L’Italia cerca l’impresa in Repubblica Ceca, in un catino fino ad oggi inespugnabile. Le padrone di casa sono al completo, a noi manca la Pennetta ma c’è una freccia che può far male: Camila Giorgi.
Di Riccardo Bisti – 18 aprile 2014
Repubblica Ceca-Italia è una finale anticipata. Non potrebbe essere altrimenti, visto che le due nazioni si sono spartite le ultime cinque edizioni della Fed Cup. Il ranking ci vede al comando con 28.367,5 punti, con le ceche a un tiro di schioppo (28.340). La terza classificata, la Russia, ha grossomodo la metà dei punti. Per questo, il weekend di Ostrava assume una grande importanza anche se è un po’ schiacciato sul piano mediatico. Monte Carlo fagocita spazio su giornali e TV e della Fed Cup non si parla granchè, anche perchè l’abbiamo già vinta quattro volte: è una portata deliziosa ma già assaporata. Aver fame sempre dello stesso piatto non è facile, ma allo stesso tempo è un dovere. Per questo, Corrado Barazzutti ha chiesto aiuto al top del tennis italiano. Soltanto Flavia Pennetta ha declinato l’invito, ma ci presentiamo con un team competitivo: Sara Errani e Roberta Vinci sono state le artifici del successo dello scorso anno, mentre Knapp e Giorgi hanno asfaltato le americane a Cleveland. Il mix di esperienza e gioventù ci concede qualche speranza contro la Repubblica Ceca dei record, battuta un anno fa a Palermo. Ma era un’altra storia. Già, perchè le sfide tra Italia e Repubblica Ceca sono fortemente condizionate dal fattore campo. Sulla terra siamo più forti noi, sul sintetico indoor – sulla carta – Kvitova e Safarova hanno qualcosa di più. Ma non è detto che non si possa ribaltare il pronostico, soprattutto se dovesse giocare Camila Giorgi. Entrambi i capitani fanno pretattica: Petr Pala ha il dubbio su chi schierare al fianco di Petra Kvitova: Lucie Safarova o Klara Koukalova? La prima sembra avere più chance, anche se la seconda (reduce dal divorzio col marito) è una delle quattro giocatrici ad aver vinto almeno 20 partite nel 2014 (le altre sono Li, Cibulkova e Radwanska). In Casa Italia, dando per scontata la presenza di Sara Errani (anche se di scontato non c’è nulla…), si giocano il posto Camila Giorgi e Roberta Vinci. La prima sembra favorita, se non altro perchè adora le condizioni indoor, è reduce dalla finale a Katowice e ha battuto proprio la Vinci in uno scontro diretto che profumava di spareggio.
LO PSICOLOGO DELLA KVITOVA
Su una cosa, i due capitani sono d’accordo. Secondo Barazzutti, Italia e Repubblica Ceca sono le due squadre più forti al mondo. "Lo dicono i risultati degli ultimi anni. Le favorite sono loro, visto che si gioca su una superficie veloce”. Pala fa un passo in più: “L’Italia è la squadra più forte del mondo. In Fed Cup danno sempre tutto, fanno anche dei sacrifici pur di esserci. La Giorgi? Io penso che giocherà, ma non sottovaluterei Errani e Vinci: sanno come si vince in Fed Cup”. Camila, sempre di poche parole in conferenza stampa, può essere la scheggia impazzita che rende imprevedibile il weekend. Quando è in palla, può fare male a chiunque. Per informazioni, chiedere a Maria Sharapova e Caroline Wozniacki. E il clima di Fed Cup sembra farle bene. Contro Kvitova e Safarova sarebbe un test eccezionale per verificarne progressi e tenuta mentale, oltre a dare continuità al rinnovamento iniziato negli Stati Uniti. La Repubblica Ceca si affida a Petra Kvitova, assente al primo turno contro la Spagna, e parsa decisamente motivata. “Dopo Miami, dove ho raggiunto un ottimo quarto di finale, mi sono allenata a Praga con il mio preparatore fisico Mark Vseticka, poi mi sono spostata a Prostejov per rifinire la preparazione con David Kotyza, il mio coach. Non gioco un match da tre settimane, quindi ho molta voglia di giocare. E mi sento bene”. Da qualche tempo, la Kvitova ha iniziato a lavorare con uno psicologo dello sport, Michal Safari. Il suo aiuto le dovrebbe servire a migliorare la gestione della pressione. “Tre anni fa scendevo in campo e nessuno si aspettava niente da me. E così ho vinto Wimbledon. Da allora è cambiato tutto”. Tuttavia, si è detta d’accordo con la storica affermazione di Martina Navratilova, secondo cui la pressione è un privilegio. “Sicuro. E poi, se lo dice lei…”.
GERMANIA ALL'ASSALTO
L’altra semifinale vede in campo Australia e Germania. Cadute nel dimenticatoio le proposte di giocare in Europa per non turbare la preparazione al Roland Garros, le tedesche sono costrette a una trasferta fuori stagione ma possono contare su una Andrea Petkovic più in forma che mai. La Germania ci crede, soprattutto dopo l’impresa di Bratislava contro la Slovacchia. Per la prima volta negli ultimi 40 anni, tuttavia, l’Australia ha la possibilità di andare fino in fondo. Le cangurotte si affidano a Samantha Stosur e al doppio composto da Ashleigh Barty e Casey Dellacqua, uno dei più forti al mondo. Certo, in caso di 2-2, sarebbe il terzo match in due giorni per la Dellacqua, non esattamente la più in forma del circuito…La Stosur conosce bene le insidie di questa partita. “La Petkovic vale molto più della 28esima posizione. Ha vinto a Charleston ed è in gran forma. Tuttavia siamo esaltate alla possibilità di scrivere una pagina di storia del tennis australiano. Inoltre io sono di queste parti ed è bello poter giocare in casa. Non ho giocato il torneo a gennaio, ma raggiungere la finale sarebbe un'emozione unica”.
FED CUP 2014 – SEMIFINALI
Repubblica Ceca – Italia (Ostrava, sintetico indoor)
Australia – Germania (Brisbane, cemento outdoor)
SPAREGGI WORLD GROUP I
Russia – Argentina (Sochi, sintetico indoor)
Canada – Slovacchia (Quebec City, sintetico indoor)
Stati Uniti – Francia (St. Louis, sintetico indoor)
Spagna – Polonia (Barcellona, terra battuta indoor)
SPAREGGI WORLD GROUP II
Romania – Serbia (Bucarest, terra battuta outdoor)
Olanda – Giappone (‘s-Hertogenbosch, terra battuta indoor)
Svezia – Thailandia (Lidkoping, sintetico indoor)
Brasile – Svizzera (Catanduva, terra battuta outdoor)
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