Karin Knapp coglie una sorprendente semifinale a Norimberga, mentre la Giorgi si fa battere da Silvia Soler Espinosa a Strasburgo.

Di Riccardo Bisti – 22 maggio 2014

 
Il bello del tennis è che ti offre sempre una chance. Puoi perdere, entrare in una crisi che sembra inarrestabile…ma c’è sempre un’altra città, un altro torneo da affrontare. Lo sa bene Karin Knapp, reduce da un periodo durissimo. Dopo l’importante successo in Fed Cup contro Christina McHale, ha vinto un paio di partite tra Doha e Dubai prima di piombare in un buco nero di risultati. Sette sconfitte di fila al primo turno avrebbero messo KO un toro, anche perché sono giunte quasi tutte sulla terra battuta, la sua migliore superficie. Se escludiamo la sconfitta romana contro Ana Ivanovic, aveva perso contro avversarie tutt’altro che irresistibili: Taylor Townsend, Patricia Mayr, Jovana Jaksic, Chanelle Scheepers, Yaroslava Shvedova e Bojana Jovanovski. In questi momenti, l’importante è non scoraggiarsi. Karin c’è riuscita e ne sta cogliendo i frutti a Norimberga, dove ha colto un’importante semifinale. E non ha battuto avversarie banali: Shahar Peer al primo turno, Polona Hercog negli ottavi e Caroline Garcia nei quarti. Impressiona soprattutto il successo sulla francese, considerata la giocatrice del momento. La Garcia aveva vinto 14 delle ultime 15 partite ed è molto attesa al Roland Garros. Il ranking WTA la vede al numero 46, ma vale molto di più. A Madrid, prima di cedere alla Radwanska, aveva battuto anche Sara Errani. La Knapp si è imposta 6-7 6-4 6-4 al termine di una lunga battaglia, dove ha avuto il merito di non disunirsi dopo aver ceduto un eterno primo set, perduto 11-9 al tie-break, peraltro dopo aver avuto due setpoint.
 
LE RINASCITE DI KARIN
La Knapp è subito volata via 5-1 nel secondo, chiudendolo al decimo game. Con entrambe le ginocchia fasciate, l’altatesina ha sempre condotto anche nel terzo set. Per due volte la Garcia ha recuperato un break di svantaggio, ma il break al settimo gioco era quello buono. Un dritto della Garcia volava via e Karin alzava le braccia al cielo. Con questo risultato è già certa di tornare tra le top-50 WTA, ma ciò che conta è il morale. In realtà, Karin ha superato momenti ben più difficili (il problema cardiaco che le impedì di partecipare alle olimpiadi 2008 e il successivo problema al ginocchio), quindi una “semplice” crisi tecnica deve averle fatto il solletico. Ma risolverla alla vigilia di Roland Garros e Wimbledon è l’ideale. Qualche centinaio di chilometri più in là, a Strasburgo, arrivava la sconfitta di Camila Giorgi. Chi pensava che le vittorie su Cornet e Feuerstein le avessero spalancato le porte verso il primo successo WTA è stato smentito da Silvia Soler Espinosa, onesta mestierante spagnola, vincitrice col punteggio di 3-6 6-4 7-5. E’ stata la tipica partita “alla Giorgi”, in cui l’azzurra è stata vittima di alti e bassi. Dopo aver vinto piuttosto agevolmente il primo set, si è trovata sotto 0-5 nel secondo. La reazione le ha consentito di vincere quattro giochi di fila, ma non è bastato. Nel terzo, sotto 2-5, ha messo in atto una buona rimonta, peraltro dopo aver annullato due matchpoint. Stavolta lo sprint finale non le ha portato fortuna: contro la Feuerstein le era andata bene, stavolta finiva KO. Ancora troppi doppi falli per Camila (dieci, a fronte di cinque ace) e la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, nel bene e nel male, ad ogni singolo punto.
 
POCO EQUILIBRIO NEI GIUDIZI
I quarti di Strasburgo, ad ogni modo, le consentiranno di entrare tra le top-50 WTA. A Parigi sarà una mina vagante, forse la più temuta tra le non teste di serie. A parte alcune sconfitte evitabili, il suo 2014 resta tutto sommato positivo, con già otto vittorie contro giocatrici meglio piazzate di lei. Tuttavia, resta sempre la sensazione di potenziale inespresso. Ogni sua partita viene seguita con trepidazione dagli appassionati, ed è sempre lo stesso mare di commenti: dopo una vittoria la si osanna come una futura vincitrice Slam, mentre una sconfitta è sufficiente per parlare di “bluff”. Il suo tennis ad alto rischio ha certamente acceso le fantasie del pubblico. E’ ancora presto per capire dove sboccherà la sua carriera. Ad oggi, con ragionevole certezza, possiamo dire che diventerà la numero 1 italiana negli anni a venire. Per questo va seguita con attenzione. E apprensione.