La milanese va KO all’esordio del Roland Garros. Le era successo solo una volta, nel 2009. “Ma domani è un altro giorno e si riparte”. Fuori anche Volandri, OK i favoriti.
Di Riccardo Bisti – 26 maggio 2014
Profonda manlinconia. Ci si aspettava molto dal Roland Garros di Francesca Schiavone. L’aria di Parigi le ha sempre fatto bene, anche nei momenti più difficili. Lo scorso anno aveva colto due splendide vittorie contro Flipkens e Bartoli, acciuffando una preziosa seconda settimana. Soltanto una Victoria Azarenka in stato di grazia riuscì a bloccarla. Quest’anno Francesca aveva giocato male, ma Roma l’aveva rilanciata. Il terzo turno al Foro Italico le aveva dato coraggio, “ossigeno” come l’aveva definito lei. E invece è arrivata una sconfitta inattesa e dolorosa, un 6-3 6-3 contro Ajla Tomljanovic. Una sconfitta di quelle che fanno male. Nella sua lunga carriera le era successo soltanto una volta di perdere al primo turno del Roland Garros. Nel 2009 perse contro Samantha Stosur, che avrebbe battuto dodici mesi dopo nella finale più importante della sua vita. Chissà che non sia un buon auspicio per l’anno prossimo. La notizia, infatti, è che Francesca ci sarà anche nel 2015, a quasi 35 anni. Perché non ha nessuna intenzione di mollare, per almeno un altro paio d’anni. Secondo Laura Golarsa, che l’ha presa in carico un annetto fa, le motivazioni sono ancora importanti. C’è da crederle: basti vedere all’esultanza sfrenata dopo le (poche) vittorie del 2014. Avrebbe voluto gioire anche a Bois de Boulogne, ma si è stoppata contro una ragazza di 20 anni dal cervello fine ed interessante. Un cervello forgiato da una vita che l’ha già messa davanti a prove piuttosto severe. Come due anni fa, quando ha perso una stagione intera perché colpita dalla mononucleosi. L’anno scorso è ripartita dal numero 453 WTA, piombando tra le top-100.
A FRANCESCA RESTA IL COLPO IN CANNA
Il colosso IMG si è interessato a lei e le ha trovato un coach di primo livello, quel Roger Taylor che per anni è stato il mentore di Samantha Stosur. La stessa Stosur che è stata così importante nella carriera della Schiavone. Tuttavia, la figura più importante della sua carriera continua ad essere papà Ratko, ex campione di pallamano che la segue ad ogni torneo, dandole una mano anche sulla preparazione fisica. La Tomljanovic ha avuto qualche difficoltà solo all’inizio, quando la Schiavone è salita 3-1 nel primo set. Poi sono arrivati cinque giochi consecutivi che hanno indirizzato la partita. “Non è stata una giornata storta – ha detto la Schiavone – semplicemente non ho saputo cogliere le mie possibilità. Fa male, ma è lo sport. Il problema di oggi è stata la scarsa percentuale di prime palle. Poi lei è salita di livello e avrei dovuto spingere di più, muoverla di più per tenerla lontana dal campo”. Non ce l’ha fatta, sentendosi come un cacciatore incapace di sparare. Questa sensazione di potenziale inespresso l’accompagna da tempo, e rischia di diventare un problema. Francesca sente di non avere limiti, né sul piano tecnico né su quello fisico. Forse è questo il problema. Ragiona ancora “da grande”, quando forse non la è più. Magari dovrebbe cercare di adattare il suo tennis alla nuova condizione, certamente più umile. Perdere al primo turno di Parigi è un pessimo segnale. “Anche se domani è un altro giorno e si ricomincia: dopo il doppio ci sarà da pensare alla stagione sull’erba”. La classifica andrà ancora più giù, anche se Francesca non bada a queste cose. E a Wimbledon vanta un quarto di finale, anche se piuttosto datato. Ci ha abituato a clamorosi alti e bassi, quindi non ci sarà da stupirsi in caso di ulteriore rinascita.
AJLA NON RINUNCIA ALLO STUDIO
A Parigi, intanto, va avanti la croata che vive in America da sette anni. Ha assimilato i comportamenti e i costumi yankee, tanto che in molti l’hanno spesso scambiata per americana. Una ragazza con la testa con le spalle e un’insolita passione per lo studio. “Non ho nessuna intenzione di diventare stupida, giocando solo a tennis” ha detto. Per questo è iscritta all’Università. Si tratta di un corso online presso l’Università dell’Indiana, reso possibile grazie a una convenzione stipulata dalla WTA. “Il tennis è certamente la mia priorità – ha detto – ma le due cose possono convivere. Studiare è sempre positivo, ed è ottimo per il mio cervello”. Al secondo turno attende la vincente di McHale-Vesnina, in vista di un possibile terzo turno contro Agnieszka Radwanska. Francesca, suo malgrado, starà a guardare. Così come Filippo Volandri, pure lui eliminato al primo turno per mano di Sam Querrey. In una sfida tra giocatori in difficoltà, si è imposto il più giovane grazie a un ottimo rendimento al servizio. Per Volandri resta comunque una stagione molto complicata, con una sola vittoria nel circuito ATP. Adesso cercherà di mantenere una buona classifica giocando tanti tornei challenger. La prima domenica del Roland Garros non ha fornito alcuna sorpresa: avanti tutti i favoriti: l’unica testa di serie eliminata è stata Kaia Kanepi, battuta in tre set da Monica Niculescu. Da segnalare la facile vittoria di Venus Williams: si pensava che la giovane Belinda Bencic potesse metterla in crisi….invece l’esperienza ha avuto la meglio. Passano anche Serena e Radwanska, mentre tra gli uomini non hanno avuto problemi Federer, Tsonga e Berdych. Parigi deve ancora entrare nel vivo.
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