Clamoroso a Monte Carlo: Rafa si fa battere da Ferrer, fino a oggi una delle sue “vittime” preferite. Ha commesso 44 errori e si è fatto sorprendere dal rovescio lungolinia del valenciano.
Di Riccardo Bisti – 18 aprile 2014
Dopo un match di questo tipo, si rischia di perdere di vista la realtà e trarre conclusioni affrettate. Ad esempio, sostenere che il regno di Rafael Nadal sulla terra battuta sia terminato. Non è così: la sconfitta contro David Ferrer nei quarti di Monte Carlo non è un elemento sufficiente per sostenere la tesi. Il maiorchino ha lasciato strada a una delle sue vittime preferite (ci aveva vinto 21 volte su 26), perdendoci su terra per la prima volta dopo 10 anni. L’unica volta che Ferrer lo aveva battuto sul rosso risaliva al 2004, quando Rafa era appena maggiorenne. E’ una sconfitta che fa sensazione, perché Rafa non aveva abituato a scivoloni del genere a Monte Carlo. Dopo otto vittorie consecutive, lo scorso anno aveva perso contro un grande Djokovic. Ci poteva stare. Questa, invece, è una sconfitta che deve farlo riflettere. Di solito arriva a questo torneo in perfette condizioni, invece aveva messo le mani avanti già alla vigilia, nella tavola rotonda con i giornalisti. “Ho iniziato ad allenarmi sul rosso soltanto venerdì scorso, anch’io avrò bisogno del mio tempo per adattare il mio gioco alla terra battuta”. Parole sante, non fosse che si chiama Rafa. A Monte Carlo ha giocato alcune delle sue migliori partite, da qui è sempre partita la sua cavalcata parigina. Qualcosa, dunque, è andato storto. Non sappiamo se sia la schiena acciaccata, o magari c'è dell'altro. Oppure è stata semplicemente una cattiva giornata. Può capitare anche a lui, persino sulla terra battuta, dove aveva perso la miseria di 21 partite in tutta la carriera. Dal punto di vista strettamente tecnico, il 7-6 6-4 a favore di Ferrer ci può stare. Se è vero che i precedenti facevano paura, lo spettatore più attento ricorderà alcuni episodi estremamente equilibrati. Due anni fa, a Barcellona, Rafa dovette lottare disperatamente per imporsi 7-6 7-5. E a Madrid, meno di un anno fa, si trovò a due punti dalla sconfitta, aiutato da una clamorosa ingenuità di Ferrer.
QUEL ROVESCIO LUNGOLINEA
Stavolta la sconfitta è arrivata, anche se il braccio di David si è un po’ rattrappito al momento di chiudere. Quando si è trovato 5-2 e servizio nel secondo set, ha sofferto di vertigini. Non era abituato a ricevere così tanti regali da Rafa. Alla fine, il maiorchino commetterà 44 errori gratuiti. Un'enormità. L’impressione è che buona parte degli errori fosse dovuta ai cattivi appoggi sul terreno, come se non arrivasse in tempo sulla palla. Al momento di chiudere, Ferrer ha avuto un pizzico di paura, ma quando ha capito che un eventuale 5-5 gli sarebbe costato caro, ha ripreso a spingere. Ed è stato sufficiente. La sorpresa, forse, è stata proprio questa: un Nadal remissivo, quasi rassegnato alla sconfitta. Ed anche zio Toni, in tribuna, sembrava troppo tranquillo. Insieme a lui c’erano il manager Carlos Costa e il fisioterapista Rafael Maymo. Un team sparuto, come se il clan Nadal sapesse che sarebbe andata male. Adesso ripartirà da Barcellona, dove dovrà difendere un titolo conquistato già otto volte. Chissà cosa penserà Ferrer, che vorrebbe vincere il Conde Godò più di ogni altro torneo sulla faccia della terra. Magari avrebbe voluto batterlo a Barcellona e non a Monte Carlo, dove in semifinale affronterà Stanislas Wawrinka, che nel primo match di giornata aveva battuto Milos Raonic con il punteggio di 7-6 6-2. Ma a questo punto ci proverà, anche perché contro Rafa ha trovato una chiave tattica importante: se è vero che Nadal ha sbagliato molto, lui lo ha “aiutato” con il frequente utilizzo del rovescio lungolinea. A un certo punto, una statistica ha rivelato che lo ha tirato nel 66% dei casi. Una percentuale enorme: di solito, gioca l’incrociato almeno nell’80% dei casi. Rafa, il metodico, è rimasto destabilizzato da questa variazione (complimenti a coach Josè Altur) e non ha trovato le giuste contromisure.
SEMIFINALE CON WAWRINKA
Nel primo set, durato quasi un’ora e mezza, “Ferru” è stato bravo a cancellare una pericolosa palla break sul 5-5, poi ha dominato un tie-break costellato dagli errori di Nadal. A fine set, Rafa è uscito dal campo ma è andato subito in crisi. Brekkato al terzo game, non è più stato in grado di riagganciare il match. A suon di strattoni, Ferrer è salito 5-2 prima di avere qualche incertezza. Nell’ultimo game, sul 30-30, ha avuto il coraggio di prendere l’iniziativa e ha tirato un gran dritto vincente che lo ha portato a matchpoint. L’ultimo errore di Nadal gli ha regalato la vittoria. Una vittoria storica, tra le cinque più prestigiose della sua carriera. Adesso cercherà la seconda finale a Monte Carlo (la prima risale al 2011) contro Stan Wawrinka: i precedenti sono 7-5 per Ferrer, che diventano 5-1 sulla terra. L’ultimo l’ha vinto Wawrinka, lo scorso anno, nella finale di Oeiras. “Io so che se gioco il mio miglior tennis, sulla terra battuta, posso battere tutti” ha detto lo svizzero, minaccioso, dopo il successo su Raonic. Adesso ci crederà ancora di più.
MASTERS 1000 MONTE CARLO – QUARTI DI FINALE
David Ferrer (SPA) b. Rafael Nadal (SPA) 7-6 6-4
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Milos Raonic (CAN) 7-6 6-2
Jo Wilfried Tsonga (FRA) vs. Roger Federer (SUI)
Novak Djokovic (SRB) vs. Guillermo Garcia Lopez (SPA)
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