WIMBLEDON, DAY 1 – Si parte in quarta a Church Road. In campo cinque italiani, Andy Murray e un intrigante Brown-Baghdatis. La nostra sorpresa di giornata? Sam Groth.

Di Gianluca Roveda – 23 giugno 2014

 
Due settimane di riflessione ed eccomi di nuovo qui. Il Roland Garros è stato discreto ma non eccezionale: a Parigi ho chiuso con 87 su 114 (76,31%), ma in sole 40 occasioni ho azzeccato il conteggio set. L’obiettivo per Wimbledon è mantenere la percentuale complessiva ma migliorare nel set-betting. Oggi partiamo col botto: 21 partite, tra cui tutti i big e gli italiani. I pronostici dei primi turni sono molto “scivolosi” perchè non conosciamo il reale stato di forma dei giocatori. Ci può stare l’inizio ad handicap, come peraltro mi è accaduto per il Roland Garros. Dovendo scegliere una sorpresa (relativa) ho puntato sul bombardiere Sam Groth contro Alexandr Dolgopolov, mentre sono stato molto “conservatore” negli altri pronostici. In Casa Italia vedo benino Seppi, Fognini e Pennetta, mentre temo che per la Errani ci sarà uno scivolone (anche se la Garcia non sembra un fulmine da guerra sui prati). Non concedo speranze a Volandri. Mi attendo grande spettacolo in Baghdatis-Brown, con vittoria del Bob Marley della racchetta. Speriamo di partire col piede giusto.
 
MURRAY – GOFFIN
Non credo che il campione in carica abbia grossi problemi. Goffin è un buon giocatore, ma l’erba non gli si addice. Nei due tornei di avvicinamento ha perso da Tsonga e Kamke, senza dare l’impressione di essere troppo competitivo. Murray è tra i top favoriti e non può permettersi di sprecare energie.
MURRAY IN TRE SET.
 
LI – KANIA

Nonostante non sia una bambina (compirà 22 anni a novembre), la polacca è una carneade assoluta. Eppure ha passato le qualificazioni, vincendo un duro match contro Shelby Rogers. Non crediamo sia sufficiente per mettere in difficoltà la Li, anche se la cinese è ferma da un mese: dopo la sconfitta a Parigi con la Mladenovic, è sparita dai radar. Ma anche in passato ha dimostrato di poter giocare bene sull’erba. Il 6-2 6-3 patito dalla Kania contro la Soler Espinosa a Eastbourne ci fa pensare che non ci sarà storia.
LI IN DUE SET.
 
DJOKOVIC – GOLUBEV

In attesa di affrontare il “paninaro del circolo” allo Us Open, il buon Andrey si gode la passerella del Centre Court. Contro Djokovic ha vinto un solo set in tre precedenti, peraltro in Hopman Cup. Difficilmente farà meglio, anche se i suoi colpi pesanti possono essere incisivi anche sul verde. Se Djokovic non avrà (come sembra) problemi al polso, non dovrebbe avere grossi problemi. In fondo i bookmakers lo vedono favorito del torneo. Noi abbiamo qualche dubbio, ma ai primi turni – di solito – è implacabile.
DJOKOVIC IN TRE SET.
 
AZARENKA – LUCIC

Quattro anni fa, a Wimbledon, finì 6-3 6-3 per la Azarenka. Gli anni di gloria per Mirjana, sui prati londinesi, sono molto datati. Oggi i maltrattamenti del padre sono solo un lontano ricordo, ma il tennis non è più quello di un tempo. Viene da quattro sconfitte di fila, e i nomi delle giocatrici che l’hanno battuta su erba (Dunne, Kichenok e Larsson) fanno pensare che un’Azarenka convalescente dovrebbe bastare. Mica giocano tutte come la Giorgi!
AZARENKA IN DUE SET.
 
DIMITROV – HARRISON

Primo scontro diretto. Tutto fa pensare a un successo di Grisha, anche se l’americano è rodato da tre turni di qualificazioni. Il bulgaro può essere il nome nuovo ad alti livelli, ma deve dimostrarlo sul campo. Scenderà in campo con tanta pressione, ma anche con la fiducia del successo al Queen’s. Per questo, non vediamo sorprese all’orizzonte e nemmeno troppo equilibrio. In fondo, a Nottingham e al Queen’s, Harrison si era fatto battere da Kutrovsky e Boutillier….
DIMITROV IN TRE SET.
 
