WIMBLEDON – Eliminate Sloane Stephens e Samantha Stosur. La prima si fa sorprendere dalla rediviva Kirilenko, la seconda è un mistero: a Londra non riesce a esprimersi. “Non capisco perché”.
Di Riccardo Bisti – 23 giugno 2014
Wimbledon deve ancora entrare nel vivo: per i britannici è meglio così. Significa che Andy Murray, oggetto di un buon 50% degli articoli di giornali-magazine-tabloid e dei servizi sulla BBC, ha esordito senza grossi problemi. David Goffin si è arreso in tre set, e dunque per trovare la notizia bisogna andare sul Campo 18, dove Sloane Stephens è stata clamorosamente battuta da Maria Kirilenko. Un 6-2 7-6 che non trova riscontro nei risultati degli ultimi mesi. La Kirilenko ha saltato sei mesi tra il 2013 e il 2014 (infortunio al ginocchio) e aveva vinto solo una partita dal rientro, mentre l’americana – pur non avendo giocato una sola finale WTA – raggiungeva la seconda settimana da sei Slam di fila (migliore striscia tra le giocatrici in attività). Una regolarità sorprendente per una ventenne. Tutto faceva pensare a un facile successo dell’americana, invece la russa ha incredibilmente trovato il meglio di sé. Ed è stato piacevole, perché è un’ottima giocatrice: al netto dell’avvenenza, che le ha permesso di essere scelta per i completi firmati da Stella McCartney, tocca bene la palla e ha un ottimo timing. Makiri ha impedito alla Stephens di caccarla fuori dal campo. Era lei a muovere meglio la palla e si è aggiudicata rapidamente il primo set. Nel secondo, la Stephens ha aumentato l’intensità, salendo 4-2 grazie alle bordate di dritto. Ma la Kirilenko ha mostrato una grinta inaspettata. Ha continuato a ribattere colpo su colpo ed ha acciuffato il tie-break. A quel punto la ruota stava per girare: avanti 5-2 e poi 6-5 grazie a un bel rovescio vincente, la Stephens si è vista riacchiappare da un pallonetto vincente della Kirilenko che due punti dopo esultava per il secondo successo stagionale. Il più importante, perché le ha fatto capire di poter ancora essere una giocatrice. Al secondo turno se la vedrà con la cinese Shuai Peng, tutt’altro che imbattibile.
STOSUR, ENIGMA WIMBLEDON
Sembra impossibile che Samantha Stosur riesca a giocare bene a Wimbledon. Non c’è verso: in dodici apparizioni ai Championships, soltanto due volte ha passato il secondo turno. Si pensava che la recente separazione con coach Miles Maclagan le desse un pizzico di carica, invece ha giocato piuttosto male e ha ceduto 6-4 6-3 a Yanina Wickmayer, sostenuta a bordocampo da Kim Clijsters. “Eppure mi sentivo abbastanza bene – ha detto una sconsolata Stosur – ho servito bene, ma quel break in avvio mi ha condannato e ha dato grande fiducia alla mia avversaria”. In effetti la Stosur ha tirato 13 ace, però ha perso per tre volte il servizio. Grande gioia per la Wickmayer, ricordata per una vecchia semifinale allo Us Open e poco altro. A quanto pare, i consigli della Clijsters le fanno bene: “Ho provato ad essere aggressiva sulle sue seconde palle e credo di esserci riuscita”. Per la Stosur, è la sesta eliminazione al primo turno dei Championships: “Mi dà molto fastidio, ad essere onesti. Non so perché, non ho una risposta. Penso di avere buone armi per passare il primo turno qui, ma non succede e non capisco perché”. Proverà a rifarsi in doppio con Flavia Pennetta e nel misto con Nenad Zimonjic. “Poi penserò con calma al nuovo coach. Voglio rifletterci bene ed essere sicura di fare la scelta giusta”. L'erba sarà pure cambiata, ma continua ad essere un enigma per diversi protagonisti.
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