)
Stanislas Wawrinka (SUI) vs. Alexandr Dolgopolov (UCR)
Tomas Berdych (CZE) vs. John Isner (USA)
Roger Federer (SUI) vs. Richard Gasquet (FRA)
David Ferrer (SPA) vs. Kei Nishikori (GIA)
Andy Murray (GBR) vs. Jo Wilfried Tsonga (FRA)
Novak Djokovic (SRB) vs. Tommy Robredo (SPA)
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