TSONGA – MELZER

Può essere il match di giornata. Primo scontro diretto sull’erba, ma il francese è avanti 4-1 nel computo complessivo. Al Roland Garros si è imposto facilmente, ma l’austriaco è cresciuto (semifinale a ‘s-Hertogenbosch) mentre lui ha giocato un brutto torneo al Queen’s. Sono entrambi lontani dalla migliore condizione, ma crediamo che la qualità di Jo possa fare la differenza, anche se non sarà una passeggiata.
TSONGA IN QUATTRO SET.
 
VENUS WILLIAMS – TORRO FLOR

Se c’è un torneo dove l’americana può essere ancora competitiva, beh, è proprio Wimbledon. L’ha vinto cinque volte, lo adora e tira fuori il meglio. Dopo Parigi non ha giocato, ma per lei non è un problema. La Torro Flor è una tipica terraiola e l’erba più lenta la darà una mano…ma non fino a vincere la partita. Più in generale, questo Wimbledon può essere il torneo di riscossa per la famiglia Williams.
VENUS WILLIAMS IN DUE SET.
 
ANDREY KUZNETSOV – EVANS

Sfida affascinante. Da una parte il talento bruciato del tennis britannico, dall’altra un ex campione di Wimbledon Junior incapace di sfondare tra i professionisti. Kuznetsov ha superato le qualificazioni sia ad Halle che Eastbourne, mentre “Dan” non ha combinato granchè nonostante le wild card a ripetizione. Di solito si esalta nei grandi palcoscenici, ma l’impressione è che il russo abbia qualcosa di più, anche in chiave futura.
KUZNETSOV IN QUATTRO SET.
 
STOSUR – WICKMAYER

Vengono entrambe da una pessima campagna erbivora e non si sono mai affrontate sul verde. I precedenti sono 3-1 per l’australiana, che nonostante il gran servizio non ha mai combinato granchè a Wimbledon. Reduce dal divorzio con Maclagan, “Sammy” ha forse qualche motivazione in più ma è un match di difficile lettura. Sarà una brutta partita, vinta da chi avrà più armi. Sulla carta, l’accoppiata servizio-dritto dell’australiana può fare la differenza.
STOSUR IN TRE SET.
 
KVITOVA – HLAVACKOVA

Fari spenti per Petra, a maggior ragione dopo il ritiro da Eastbourne. Di fronte l’amica, connazionale e compagna di Fed Cup con cui ha vinto l’unico precedente sette anni fa a Praga. Se la Kvitova sta bene non dovrebbe avere problemi, vista l’enorme differenza in termini di potenza. Inoltre, la Hlavackova punterà soprattutto sul doppio. A Nottingham ha passato le qualificazioni, ma i suoi risultati (e i nomi delle avversarie che l’hanno battuta) fanno rabbrividire.
KVITOVA IN DUE SET.
 
BAGHDATIS – BROWN

Il cipriota vanta addirittura una semifinale a Wimbledon, anche se bisogna andare fino al 2006. Dopo un periodo di stop ha addirittura vinto un challenger a Nottingham, ma al Queen’s si è bloccato contro Wawrinka. E’ un tennista indecifrabile, oggi più che mai. Da parte sua, Brown è tra i più attesi. Ad Halle ha giocato un torneo eccezionale e il suo serve and volley artigianale sembra fatto apposta per l’erba. Sarà un match molto divertente, aperto a qualsiasi soluzione. Per il bene dello spettacolo, stiamo con Brown. In fondo Baghdatis si è già tolto le sue soddisfazioni….
BROWN IN QUATTRO SET.
 
STEPHENS – KIRILENKO

Il campo 18, teatro del match più lungo di sempre, rischia di assistere a un match piuttosto breve. Da quando è tornata dopo l’infortunio, la Kirilenko ha vinto un solo match su cinque. Meglio la Stephens, che negli Slam sa sempre esaltarsi. L’anno scorso centrò i quarti e può senz’altro ambire a un posto nella seconda settimana. La Kirilenko avrà altre chance per tornare quella di un tempo. Adesso rischia di uscire dalle top-100.
STEPHENS IN DUE SET.
 
FOGNINI – ALEX KUZNETSOV

Partita difficile. L’americano è rodato da tre turni di qualificazione, anche se si sono giocati a Roehampton, in condizioni ben diverse. Però il successo su Smyczek ne alza le quotazioni. Fognini ha giocato alcune esibizioni ma è difficile capire il suo stato di forma. A suo favore c’è una qualità ben superiore. Non sarà una passeggiata, potrebbero esserci dei passaggi a vuoto, ma Fabio deve onorare il ruolo di testa di serie. Qualche punto ATP, tra l’altro, gli tornerebbe utile in vista delle (pesanti) cambiali in scadenza a luglio. Wimbledon può essere una bella occasione.
FOGNINI IN QUATTRO SET.
 
