Luca Bottazzi rivela il dato-chiave che fa la differenza a Wimbledon: gli errori procurati. E i numeri dicono che i Fab Four sono davanti a tutti.
Di Luca Bottazzi – 21 giugno 2014
L’All England Croquet Club nasce a Londra nel 1868 con sede in Warple Road e nel 1877 ospitò la prima edizione del torneo di Wimbledon, denominato in seguito “The Championships”. Nel 1922 la sede fu spostata, a causa dell’enorme successo dell’evento, in quella attuale vicino a Church Road. Un evento dunque, che richiedeva spazi ed impianti sempre più capienti per soddisfare le esigenze del pubblico. La ragione per cui Wimbledon è diventato l’ombelico del mondo del tennis ha radici antiche e profonde. La prima è relativa al fatto che i governi alleati, durante la prima guerra mondiale, adottarono il tennis tra le attività sportive principali per mantenere il corpo e la mente delle truppe in forma mentale e fisica. Il secondo motivo invece, risiede nella potenza dell’Impero Britannico, della sua diffusione territoriale e culturale. Tutti fattori che vedevano Londra e Wimbledon come il centro di riferimento naturale. Infine, nei primi anni venti, le scintillanti personalità di Suzanne Lenglen e William Tilden furono il detonatore di quell’esplosione che si tradusse in autentica tennis mania. Da quei tempi lontani, di incontri memorabili e di grandi campioni, ne sono succeduti molti altri. Attualmente le stelle del tennis internazionale sono ben note al grande pubblico. Meno noti sono invece i dati relativi al profilo di prestazione che caratterizzano le performance del tennis maschile sull’erba dei Championships. I dati di seguito riportati sono ripresi da una ricerca universitaria (UNIMI), e riguardano le prestazioni dei vincitori e dei finalisti di Wimbledon dal 2009 al 2013. La ricerca esclude l’americano Roddick, oggi ritiratosi dall’attività agonistica.
I dati fanno emergere chiaramente quanto la superficie erbosa consenta l’assorbimento degli errori gratuiti. Tuttavia il dato sensibile, che fa la vera differenza, sono gli errori procurati, i quali sono presenti in numero considerevole. Pertanto, oltre ai primi quattro giocatori presenti nella scheda, quali logici favoriti per la vittoria di Wimbledon 2014, personalmente non vedo avversari che possano insidiarli per la conquista del titolo. Tuttavia alcuni tennisti in grado di giocare un buon torneo e compiere delle sorprese esistono. Tra questi indico i nomi di Berdych, Tsonga, Dimitrov e Gulbis. Infine, tra i numeri prodotti dai campioni sopramenzionati, si evidenziano differenze che si prestano a varie forme di lettura Non è mia intenzione influenzare il lettore con mie personali indicazioni, quindi lascio agli appassionati il compito di sbizzarrirsi in questo divertente gioco. Buon Wimbledon a tutti.
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