Il giovane Isaac Stoute, junior britannico, ha fatto causa alla sua federazione. E’ convinto che gli preferiscano giocatori peggio classificati ma di pelle bianca. La LTA nega tutto. 
Isaac Stoute non ha ancora punti ATP: si è qualificato per un paio di futures

Di Riccardo Bisti – 10 aprile 2014

 
Tra qualche giorno, Isaac Stoute diventerà maggiorenne. Ma non sarà un compleanno sereno. Nei giorni scorsi, proprio durante Italia-Gran Bretagna di Coppa Davis, il meticcio britannico (il padre è nero, la madre è bianca) ha riproposto una causa contro LTA, accusandola di discriminazione razziale. La federtennis inglese gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote, favorendo alcuni giocatori di classifica inferiore ma con il merito di essere “bianchi”. Tennisti meno meritevoli avrebbero ottenuto più finanziamenti, maggiori possibilità di allenamento, più convocazioni. Attualmente Stoute è numero 567 nella classifica ITF riservata agli under 18, ma è stato anche tra i top-300. Il ragazzo proviene da South Crydon, Londra, e sostiene che la LTA non abbia dato la giusta pubblicità ai suoi successi, esagerando nel lodare quelli dei giocatori bianchi, togliendogli anche importanti possibilità di sponsorizzazione. La causa è stata presentata presso la Corte d’Appello di Londra e sostiene che la LTA avrebbe ritirato qualsiasi sostegno in favore del ragazzo. Nel documento, tramite il papà-coach Michael, Stoute chiede che gli venga nuovamente riconosciuto un finanziamento, nonché un risarcimento per il danno morale e la perdita delle opportunità di sponsorizzazione. Inoltre, chiede un rimborso retroattivo di 60.000 sterline per tutti i finanziamenti che avrebbe dovuto ricevere dal 2008. E non si limita a richieste monetarie, ma pretende anche una dichiarazione di “illegittima discriminazione per motivi razziali”.
 
La LTA, che ha recentemente cambiato guida, nega ogni accusa. In una precedente audizione, Stoute era stato definito come un “giovane e promettente tennista britannico di colore”. In realtà ha ricevuto finanziamenti, formazione e sostegno dalla LTA sin dall’età di 9 anni. Il giudice distrettuale Ian Avent ha detto alla corte che ci sono dei pregressi tra le due parti, e che la stessa federazione rifiuta qualsiasi tipo di richiesta. A quanto pare, la LTA ha bloccato i fondi nel novembre 2010. La federazione sostiene di averne avuto pieno diritto, mentre Stoute li ha accusati di preferirgli i giocatori bianchi. Michael Stoute, padre del ragazzo, ha raccontato che il figlio è stato costretto a dormire in auto durante un torneo under 14 a Lincolnshire perché la famiglia non poteva permettersi un albergo. Stoute ha poi vinto il torneo. La battaglia legale ha un precedente a favore della LTA: lo scorso agosto, un giudice ha bloccato la causa perché i documenti a favore del giocatore non erano stati correttamente notificati alla federazione nel marzo 2012. La vicenda è tornata d’attualità perchè gli Stoute hanno presentato appello per una revisione della sentenza. L’avvocato del ragazzo, Victoria Webb, sostiene che la sentenza di primo grado sia del tutto inadeguata. “La discriminazione non dovrebbe essere messa a tacere a causa di errori tecnici e procedurali”. Kate Gallafent, portavoce LTA, sostiene che la decisione non era “né sbagliata, né ingiusta”.
 
Papà Stoute, fuori dall’aula di tribunale, ha detto che il figlio è un ragazzo meraviglioso che sta ottenendo il massimo con i mezzi a disposizione. “Si adegua alla situazione ed è in grado di superare i problemi”. La LTA sembra molto ferma sull’argomento. “Rifiutiamo con forza queste accuse. Prendiamo molto sul serio tutte le questioni riguardanti la parità e la diversità, e siamo impegnati a fornire criteri di selezione trasparenti per qualsiasi attività, dal finanziamenti alle selezioni”. La Corte d’Appello si è riservata di pronunciare la sentenza in un secondo momento. In attesa di conoscere la sentenza, è opportuno ricordare che la carriera junior di Stoute non è stata eeccezionale. Dando un’occhiata ai suoi risultati, non si trovano risultati ne scalpi di rilievo. Tuttavia, il suo nome era passato alle cronache qualche anno fa, quando fu squalificato durante un torneo a Wrexham a causa del comportamento del padre, il quale se la sarebbe presa con il figlio dell’avversario e un altro giocatore, sempre accusandoli di razzismo. Insomma, non è da escludere che gli atteggiamenti del padre siano all’origine delle decisioni LTA. Ad ogni modo, un tribunale stabilirà esattamente le eventuali responsabilità. Nel frattempo, ci auguriamo che il tennis non abbia individuato un nuovo padre-padrone. Francamente non ce n’è alcun bisogno.