VERDASCO – MATOSEVIC

Partita interessante. L’australiano ha finalmente vinto la sua prima partita Slam a Parigi e sull’erba ha colto ben sette vittorie in due settimane (finale al challenger di Nottigham e quarti al Queen’s). Verdasco, da parte sua, è in  forma e a ‘s-Hertogenbosch ha giocato piuttosto bene. Inoltre Wimbledon ha iniziato a piacergli: per poco, l’anno scorso, non sbatteva fuori Murray nei quarti. Ha mano, esperienza e potenza sufficienti per fare un bel torneo. E se Marinko perdeva sempre al meglio dei cinque set…un motivo ci sarà.
VERDASCO IN QUATTRO SET.
 
ERRANI – GARCIA

Brutte sensazioni. Meno di due mesi fa, la francese si è imposta su Sarita a Madrid. Anche se viene da tre eliminazioni al primo turno, è avversaria pericolosa. Il problema della Errani è un servizio troppo debole, e sull’erba non può fare i miracoli in risposta. Capita anche che perda un set senza fare punti, come le è accaduto un paio d’anni fa contro la Shvedova. La francese ha perso entrambe le partite giocate sull’erba, ma la vediamo leggermente favorita. Verrebbe voglia di puntare sulla Errani, ma poi pensiamo ai suoi turni di battuta…lieti di sbagliarci.
GARCIA IN TRE SET.
 
DOLGOPOLOV – GROTH

Ci giochiamo la sorpresa. L’ucraino può fare faville ovunque, ma non è al 100% (è reduce dal ritiro al Queen’s) e Groth è in condizioni strepitose: ha vinto sette delle ultime otto partite, battendo anche ottimi giocatori come Gilles Muller, Rajeev Ram e Simone Bolelli. Il suo servizio terrificante lo porterà spesso al tie-break, dove può succedere di tutto. Anche che Dolgopolov si innervosisca e butti via la partita.
GROTH IN QUATTRO SET.
 
SEPPI – LEONARDO MAYER

Partita da vincere. L’algoritmo di Wimbledon ha regalato ad Andreas una testa di serie che non va sciupata. La sinusite dovrebbe essere passata: se l’anno scorso ci vollero cinque set per vincere sulla terra, sull’erba dovrebbero bastarne di meno. Mayer digerisce bene il rapido, ma Andreas non può permettersi di perdere questa partita, anche per non perdere troppo terreno in classifica.
SEPPI IN QUATTRO SET.
 
PENNETTA – CEPELOVA

Da quando ha raggiunto la finale a Charleston, la slovacca non ne ha azzeccata una. Ha vinto una partita delle ultime nove: un po’ poco per mettere in crisi una Pennetta che non sta facendo faville ma resta affidabile ed esperta. In teoria, l’erba è adatta alle qualità di Flavia: chissà che il 2014 non sia l’anno buono per dimostrarlo dopo gli ottavi colti nel 2005, 2006 e 2013. L’inizio sembra ideale.
PENNETTA IN DUE SET.
 
VOLANDRI – ROGER VASSELIN

Anche negli anni d’oro, Filippo non combinava granchè a Wimbledon. Adesso è in difficoltà e rischia seriamente di uscire dai top-100. Il servizio, il dritto un po’ macchinoso e un fisico che non scatta più come 10 anni fa dovrebbero condannarlo alla sconfitta. Roger Vasselin è in buone condizioni e ha già vinto quattro partite “verdi” nel 2014. Ci vuole un miracolo.
ROGER VASSELIN IN TRE SET.
 
VANDEWEGHE – MUGURUZA

Come facciamo a non dare credito alla giovane americana? Si sono affrontate quattro giorni fa e CoCo si è imposta 7-6 6-1, match-chiave nella corsa al primo titolo WTA. Gioca benissimo e può contare su un servizio che è una rarità nel circuito WTA: prime palle oltre i 200 km/h, seconde anche a 170. Sull’erba può fare la differenza, anche se la spagnola ci sembra più futuribile. Nel contesto attuale, tuttavia, il successo della Vandeweghe sembra la soluzione più probabile.
VANDEWEGHE IN TRE SET.
 
PIRONKOVA – LEPCHENKO

Non hanno neanche un campo dove giocare. Piccola mancanza di rispetto per la bulgara, che sui prati di trasforma anche se quest’anno ci arriva con una sola partita sulle gambe. Però a Wimbledon vanta una semifinale e un quarto. I precedenti sono 4-1 per lei, tutti sul duro. Crediamo possa ripetersi, e magari dare il là all’ennesima cavalcata verso la seconda settimana. Quel drittaccio in slice, sui prati, può far paura a molte.
PIRONKOVA IN DUE SET.