Esordio col brivido per Fabio Fognini: rischia grosso contro Joao Sousa, ma resta in vita e vince alla distanza. E alla fine manda un messaggio ai detrattori.
Di Riccardo Bisti – 14 aprile 2014
Prendere o lasciare. E noi, volentieri, prendiamo. Fabio Fognini si è presentato a Monte Carlo con un carico di pressioni. La semifinale dell’anno scorso, il trionfo in Davis, una classifica tutta nuova, la prospettiva di affrontare Federer nei quarti…a quanto pare, le ha sentite tutte. Ma non ha commesso l’errore di sottovalutare Joao Sousa. Il portoghese non avrà un nome scintillante, ma è un tennista pericoloso. Non è un caso che Jorge Mendes, il potentissimo procuratore di Cristiano Ronaldo, lo abbia inserito nella sua scuderia. Sommando le qualità di Sousa all’inedita pressione, il 5-7 7-5 6-4 con cui Fabio ha artigliato il secondo turno non è così sorprendente. Ciò che lascia a bocca aperta, sempre, è il modo in cui si sviluppano le sue partite. E’ impossibile capirlo. L’unico modo per apprezzarlo, in fondo, è rinunciarci. “Neanche Fabio sa cosa gli passa per la testa” ha detto papà Fulvio. E allora non c’è da stupirsi del modo in cui si sono sviluppati i 140 minuti di battaglia. In avvio, Fabio ha dato l’illusione che potesse essere un match di routine. Avanti 5-3 nel primo set, sembrava pronto a gustarsi un bel pranzo con vista mare sulla terrazza del Country Club. Invece è piombato in un black out che ha regalato sei giochi consecutivi al portoghese. Gelo sugli spalti, paura di restare senza l’unico italiano davvero competitivo. Sousa è salito rapidamente fino al 5-2 nel secondo. Si è trovato più volte a due punti dal match, ma Fognini si è risollevato appena in tempo. Stavolta era lui a prendersi cinque giochi di fila. Il terzo set, anche se con un po’ di batticuore, è stato quasi “regolare”. Un break al quinto gioco è stato sufficiente: nell’ultimo game ha cancellato la palla break del 5-5 con un servizio vincente, prima di agitare il pugno e prepararsi al secondo round contro il vincente di Bautista Agut-Pospisil. Dovesse vincere lo spagnolo, sarebbe il replay della sfida di Miami. L’impressione è che la terra battuta allarghi il gap a favore di Fognini.
FIRMA CON DEDICA
Ma il Fabio che accende il dibattito si è palesato dopo il match. Al momento di autografare la telecamera ha preso il pennarello azzurro e ha scritto “continuate a rosicare”. Ci ha messo anche l’emoticon con faccina sorridente, ma tanto basta per creare la polemica. Difficilmente dirà con chi ce l’aveva. Probabilmente era uno sfogo generalizzato verso quelli che lo criticano per il suo comportamento, oggi scomparsi a seguito delle sue vittorie. “Io e Fabio sappiamo bene chi far salire sul carro del vincitore e chi no” aveva detto papà Fulvio. Evidentemente, il messaggio era rivolto a tutti quelli che sognavano di salire sul carro di Arma di Taggia dopo averlo denigrato. L’impressione è che Fabio ami la polemica, quasi si diverta. Come se avesse bisogno di una scarica di adrenalina per giocare ancora meglio. E speriamo che non abbia problemi fisici, come è parso di capire in alcuni frangenti, quando si muoveva con una delicatezza eccessiva, quasi timoroso di spingere troppo. E visto che il ferro va battuto finchè è caldo, giocherà anche il doppio con Simone Bolelli. Avrebbe dovuto giocare con Djokovic, ma il serbo ha mollato in extremis. E così, dopo che il “Bole” pensava di fare coppia con Starace, si è ricomposto il duo di Coppa Davis.
BOLELLI DA SPOLVERARE
A proposito di Bolelli, il bolognese aveva inaugurato il programma sul Campo dei Principi grazie alla wild card concessa dagli organizzatori (a Monte Carlo è pieno di tifosi italiani, poi Simone risiede proprio nel Principato). Contro Philipp Kohlschreiber ha giocato una partita “polverosa”, nel senso che deve ancora ripulire il suo tennis dalle scorie della lunga assenza. Due break (uno per set) sono stati sufficienti al tedesco per passare il turno. “Ero un po’ nervoso, era da parecchio tempo che non giocavo una partita in un torneo così importante” ha detto Bolelli. Dopo l’avventura in doppio, tornerà al circuito challenger: i prossimi impegni si chiamano Vercelli, Tunisi, Roma Garden. Poi ci saranno gli Internazionali d’Italia. Un passo alla volta: il primo obiettivo sarà avvicinarsi ai top-200 nel più breve tempo possibile.
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