ROLAND GARROS – E’ di nuovo Fognini-Monfils, sublimazione della rivalità tra Italia e Francia. Una saga iniziata 10 anni fa, quando il nostro direttore e Gianni Clerici…

Di Riccardo Bisti – 31 maggio 2014

 
Per noi è il match del torneo. Quando si sfidano Italia e Francia non c’è mai banalità. Se poi scendono in campo Gael Monfils e Fabio Fognini, la lotta sportiva diventa ancora più emozionante. Un saga iniziata dieci anni fa, anche se pochi lo ricordano. Eravamo proprio a Roland Garros, torneo junior. Il nostro direttore prese per mano Gianni Clerici e lo convinse a seguire il quarto di finale tra il giovane Fabio e l’allora imbattibile Monfils. “Fidati, questo ragazzo diventerà il più forte italiano del post-Panatta”. Lo scriba lo assecondò, Fognini un po’ meno. Il ligure si trascinò sul campo per un’oretta e perse con un netto 6-1 6-1. “Caro Lorenzo, mi sa che sei stato un po’ troppo ottimista” gli disse Clerici, comprensivo. A diciassette anni, Fognini aveva già la tendenza agli alti e bassi di oggi. L’avevano pescato in una pessima giornata. Ma se l’era legato al dito, quel francese tutto spettacolo che doveva rivoluzionare il tennis dei galletti insieme a Jo Wilfried Tsonga e Josselin Ouanna. Non gli è mai stato troppo simpatico. La leggenda narra che il giovane Monfils lanciava un telefono cellulare a mò di quarterback NFL nelle hall degli alberghi. Non il massimo dell’eleganza. La saga è ripresa tra i professionisti, al Masters 1000 di Madrid. Era il 2008, ultima edizione indoor. Vinse facilmente il francese, ma il meglio doveva ancora venire.



E arriviamo al precedente più famoso. Roland Garros 2010, secondo turno. Una battaglia tecnica e psicologica sul Campo Chatrier. Monfils vince i primi due set, va in vantaggio sia nel terzo che nel quarto ma Fognini gli resta attaccato alle caviglie, come un mastino. Sale 4-0 nel quinto quando le ombre rendevano pressochè impossibile andare avanti. Fognini sciuopa tre matchpoint mentre invoca la sospensione, sommerso dai fischi del pubblico. Andarono avanti a oltranza, fino a quando Monfils non acciuffò il 5-5. Pare che negli spogliatoi il clima non fosse tranquillissimo. Ma il giorno dopo, in un libidinoso deja-vu di alcuni vecchi Tour de France, Fabio si impose 9-7 tra la frustrazione e i fischi dei francesi. Quel giorno ha segnato un punto di non ritorno: Fognini-Monfils non sarà mai un match come gli altri. E infatti le tre sfide successive sono state molto particolari. Lo scorso anno, in un match notturno a Nizza, Fabio si imbestialì per alcune chiamate arbitrali. Monfils non prese bene la richiesta di verifica di un punto, scatenando l’ira di Fognini che gli andò incontro con fare minaccioso. Non ci fu il rischio di venire alle mani, ma insomma. Un’altra chiamata sfavorevole mandò in cortocircuito Fognini che finì col cedere 6-2 7-6.



Ci vollero un paio di mesi per gustarsi la rivincita…e che rivincita! A Umago, Fabio era nel pieno della sua striscia vincente (che si sarebbe interrotta il giorno dopo contro Robredo). Fu un folle 6-0 3-6 7-6, condito da un terzo set incredibile. Fognini avanti 5-0 e incapace di sfruttare due matchpoint, si vide risucchiare da un Monfils che sembrava zoppicante, infortunato, incapace di muoversi…ma poi correva come un pazzo. Il francese si prendeva sei giochi di fila, frustrava Fabio fino a fargli commettere errori grossolani. Ma sul più bello Fognini tornava se stesso, cancellava tre matchpoint e vinceva al tie-break, dedicando il successo alla nonna e tuffandosi nel Mare Adriatico. Il classico diventa saga anche sul cemento: i due si sono ritrovati l’ultima volta a Indian Wells, dove abbiamo assistito all’ennesima follia. Fognini ha dipinto tennis per un set, poi è uscito dal campo fino alla metà del terzo set. Si riprese, salì 4-2 e si fece nuovamente risucchiare. Cancellò un paio di matchpoint (uno con la gentile collaborazione di Monfils) e finì in gloria. Oggi i due si ritroveranno, sul Suzanne Lenglen, per una sfida dall’enorme valore. Sarà battaglia, c’è da attendersi di tutto. Basti pensare che Fabio è avanti 3-2 negli scontri diretti, ma in ogni vittoria ha cancellato almeno un paio di matchpoint. Incredibile. “Il pubblico potrebbe incidere perché sarà tutto dalla sua parte – ha detto Fognini – io proverò a giocare bene contro un avversario fenomenale nei recuperi e che qui gioca sempre bene. E poi la rivalità con i francesi è sempre molto accesa”. Fischi, applausi, punti lottati all’inverosimile. Il sabato del Roland Garros si presente piccante. Guerriglia (sportiva) annunciata.