A poche ore dall’inizio di Wimbledon, Sabine Lisicki e Martina Hingis annunciano la separazione. Una partnership senza risultati: da fuori, è sembrata mancare la giusta professionalità.
Di Riccardo Bisti – 22 giugno 2014
La notizia arriva quando meno te l’aspetti, alla vigilia del torneo più importante. Martina Hingis non è più l’allenatrice di Sabine Lisicki. In altri tempi, l’avremmo confinata tra le “brevi”. Oggi non possiamo perché mancano poche ore all’inizio dei Championships, dove Sabine Lisicki dovrà confermare la finale dell'anno scorso, quando battè anche Serena Williams. Da allora, la tedesca non si è più confermata a certi livelli. Neanche lontanamente. Quest’anno ha giocato male e si presenta a Londra con una pesante zavorra: dovesse fallire l’appuntamento, rischia di uscire addirittura dalle top-60. Sabine, tra l’altro, avrà una pressione extra: toccherà a lei inaugurare il programma del Centre Court nella giornata di martedì. Già, perché l’assenza di Marion Bartoli obbliga gli organizzatori a scegliere diversamente e sarà dunque la finalista in carica ad aprire il programma in quello che – fino a qualche anno fa – era il “Ladies Day”. Affronterà l’israeliana Julia Glushko, ma al suo angolo ci sarà soltanto papà Richard, unico punto fermo di una carriera piena di bizze. Già, perché a dispetto di un carattere solare e un volto sempre sorridente, Sabine è anche capricciosa. Per i coach (Ricardo Sanchez, Robert Orlik e Wim Fissette) è sempre stato difficile gestirtla. E così il messaggio diffuso su Facebook (ormai i social network hanno sostituito i comunicati stampa) non ha sorpreso più di tanto.
IL RITORNO DI PAPA'
“Io e Martina abbiamo deciso di lasciarci. E’ una decisione presa di comune accordo. Dopo aver vinto il titolo di doppio a Miami, lei ha sentito il desiderio di giocare ancora in doppio. Le auguro tanta fortuna e forse giocheremo ancora qualche doppio insieme”. In effetti, l’accoppiata Lisicki-Hingis era un tantino anomala. Da una parte una giocatrice di alto livello ma non ancora esplosa al 100%, dall’altra una ex campionessa che non sa stare al suo posto. La Hingis ha ricoperto i ruoli più disparati, ma non ha ancora trovato la sua dimensione. Dopo aver “studiato” da coach alla corte di Patrick Mouratoglu, ha avuto due esperienze di livello: con Anastasia Pavlyuchenkova e Sabine Lisicki. Ma sono entrambe durate poco e non hanno sortito grossi risultati. Forse perché Martina si sente ancora una giocatrice intrappolata in un ruolo (quello dell’allenatrice) che non sente ancora suo. Il fatto che abbia giocato il doppio con la Lisicki in più occasioni la dice lunga. Tempo sottratto agli allenamenti, alle tattiche, allo studio delle avversarie. E Sabine, con i suoi risultati scadenti e una dedizione al lavoro non sempre straordinaria, ne aveva un gran bisogno. Non è da escludere che l’avvenuta separazione possa avere un effetto benefico, anche se la tempistica è discutibile: a due giorni da Wimbledon, con 1.400 punti da difendere…ma forse era anche inevitabile: mentre Sabine è a Londra nella vigilia più delicata…Martina gioca il doppio insieme a Flavia Pennetta a Eastbourne. E’ come se la Mauresmo non preparasse Wimbledon con Murray, o Becker giocasse un’esibizione anziché stare accanto a Djokovic. Follia pura. Adesso le redini passano a Richard Lisicki, aria mansueta ma carattere forte. Chissà se troverà la chiave per regalare alla figlia almeno un buon piazzamento…nel frattempo Wim Fissette, l’uomo che l’aveva portata in finale a Wimbledon, ha guidato Simona Halep al numero 3 WTA. Chissà se Bum Bum Bine si sta mangiando le mani…
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