L’odissea di Marco Chiudinelli
La vita del tennista non è facile, specie se non fai parte del paradiso dei top-100. Lo sa bene Marco Chiudinelli, che ha vissuto una vera e propria odissea per arrivare in tempo a Parigi per le qualificazioni del Roland Garros. La scorsa settimana, lo svizzero è giunto in semifinale al challenger coreano di Busan: dopo la sconfitta, è piombato all'aeroporto e in 36 ore ha effettuato le seguenti tappe: Busan, Bangkok, Vienna, Zurigo, Basilea e Parigi. Lo svizzero è un discreto giocatore, ma non ha smaltito il jet-lag: è stato sconfitto al primo turno dal tedesco Tim Puetz con un durissimo 6-1 6-1. Così l'anno prossimo impara ad andare in Corea…La vita del tennista non è facile, specie se non fai parte del paradiso dei top-100. Lo sa bene Marco Chiudinelli, che ha vissuto una vera e propria odissea per arrivare in tempo a Parigi per le qualificazioni del Roland Garros. La scorsa settimana, lo svizzero è giunto in semifinale al challenger coreano di Busan: dopo la sconfitta, è piombato all'aeroporto e in 36 ore ha effettuato le seguenti tappe: Busan, Bangkok, Vienna, Zurigo, Basilea e Parigi. Lo svizzero è un discreto giocatore, ma non ha smaltito il jet-lag: è stato sconfitto al primo turno dal tedesco Tim Puetz con un durissimo 6-1 6-1. Così l'anno prossimo impara ad andare in Corea…