Il serbo dona al suo paese alluvionato l’intero prize money conquistato a Roma. E si sta impegnando attivamente con la sua fondazione. Non è la prima volta che utilizza la sua popolarità per…

Di Riccardo Bisti – 20 maggio 2014

 
Bel gesto di Novak Djokovic. Il serbo, recente vincitore degli Internazionali BNL d’Italia, ha donato l’intero prize money romano (549.000 euro) al suo paese, vittima di un pesante alluvione che ha già generato decine di morti, costretto a diverse evacuazioni e causato una serie di danni incalcolabili. Durante il torneo, Nole ha spesso parlato della vicenda, prendendosela con i media internazionali per il poco spazio dedicato alla Serbia. “Accendo la TV e vedo i grandi network come la BBC e la CNN che si occupano di qualsiasi argomento, dando un grande spazio ai minatori della Turchia, ma non dicono niente sulla Serbia. E pensare che si tratta del peggior alluvione nella storia del nostro paese, forse di tutta l’Europa”. Nole ha detto di aver vissuto piuttosto male la settimana del Foro Italico, trovando difficile concentrarsi sul tennis. In effetti, ha svolto diverse attività collaterali. Ha subito attaccato il badge “Support Serbia” sul borsone, ha effettuato alcuni servizi fotografici per sensibilizzare sull’argomento e ha scritto una dedica sulla telecamera dopo ogni match. Sfruttando la sua grande popolarità, Nole ha chiesto aiuto alla comunità internazionale, dicendo che la Serbia si trova in ginocchio. “E ci vorranno molti mesi prima che la situazione possa tornare alla normalità”. La donazione del prize money romano, naturalmente, non creerà alcun problema alle finanze di Djokovic, poiché ha già intascato oltre 60 milioni di dollari di soli montepremi e ha la residenza fiscale a Monte Carlo, ma è comunque un gesto significativo per dare pubblicità alla causa. Senza il suo intervento, difficilmente ci sarebbe stata così tanta risonanza.
 
FONDAZIONE IN PRIMA LINEA
Djokovic non si ferma qui. Oltre al prize money, continua a raccogliere fondi attraverso la sua fondazione benefica, gestita principalmente dalla fidanzata (e futura moglie) Jelena Ristic, che entro fine anno metterà al mondo un figlio. Tramite PayPal sono già stati raccolti circa 100.000 dollari. Tutti i fondi saranno utilizzati per la ricostruzione di asili nido e le scuole danneggiate dalle inondazioni. La Novak Djokovic Foundation stabilirà le strategie in coordinamento con il governo serbo e i ministeri competenti. “Nel periodo che verrà avremo un sacco di lavoro per ricostruie e sistemare le scuole e gli asili danneggiati. Siamo ancora in attesa di una valutazione dei danni, è certo che ci vorranno milioni di dollari – ha detto la Ristic – noi continueremo a cercare partner e contributi dall’estero. Ci aspettiamo e speriamo che sempre più persone vogliano darci una mano e accorciare il più possibile il tempo di recupero”. Non è la prima volta che Novak Djokovic utilizza la sua popolarità per dare voce a qualcosa in cui crede. Lo scorso anno si è esposto in prima persona contro la gestione dei controlli antidoping, esprimendo solidarierà all’amico e connazionale Viktor Troicki, portandolo con sé nella trasferta di esibizioni in Sud America. Fu addirittura protagonista di un vivace scambio a distanza con Stuart Miller, responsabile del programma antidoping dell’ITF. “Non ho nessun bisogno di parlargli. So benissimo come vanno le cose”. Anni fa, avevano scatenato ancor più polemiche le sue dichiarazioni anti-Kosovo, trasmesse in piazza a Belgrado in un periodo di forte tensione politica. Neo numero 3 ATP, disse che il Kosovo è serbo. Quella sera, ci furono violenti scontri di piazza. Chissà se oggi lo rifarebbe. Non c’è dubbio, tuttavia, è che tra i top players sia quello con meno paura di esporsi….