Nadal rilascia a El Pais l’intervista più interessante degli ultimi anni. “La vittoria di Federer a Parigi mi commosse. Non so se farei lo stesso con Djokovic. Ecco cosa vorrei del Rafa 19enne…”

TennisBest – 14 giugno 2014


Il video che ha commosso tanti tifosi di Nadal durante la sua assenza. Lo ha apprezzato anche lui

Non è un caso che Juan Josè Mateo, cronista “tennistico” di El Pais, abbia ottenuto un riconoscimento dall’ATP per la bontà del suo lavoro. Il premio gli fu consegnato dal compianto Brad Drewett. Dopo il Roland Garros, Mateo ha effettuato una bella intervista con Rafa Nadal, probabilmente la più interessante degli ultimi anni rilasciata dal maiorchino. Vale la pena riportare gli estratti e le frasi più interessanti. Nadal ha confessato di aver provato una forte emozione – fino alle lacrime – quando l’eterno rivale Roger Federer vinse il Roland Garros. Ma non è l’unico concetto interessante emerso dalla chiacchierata, che El Pais ha pensato bene di tradurre sia in inglese che in portoghese.
 
"Mi piacerebbe avere il fisico di 10 anni fa, l’energia extra che hai quando sei giovane. Dopo la finale del 2005, sentivo che avrei potuto correre per altre 10 ore. Con gli anni, anche se continuo a sentirmi bene, non avverto più questa sensazione. Tuttavia, consiglierei al Nadal di allora di allenare il servizio in modo diverso e ad essere più aggressivo. Ho certamente commesso degli errori, ma soprattutto ho fatto scelte giuste. Non ho molto da rimproverarmi."
 
"In tutta la mia carriera, quando stavo bene, credo di aver giocato con la giusta determinazione contro tutti gli avversari che mi hanno spinto al limite. Credo che loro se ne accorgessero. Ho avuto la capacità di fare quello che dovevo, senza che i nervi mi spingessero a fare il contrario. Ad esempio, prima che Novak facesse l’ultimo doppio fallo, avevo già deciso cosa fare: risposta incrociata di dritto e poi dritto lungolinea. Volevo essere io a comandare, non potevo aspettare."
 
"Sono andato ad Halle perchè non mi piace non rispettare gli impegni, poi perchè vengo da due cattive stagioni sull’erba. L’anno scorso ho giocato tutto l’anno sotto l’effetto di antinfiammatori, e l’erba mi richiede un notevole sforzo fisico e mentale. Non mi fa paura, ma se hai dolore hai dolore. Se ci sono limitazioni, ci sono limitazioni. Se poi avrò problemi alla schiena o alle ginocchia, almeno avrò provato."
 
"Quando avevo 12 anni ho visto giocare Sampras dal vivo, a Stoccarda. Di lui ricordo soprattutto le sfide contro Agassi. Una volta, allo Us Open, giocarono un punto lunghissimo durante una finale."
 
"Quando Federer ha vinto il Roland Garros nel 2009 ho pianto. Si, mi sono emozionato. Se vincesse Djokovic non so se lo farei. Col tempo vedi le cose in modo un po’ diverso. Non sono uno che fatica a commuoversi, mi capita di piangere guardando un film, un semplice video, eventi sportivi che mi colpiscono. Ho un buon rapporto con Federer. Credo che quando si lavora per un obiettivo e lo si merita…prima o poi arriva. Non so se mi emozionerei con Djokovic. Dipenderà dalla situazione, dai sentimenti e dalle emozioni del momento. Non si può prevedere. Queste cose accadono senza preavviso."
 
"So che su Youtube ci sono alcune raccolte dei miei punti più belli. In realtà guardo soprattutto filmati tecnici che cose di questo tipo. Ma alcuni sono fatti molto bene e sono emozionanti. Uno di questi mi ha dato forza quando ero fermo per il problema al ginocchio. Durava 14 minuti e raccontava le fasi che ho passato durante l’infortunio e raccontava il mio ritorno. Molto bello."
 
"I 17 Slam di Federer? Non è che odio quando me lo chiedono, semplicemente non ne parlo."
 
"Le sue difficoltà contro di me? Uno cerca sempre soluzioni, però ha una sua impalcatura di gioco. Io posso essere più aggressivo? Certo! L’ho fatto parecchie volte. Però ci sono altri momenti in cui ti viene di fare ciò che hai fatto per tutta la vita, cioè lottare e lavorare. A lui succede lo stesso. Ha sempre giocato alla grande, in piena ispirazione, cercando colpi vincenti. In alcuni momenti, contro di me, non era la cosa giusta da fare. Ha trovato la soluzione e gli è riuscito molto bene, visto che mi ha battuto diverse volte. Però non puoi allontanarti troppo dalla tua impalcatura di gioco. Nè Federer, nè Djokovic, nè Nadal. Nessuno può fare cambi troppo drastici."