Facundo Bagnis, argentino venuto dal nulla, scrive la storia più bella del primo turno: battuto Benneteau in un eterno quinto set, chiuso 18-16. Che cuore, e che coraggio!

Di Alessandro Mastroluca – 27 maggio 2014

 
Una prima volta così non si scorda mai. La prima vittoria al quinto set, la prima vittoria in uno Slam. Un match già vinto dopo due set e poi quasi perso, poi ripreso, tenuto in bilico in un quinto set durato quasi due ore e mezza. Una giornata così, Facundo Bagnis non la dimenticherà mai. Ha piegato Julien Benneteau, che non è proprio un cuor di leone (ma questa non è una novità) con il punteggio di 6-1 6-2 1-6 3-6 18-16. Un punteggio al limite della schizofrenia per un sottile duello mentale tra l'argentino (all'esordio in un major) e il francese, mai sconfitto prima quando era stato costretto al quinto set alla Porte d'Auteuil. Ma è anche lo stesso giocatore che ha perso 9 finali su 9 e che anche stavolta ha mancato un match point, sull'11-10, con una risposta di rovescio uscita di poco. Benneteau ha avuto il merito di non mollare quando si è trovato sotto di un break nel quinto set (4-2), ha costretto l'argentino all'errore di dritto che gli è valso il controbreak del 4-4. Ha fatto allora corsa in testa: 5-4, 6-5, 7-6, 8-7, 9-8, 10-9. Bagnis, però, ogni volta lo aggancia, cancella ogni allungo. “E' freddo come l'altro lato del cuscino” commenta Jim Courier, uno che sa bene come si vince sul rosso di Parigi. Benneteau chiama il dottor Montalvan e riparte: 11-10, 12-11, 13-12, 14-13, 15-14. 16-15. L'impero della sera sta calando sul Campo 1, ma i due tamburini armati di racchetta non hanno ancora smesso. Sul 16 pari, però. Bagnis piazza una gran palla corta e un dritto incrociato vincente: 0-40. Spalle al muro, il francese salva due palle break ma crolla alla terza sulla volée di Bagnis. Il finale è già scritto. “Visto il contesto, l'atteggiamento in campo, vista l'energia spesa, perdere così è duro, è crudele” ha commentato Benneteau.
 
BOMBONERA PARIGINA
L'argentino vince la sua prima partita contro un top-75 nel quinto set con il più alto numero di game mai giocati in un quinto set al Roland Garros: eguagliato il primato di Mathieu-Isner del 2012. Allora PHM, un altro giocatore di casa che per anni si è portato dietro l'etichetta di perdente di lusso oltre a una sfortuna che farebbe ricredere anche i più razionali sull'esistenza del karma negativo, vinse 18-16 “riscattando”, se così si può dire, Mahut per il 70-68 destinato a riscrivere per sempre tutti i libri dei record della storia del tennis.“Era il mio sogno vincere qui – ha detto Bagnis – mi sembrava la Bombonera, per quanto il pubblico tifava per me” ha aggiunto. Il Campo 1, dunque, come lo stadio del Boca Juniors per Bagnis, in campo con una maglia che ricorda i colori degli Xeneizes. Avrebbe anche voluto esultare con le mani a coppa sulle orecchie, come Topo Gigio, come l'idolo della 12, la curva del Boca, Juan Roman Riquelme. Adesso al secondo turno avrà Gulbis, che come al Foro si ritrova ad affrontare al secondo turno un francese che arriva dalle qualificazioni e si è fatto amare dal pubblico al primo turno. A Roma era stato Stephane Robert, che aveva avvelenato Andujar con colpi piatti, morbidi e letali e dato il cinque a tutta la prima fila alla fine del secondo set, dopo aver perso il primo però, e dopo un terzo parziale di soli vincenti si era fermato a firmare autografi per più di mezz'ora. È anche riuscito a togliere un set a Gulbis, prima che la logica riprendesse il sopravvento. Ma a Parigi, contro Gulbis, la logica potrebbe essere solo un'opzione. Una possibilità, non una certezza. I due non si sono mai affrontati. Sarà una seconda prima volta?