IL LIBRO – Uscito “ATP Story” di Luca Marianantoni, un entusiasmante percorso statistico degli ultimi 40 anni. Dedicato a Rino Tommasi, vi sorprenderà.

Di Riccardo Bisti – 21 maggio 2014

 
Può capitare che un’esigenza personale diventi un servizio per la comunità. Nella prefazione del suo "ATP STORY: Storia e statistiche dei primi quarant’anni dell’ATP", Luca Marianantoni ammette che la raccolta di certi dati nasce dall’esigenza di tenere sotto controllo l’enorme mole di dati su cui lavora da ormai 25 anni. Con gli anni, il database è diventato talmente ricco da giustificare la pubblicazione di un libro uscito in queste settimane e che sarà presentato proprio oggi, mercoledì 21 maggio 2014, presso la libreria “Pagine di Sport” (Via Tadolini 7-9, Roma). Il tennis è uno sport pieno di numeri e statistiche. Talmente tanti che non è semplice distinguere quelli utili da quelli meno importanti. Per questo, ci sono due o tre “ditte serie” a cui è sempre opportuno affidarsi. Luca Marianantoni è certamente tra queste. La sua carriera, così come quella di Elena Pero, è nata un giorno di marzo del 1989 quando partecipò a una selezione voluta da Rino Tommasi per reclutare alcuni giovani aspiranti cronisti. Nella sua casa di Milano 2, il grande Rino accolse una cinquantina di ragazzi da cui emersero proprio Pero e Marianantoni. L’avventura di quest’ultimo partì proprio dal torneo di Monte Carlo di quell’anno e va avanti ancora oggi, dopo aver raccolto migliaia, forse milioni di dati. E non è un caso che il libro sia dedicato proprio a Tommasi, l’uomo che più di ogni altro ha avvicinato al tennis un’intera generazione di appassionati. Tommasi è stato il primo a far capire che il tennis – e lo sport in generale – può raccontare grandi storie al di là della nazionalità. Campione mondiale di statistiche (i suoi mitici quadernetti sono un oggetto di culto per tutti gli appassionati), ha trovato in Marianantoni un sostegno di precisione e affidabilità impressionanti.
 
DIECI VOLTE BARAZZA, MA SEPPI E E' A UN PASSO
Tale affidabilità è alla base di “ATP Story”, un libro che racconta in 170 pagine gli ultimi quarant’anni di tennis, certamente i più importanti. Prima del 23 agosto 1973, infatti, le classifiche mondiali avevano un valore soggettivo, per quanto fossero redatte da giornalisti molto competenti (il più famoso – e ricordato – rimane Lance Tingay). Da allora, il cervellone elettronico sfodera con precisione scientifica i numeri che scrivono la storia e servono a stabilire teste di serie e campi di partecipazione. ATP Story ricorda tutti i protagonisti, soffermandosi su due concetti: i top-100 e i top-10. Sfogliando il libro di Marianantoni, scopriamo che fino al 2013 ben 870 giocatori hanno chiuso almeno una stagione tra i primi 100 ATP. Di questi, soltanto 29 sono italiani. Il più “longevo” è stato Corrado Barazzutti con dieci stagioni, anche se Andreas Seppi è ormai prossimo all’aggancio. Potrebbe farcela anche Filippo Volandri. I giocatori ad aver terminato più stagioni tra i top-100 sono due mostri sacri: Jimmy Connors e Andre Agassi, entrambi in classifica per ben 19 anni. Jimbo è il tennista ad aver trascorso più settimane di tutti tra i top-100 (889), seguito da Ivan Lendl (852) e John McEnroe (835). Sfogliando il libro, scopriamo che l’Italia è una delle otto nazioni ad aver sempre avuto almeno un top-100 a fine anno. Le altre sono Stati Uniti, Spagna, Francia, Australia, Germania, Argentina e Repubblica Ceca. Una bella soddisfazione, anche se in tre occasioni abbiamo rischiato grosso: nel 1982 ci salvò Corrado Barazzutti, nel 1984 Francesco Cancellotti e nel 2002 Davide Sanguinetti.
 
I RIMPROVERI DI RINO
Queste ed altre notizie si trovano su “ATP Story”, edito dalla casa editrice Effepi Libri di Pietro Farro. La grande passione del titolare fa si che ogni anno arrivi almeno un titolo interessante. E’ di pochi anni fa la pubblicazione dei due impressionati volumi statistici con tutti (!) i risultati dei tornei del Grande Slam (il Grand Slam Record Book di Alessandro Albiero e Andrea Carta). Ma si ricorda anche la traduzione del libro di Malcolm Folley sulla rivalità tra Bjorn Borg e John McEnroe, nonchè l’interessante “Rocket Man” di Remo Borgatti, dedicato a Rod Laver. Lo stesso Borgatti ha scritto un libro dedicato all’Era Open. Chi ama Jimmy Connors, sarà sempre grato alla Effepi per la pubblicazione di “Jimmy Connors mi ha salvato la vita” di Joel Drucker. Ma torniamo ad “ATP Story”. Dopo la prefazione di Rino Tommasi, c’è una lunga introduzione in cui Marianantoni spiega l'evoluzione geopolitica del tennis a partire dal 1968, anno in cui i professionisti tornarono a giocare i tornei del Grande Slam. Marianantoni ci spiega un po’ tutto: la nascita dell’ATP, il boicottaggio di Wimbledon 1973, il circuito WTC, la rivoluzione di Flushing Meadows…e le varie tappe che anno portato a oggi. Dopodichè iniziano le statistiche: prima abbiamo le classifiche di fine anno dal 1973 a oggi, poi il preziosissimo archivio degli 870 top-100. Per ciascuno di essi sono segnalati nome, nazionalità, gli anni in cui hanno chiuso tra i top-100 e la rispettiva classifica. Ci sono poi diverse curiosità (i più giovani, i più vecchi ecc…) salvo poi lasciare spazio alle classifiche per nazioni. Stesso lavoro per tutti quelli che sono entrati tra i primi dieci (ad oggi, 153 giocatori). Molto bella la postfazione, in cui Marianantoni parla del suo rapporto con Rino Tommasi, verso il quale nutre un’ammirazione sconfinata. Molto divertenti i racconti delle due “lavate di capo” ricevute dal maestro, una risalente al Roland Garros 1989 e l’altra allo Us Open 1990. Non ve le anticipiamo per non rovinarvi la lettura. Se siete di Roma, fate un salto alla presentazione. Altrimenti, un piccolo investimento di 12 euro (il costo del libro) vi catapulterà nei meandri del tennis moderno. Una volta entrati, non ne vorrete più uscire.  
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